
Redazione RHC : 24 Febbraio 2025 06:56
Il Giappone porta su un nuovo livello la lotta contro le minacce cyber, adottando misure severe per proteggere i propri confini digitali. Dopo lunghe discussioni e pressioni da parte degli alleati, il parlamento del paese ha approvato una legge che conferisce alle autorità il diritto non solo di reagire agli attacchi, ma anche di fermarli prima che causino danni.
La cosiddetta legge sulla difesa informatica attiva è una novità assoluta, che trasforma il Giappone da vittima passiva di attacchi a protagonista attivo della guerra informatica. La prima parte del documento crea un sistema di controllo centralizzato, che comprende un consiglio speciale e un comitato per la raccolta dati, e conferisce al primo ministro il potere di richiedere informazioni critiche alle compagnie di telecomunicazioni in caso di minaccia.
Tuttavia, la rivoluzione principale riguarda la seconda parte: le forze armate e le forze dell’ordine hanno ora il diritto non solo di proteggere le strutture statali e strategiche, ma anche di passare all’offensiva, ovvero di identificare gli avversari digitali e lanciare attacchi preventivi contro le loro infrastrutture, anche all’estero.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
L’adozione della legge è stata preceduta da informazioni allarmanti da parte della polizia giapponese. A gennaio si è saputo che il gruppo cinese MirrorFace è stato coinvolto in attacchi informatici, prendendo di mira i segreti di Stato del Paese. Di conseguenza, i legislatori hanno concluso che la protezione passiva non è più sufficiente e che le autorità devono essere autorizzate a prevenire attivamente gli attacchi.
Le discussioni sulla riforma sono iniziate nel 2022, dopo le critiche dell’ex direttore dell’intelligence nazionale statunitense Dennis Blair. Ha criticato duramente la preparazione informatica del Giappone, sottolineando che il Paese è notevolmente indietro rispetto ai suoi alleati in Nord America e in Europa. Di conseguenza, il governo dell’allora Primo Ministro Fumio Kishida ha sviluppato una nuova strategia per la sicurezza nazionale che poneva l’accento sulla difesa informatica proattiva.
Secondo la nuova dottrina, il Giappone non si limiterà a rispondere alle minacce, ma identificherà anche le fonti degli attacchi e, se necessario, li eliminerà prima che possano avere gravi conseguenze.
Una delle innovazioni chiave è stata l’istituzione di “responsabili della prevenzione delle minacce informatiche” che saranno in grado di fermare tempestivamente le attività dannose.
Sebbene tali misure siano controverse, gli esperti affermano che riflettono il mutevole panorama delle minacce informatiche. Ad esempio, gli attacchi alla supply chain, lo spionaggio e i preparativi per gli attacchi alle infrastrutture critiche stanno diventando sempre più sofisticati. Secondo gli esperti, il Giappone ha finalmente capito che le minacce informatiche non sono solo un pericolo teorico, ma anche un vero e proprio strumento di pressione internazionale.
I critici, tuttavia, temono che la nuova politica possa portare a un maggiore controllo governativo sullo spazio digitale. Tuttavia, le autorità assicurano che tutte le misure saranno regolamentate da quadri rigorosi che escludano abusi. In ogni caso, il Giappone sta ufficialmente muovendo un passo verso una difesa informatica più attiva e le conseguenze di questa decisione saranno visibili nei prossimi anni.
Redazione
In Australia, a breve sarà introdotta una normativa innovativa che vieta l’accesso ai social media per i minori di 16 anni, un’iniziativa che farà scuola a livello mondiale. Un’analoga misura ...

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha accusato i fratelli gemelli Muneeb e Sohaib Akhter di aver cancellato 96 database contenenti informazioni sensibili, tra cui verbali di indagini e doc...

Malgrado le difficoltà geopolitiche significative, il settore degli spyware mercenari resta una minaccia adattabile e persistente; in questo contesto, il noto fornitore Intellexa prosegue l’espansi...

Secondo Eurostat nel 2023 solo il 55% dei cittadini dell’Unione Europea tra i 16 e i 74 anni possedeva competenze digitali almeno di base, con forti differenze tra paesi: si va da valori intorno all...

Cloudflare ha registrato un’interruzione significativa nella mattina del 5 dicembre 2025, quando alle 08:47 UTC una parte della propria infrastruttura ha iniziato a generare errori interni. L’inci...