530 milioni di euro fino al 2027 per l'Agenzia di cybersicurezza nazionale. Scopriamo cosa prevede.
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530 milioni di euro fino al 2027 per l’Agenzia di cybersicurezza nazionale. Scopriamo cosa prevede.

530 milioni di euro fino al 2027 per l’Agenzia di cybersicurezza nazionale. Scopriamo cosa prevede.

11 Giugno 2021 06:14

Iniziano ad uscire sempre più informazioni intorno alla neonata ACN, ovvero l’Agenzia di cybersicurezza nazionale Italiana.

L’agenzia nasce dopo una lunga acquisizione di consapevolezza del comparto Italia, tanto da descriverlo nella bozza del decreto come “straordinaria necessità ed urgenza” di quelle che sono “misure tese a rendere il Paese più sicuro e resiliente anche nel dominio digitale”.

La giornata del 10 giugno 2021 è quindi una data storica per la cybersecurity italiana.

E’ il giorno in cui il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge che introduce disposizioni urgenti in materia di cybersecurity, definendo l’architettura nazionale di cybersicurezza cibernetica.

Si parla di 530 milioni di euro a disposizione dell’agenzia entro il 2027 e una squadra di 300 persone (che aumenterà fino a 800 entro il 2027), come abbiamo visto nell’articolo di ieri.

Il decreto istituisce l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale che opererà sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e in stretto raccordo con il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica.

Un organismo pubblico, con lo scopo primario del “coordinamento tra i soggetti pubblici coinvolti in materia di cybersicurezza a livello nazionale” e di promuovere “la realizzazione di azioni comuni dirette ad assicurare la sicurezza e resilienza cibernetiche per lo sviluppo della digitalizzazione del paese, del sistema produttivo e delle Pa, nonché per il conseguimento dell’ autonomia, nazionale ed europea, riguardo a prodotti e processi informatici di rilevanza strategica a tutela degli interessi nazionali nel settore”

Questo si legge nel decreto:

“L’Agenzia ha personalità giuridica di diritto pubblico ed e’ dotata di autonomia regolamentare, amministrativa, patrimoniale, organizzativa, contabile e finanziaria, nei limiti di quanto previsto dal presente decreto. I regolamenti previsti dal presente decreto possono recare disposizioni anche in deroga alle norme vigenti, in relazione all’assolvimento delle funzioni di tutela della sicurezza nazionale nello spazio cibernetico attribuite all’Agenzia stessa e tenuto conto delle attività svolte in raccordo con il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica”

In particolare il decreto stabilisce che l’Agenzia per la cybersicurezza nazionale opererà sotto la responsabilità del Presidente del Consiglio dei ministri e dell’Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica e in stretto raccordo con il Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica e sarà tra l’altro incaricata di:

  • esercitare le funzioni di Autorità nazionale in materia di cybersecurity, a tutela degli interessi nazionali e della resilienza dei servizi e delle funzioni essenziali dello Stato da minacce cibernetiche;
  • sviluppare capacità nazionali di prevenzione, monitoraggio, rilevamento e mitigazione, per far fronte agli incidenti di sicurezza informatica e agli attacchi informatici, anche attraverso il Computer Security Incident Response Team (CSIRT) italiano e l’avvio operativo del Centro di valutazione e certificazione nazionale;
  • contribuire all’innalzamento della sicurezza dei sistemi di Information and communications technology (ICT) dei soggetti inclusi nel perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, delle pubbliche amministrazioni, degli operatori di servizi essenziali (OSE) e dei fornitori di servizi digitali (FSD);
  • supportare lo sviluppo di competenze industriali, tecnologiche e scientifiche, promuovendo progetti per l’innovazione e lo sviluppo e mirando a stimolare nel contempo la crescita di una solida forza di lavoro nazionale nel campo della cybersecurity in un’ottica di autonomia strategica nazionale nel settore;
  • assumere le funzioni di interlocutore unico nazionale per i soggetti pubblici e privati in materia di misure di sicurezza e attività ispettive negli ambiti del perimetro di sicurezza nazionale cibernetica, della sicurezza delle reti e dei sistemi informativi (direttiva NIS), e della sicurezza delle reti di comunicazione elettronica.

Il decreto inoltre:

  • istituisce il Comitato interministeriale per la cybersicurezza (CIC);
  • attribuisce specifici poteri di controllo al Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (COPASIR);
  • individua l’Agenzia quale Centro nazionale di coordinamento italiano, che si interfaccerà con il “Centro europeo di competenza per la cybersicurezza nell’ambito industriale, tecnologico e della ricerca” di recente istituzione, concorrendo ad aumentare l’autonomia strategica europea nel settore.

E’ auspicabile che tutto questo non si riduca solamente ad effettuare solamente “governance”, perchè la cybersecurity è materia tecnica, e senza i tecnici (quelli che sanno fare la parte dei cattivi, quelli che vengono chiamati “white hat hacker”), non c’è governance che tenga.

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