Redazione RHC : 28 Marzo 2025 18:00
Lo studio legale californiano Greenberg Glusker ha raggiunto attraverso un tribunale arbitrale la possibilità di recuperare 33 milioni di dollari da T-Mobile. La causa denuncia gravi violazioni della sicurezza che hanno portato al successo di un attacco di scambio di SIM (SIM Swap).
L’incidente è avvenuto il 21 febbraio 2020, quando un dipendente della T-Mobile ha trasferito il numero di telefono del cliente Joseph “Josh” Jones su una scheda SIM controllata da un aggressore. L’attacco ha portato al furto di oltre 1.500 Bitcoin e di circa 60.000 Bitcoin Cash, per un valore di 38 milioni di dollari al momento del furto.
L’account T-Mobile di Jones era dotato di misure di sicurezza avanzate, tra cui un PIN di otto cifre che avrebbe dovuto impedire qualsiasi modifica. Ciò ha portato la vittima a credere che gli aggressori avessero utilizzato vulnerabilità nei sistemi dell’operatore di telefonia mobile per ottenere il controllo sul suo account.
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La petizione di Greenberg Glusker, depositata presso il tribunale di Los Angeles, rivela che un’indagine delle forze dell’ordine ha accertato il coinvolgimento nell’attacco informatico di un adolescente di 17 anni a cui è stata diagnosticata l’ADHD. Secondo le informazioni disponibili, era associato agli hacker Nima Fazeli e Joseph O’Connor, coinvolti nell’hacking di decine di account Twitter nello stesso 2020.
Il caso T-Mobile è stato tenuto segreto dall’autunno del 2023. Lo studio legale ha affermato che l’operatore di telefonia mobile stava cercando di mantenere riservati i dettagli delle sue falle di sicurezza.
Paul Blechner di Greenberg Glusker ha sottolineato che il problema dello scambio di SIM è rimasto una vulnerabilità irrisolta per molti anni. Ha affermato che gli operatori, tra cui T-Mobile, erano a conoscenza del problema ma non hanno preso sufficienti precauzioni per proteggere i propri clienti.
Gli attacchi di scambio di SIM rappresentano una seria minaccia perché i numeri di telefono vengono spesso utilizzati per l’autenticazione a due fattori in vari servizi online. Una volta che gli aggressori prendono il controllo del numero, possono modificare i dettagli di accesso e assumere il controllo degli account degli utenti.
Uno dei casi più noti dell’uso di questa tecnica divenne importante negli hack di Twitter del 2020. Gli hacker hanno attaccato 130 account e ne sono stati catturati 45, tra cui quelli di personaggi famosi: Bill Gates, Jeff Bezos, Joe Biden, Elon Musk e Mike Bloomberg.
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