Un esercito di bot può zittire qualsiasi profilo Twitter sulla base dell'algoritmo di "negative feedback loops"
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Un esercito di bot può zittire qualsiasi profilo Twitter sulla base dell’algoritmo di “negative feedback loops”

Un esercito di bot può zittire qualsiasi profilo Twitter sulla base dell’algoritmo di “negative feedback loops”

3 Aprile 2023 17:50

A seguito della recente fuga di parte del codice sorgente di Twitter, Elon Musk ha deciso di non attendere molto e di pubblicare il codice sorgente degli algoritmi di raccomandazione del popolare social network, promesso all’inizio dell’anno. 

Il 31 marzo, il team di sviluppo ha pubblicato un post correlato sul proprio blog, annunciando “una nuova era di trasparenza su Twitter”.

Post di Elon MUsk su Twitter che riporta la pubblicazione del codice Open Source di raccomandazione

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Mentre gli esperti di sicurezza di tutto il mondo esplorano questo tesoro digitale, stanno emergendo sempre più fatti nuovi e interessanti sugli algoritmi di raccomandazione di Twitter.

L’esperto di sicurezza Steven Tei ha riferito che Twitter ha i cosiddetti “negative feedback loops” che riducono i punteggi di reputazione degli utenti della piattaforma in determinate condizioni. Quindi un altro ricercatore con lo pseudonimo di @boriquagato ha risposto al post di Tei rivelando le tattiche dannose utilizzate dalle botnet e dagli eserciti di hacktivisti.

La tattica, resa possibile da alcuni algoritmi di piattaforma mal concepiti, consente agli aggressori di “mettere a tacere” qualsiasi utente di Twitter con l’aiuto di circa 100.000 bot che lavorano insieme. I bot seguono e smettono di seguire in maniera massiva il profilo target, poi si lamentano dell’account e lo inseriscono nella blacklist, lasciando così capire agli algoritmi della piattaforma che il profilo non ha una buona reputazione. Successivamente, Twitter inizia a bloccare automaticamente la visualizzazione dei post dell’account della vittima al resto dei partecipanti alla piattaforma.

Elon Musk, noto per le sue dichiarazioni di alto profilo, ha già risposto al post di @boriquagato e ha offerto un milione di dollari USA alla persona che trova il responsabile di questi attacchi e lo assicura alla giustizia. Vediamo se questa volta l’eccentrico miliardario mantiene la parola data.

Vale la pena notare che questi tipi di attacchi funzionano in molti social network. Ad esempio, si è parlato recentemente degli algoritmi di Instagram che consentono agli aggressori di bannare qualsiasi utente discutibile dal social network utilizzando lo stesso sistema di bot e di reclami.

Mentre Twitter è alle prese con le conseguenze dannose della rivelazione del suo algoritmo al mondo, l’attenzione della comunità tecnologica sulle botnet e le loro tattiche di manipolazione è salita alle stelle. 

Sebbene la ricompensa di un milione di dollari di Elon Musk possa incoraggiare alcune persone a dare la caccia ai “burattinai digitali”, le implicazioni più ampie di queste rivelazioni evidenziano solo la necessità di una maggiore vigilanza e solide misure di sicurezza informatica quando si utilizzano tali piattaforme.

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