
Redazione RHC : 7 Febbraio 2022 17:25
Era ora di sentire qualche dichiarazione relativa all’incidente informatico subito dalla ULSS6 Euganea di Padova, colpita dal ransomware Lockbit.
Questo dopo le notizie di ieri che riportavano una nuova falla di sicurezza all’interno dei portali regionali (Sorveglianza Covid Regione Veneto), attraverso la quale è possibile accedere ai dati sanitari dei pazienti della quale abbiamo parlato nella giornata di oggi.
Infatti poco fa, il presidente Zaia ha riportato che la regione Veneto, da oggi in poi farà ricorso a consulenti di cyber security esterni dicendo che questa
“falla nei sistemi che apre a una serie di attività illecite, non deve più accadere”.
Infatti come riporta la Tribuna Treviso, Zaia ha anche detto che si tratta appunto di
“un fatto gravissimo”.
riferendosi alla “broken access control” scoperta dallo stesso giornale, il quale ha scritto: “due clic e via, in un attimo e con competenze informatiche poco più che basiche, si scaricano certificati covid di altri utenti.”
Zaia ha anche affermato che si tratta:
“di una situazione inquietante e impressionante perché mette a repentaglio i dati sensibili dei pazienti e fa ventilare l’ipotesi che si possano eseguire attività illegali”.
anche se “ventilare” potrebbe non essere la parola giusta, perché di fatto le attività illegali sono già avvenute e stanno accadendo nelle underground, ma siamo anche d’accordo che quanto ha riportato sia la strada giusta, ovvero investire nella sicurezza informatica
Ora occorre comprendere, oltre ai “proclami”; come questo “miglioramento” avvenga all’interno delle infrastrutture informatiche della regione Veneto. In questo caso non si parla di dare dettagli riguardo all’incidente di sicurezza ma solo di dettagliare come questo verrà fatto.
Perché sappiamo che la vicenda risulta ancora aperta e, considerato quanto accaduto, sappiamo anche che ci sono precisi obblighi di legge da rispettare, ma non possiamo pensare che anche questa violenta violazione cada nel dimenticatoio come è avvenuto a quella della Regione Lazio.
Ricordiamoci che l’incidente alla Regione Lazio è avvenuto ad Agosto del 2021 e sono ad oggi passati ben 6 mesi dalle ultime notizie che risalgono a settembre del 2021.
I criminali informatici sono rapidi, efficaci e pervasivi. Se noi continueremo ad essere lenti, inefficaci e pieni di burocrazia, questo modello ci impedirà di competere efficacemente con loro. Anche se di questo ne abbiamo parlato abbondantemente sull’articolo del perché l’Italia si è posizionata al terzo posto negli attacchi ransomware, che vi invitiamo a leggere.
Redazione
Centinaia di milioni di utenti di smartphone hanno dovuto affrontare il blocco dei siti web pornografici e l’obbligo di verifica dell’età. Nel Regno Unito è in vigore la verifica obbligatoria de...

Dalle fragilità del WEP ai progressi del WPA3, la sicurezza delle reti Wi-Fi ha compiuto un lungo percorso. Oggi, le reti autodifensive rappresentano la nuova frontiera: sistemi intelligenti capaci d...

Siamo ossessionati da firewall e crittografia. Investiamo miliardi in fortezze digitali, ma le statistiche sono inesorabili: la maggior parte degli attacchi cyber non inizia con un difetto nel codice,...

Un raro ritrovamento risalente ai primi giorni di Unix potrebbe riportare i ricercatori alle origini stesse del sistema operativo. Un nastro magnetico etichettato “UNIX Original From Bell Labs V4 (V...

Il 9 novembre ha segnato il 21° anniversario di Firefox 1.0. Nel 2004, è stata la prima versione stabile del nuovo browser di Mozilla, che si è subito posizionato come un’alternativa semplice e s...