Redazione RHC : 27 Gennaio 2025 09:22
Secondo un nuovo rapporto di Check Point, Microsoft è al primo posto tra i marchi più utilizzati dai truffatori negli attacchi di phishing. Nel 2024, questo marchio ha rappresentato il 32% di tutti i tentativi di phishing. Apple e Google si sono divise il secondo e il terzo posto (12% ciascuna), e LinkedIn, anch’essa di proprietà di Microsoft, era al quarto posto (11%).
Seguono Alibaba, WhatsApp, Amazon, Twitter, Facebook e Adobe, che compaiono in non più del 4% dei casi. La popolarità di Microsoft tra gli aggressori è spiegata dall’elevato livello di fiducia degli utenti nel marchio e dal suo utilizzo diffuso, che rendono gli account Microsoft un obiettivo primario per gli attacchi.
Tuttavia, gli esperti di Check Point avvertono che il pericolo non deriva solo dall’imitazione di Microsoft. Durante le festività sono stati segnalati numerosi attacchi di phishing che hanno coinvolto noti marchi di abbigliamento.
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Ad esempio, i truffatori hanno creato domini falsi come “nike-blazers[.]fr” e “adidasyeezy[.]ro” che copiavano design ufficiali e offrivano sconti falsi. Ciò ha consentito agli aggressori di rubare accessi, password e dati personali dei clienti.
I siti falsi utilizzano spesso loghi di marchi, offrono prezzi irrealisticamente bassi per un periodo limitato e convincono le vittime a inserire informazioni sensibili. Sono stati ad esempio scoperti i domini “ralphlaurenmexico[.]com[.]mx”, “guess-india[.]in” e “hugoboss-turkiye[.]com[.]tr”, adattati specificatamente ai mercati locali.
Altri esempi di truffe di phishing dell’anno scorso includono “wallet-paypal[.]com”, che falsificava la pagina di accesso di PayPal, e “svfacebook[.]click”, che imitava Facebook. Entrambi sono stati utilizzati per rubare le credenziali dell’utente.
Check Point sottolinea l’importanza di aumentare la consapevolezza degli utenti e di implementare controlli di sicurezza moderni. Per proteggersi dal phishing, si consiglia di controllare le fonti delle e-mail, evitare collegamenti sospetti, abilitare l’autenticazione a più fattori (MFA), utilizzare un software antivirus affidabile e prestare attenzione ai messaggi inaspettati. Tali misure contribuiranno a ridurre al minimo il rischio di interazione con risorse fraudolente.
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