Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
TM RedHotCyber 970x120 042543
Crowdstrike 320×100
Akira Ransomware Group: l’ascesa inarrestabile di un predatore digitale

Akira Ransomware Group: l’ascesa inarrestabile di un predatore digitale

Sandro Sana : 31 Maggio 2025 08:44

Se c’è un nome che nel 2025 continua a campeggiare con crescente insistenza nei report di incident response, nei feed di threat intelligence e nei blog degli analisti di cybersicurezza, è quello del gruppo Akira. Questo collettivo criminale, nato apparentemente dal nulla nel 2023, ha saputo in poco più di un anno scalare la gerarchia del ransomware-as-a-service (RaaS), costruendo un’infrastruttura solida, sofisticata e altamente redditizia.

Secondo quanto emerso dall’ultima intelligence card pubblicata da Recorded Future, Akira non è solo uno dei tanti nomi della galassia ransomware: è oggi uno degli attori più attivi, persistenti e pericolosi in circolazione. E dietro al nome – che evoca anime e distopie futuristiche – si cela una realtà ben più concreta: attacchi su larga scala, vittime illustri, una capacità adattiva degna di un APT e, soprattutto, una strategia operativa letale.

Crescita esponenziale e allarmi nella threat landscape globale

Partiamo dai numeri, perché i numeri non mentono: negli ultimi 30 giorni sono stati registrati 4.506 riferimenti a cyber attacchi correlati al gruppo Akira. Un balzo del +151% rispetto al mese precedente.


Rhc Conference Sponsor Program 2

Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!
Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference
Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico. 
Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un pacchetto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale. 
Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

Questi dati non solo testimoniano una crescita allarmante, ma raccontano una tendenza: Akira sta diventando il nuovo volto dell’estorsione digitale, sfruttando strumenti moderni e metodologie raffinate, spesso in sinergia con partner affiliati nel dark web.

Un’eredità tossica: da Conti a Akira

Le analisi condotte su larga scala rivelano che il gruppo Akira presenta forti similitudini a livello di codice con il defunto gruppo Conti, noto collettivo filo-russo smantellato nel 2022 dopo una massiccia fuga di dati interni. Gli sviluppatori di Akira, identificati anche con l’alias Storm-1567, sembrano aver ripreso parte del codice sorgente di Conti, adattandolo a nuove esigenze e, soprattutto, integrandolo in una catena di attacco compatibile sia con Windows che con ambienti Linux/ESXi.

La prima variante Windows è stata individuata nel marzo 2023, seguita da una versione per sistemi Linux nel luglio dello stesso anno, con target espliciti verso server VMware ESXi, tipici degli ambienti aziendali virtualizzati.

Akira Attack Chain: l’autopsia di un attacco perfetto

Ogni attacco Akira si articola in una sequenza operativa meticolosa, ben rappresentata nello schema seguente tratto dall’analisi Recorded Future:

  1. Phishing email: l’entry point più classico, ma ancora straordinariamente efficace. Vengono utilizzate tecniche di social engineering avanzate, spesso mascherate da messaggi legittimi (ordini, fatture, documenti HR).
  2. Commandline scripting: una volta ottenuto l’accesso, vengono eseguiti script tramite PowerShell o cmd per iniziare la fase di dropper.
  3. Registry manipulation: modifiche mirate al registro di sistema per garantire persistenza e disabilitare componenti di sicurezza.
  4. Disabling defenses: vengono disattivati antivirus, EDR e tool di monitoraggio. Akira non vuole resistenza.
  5. Credential harvesting: dump di LSASS, uso di Mimikatz e brute force, anche offline.
  6. Network scanning: strumenti come Advanced IP Scanner e Sharphound mappano la rete e i gruppi di sicurezza.
  7. Lateral movement: sfruttamento di credenziali e strumenti di remote desktop come AnyDesk, RustDesk o tunnel via Cloudflare.
  8. Data collection: raccolta massiva di file sensibili, documenti legali, database, mail e file di backup.
  9. Exfiltration: esfiltrazione dei dati verso server controllati o via canali cifrati (SFTP, FTP, proxy).
  10. Ransomware deployment: cifratura finale con algoritmo personalizzato, estensione “.akira”, e rilascio del file di riscatto.

Le tecniche MITRE ATT&CK utilizzate da Akira

La completezza tecnica dell’approccio di Akira è impressionante, come evidenziato nella mappa MITRE ATT&CK fornita da Recorded Future:

Tra i punti salienti:

  • T1078 – Valid Accounts: uso di account compromessi.
  • T1133 – External Remote Services: sfruttamento di RDP, VPN non sicure e VNC.
  • T1190 – Exploit Public-Facing Application: uso di exploit noti come CVE-2021-21972 e CVE-2023-27532.
  • T1566 – Spearphishing: sia tramite allegati che link.
  • T1059.003 – Windows Command Shell: scripting malevolo.
  • T1547.009 – Shortcut Modification: alterazione dei collegamenti di avvio.
  • T1003.001 – LSASS Memory Dump: estrazione delle credenziali.
  • T1041 – Exfiltration Over C2 Channel: esfiltrazione in tempo reale.

Vittime illustri, settori bersaglio, impatti devastanti

Tra le vittime documentate troviamo aziende del calibro di Nissan Motor, Panasonic, Hitachi Vantara, ma anche istituti scolastici come l’Edmonds School District e società nel settore legale e bancario. Nessuno è immune. Dalla PMI al colosso internazionale, l’unico denominatore comune è la vulnerabilità.

Akira dimostra di non discriminare per geografia o dimensioni, ma solo per potenziale di ricatto: più dati sensibili ha, più alto sarà il riscatto.

Considerazioni finali: il ransomware non è più un’eccezione, è un modello

L’operatività di Akira rappresenta la quintessenza del ransomware moderno: flessibile, modulare, basato su affiliate e infrastrutture dark web, capace di colpire con precisione chirurgica. Non si tratta più di un “evento malevolo” isolato, ma di una vera e propria industria criminale, con tanto di helpdesk, politiche di prezzo, SLAs di pagamento e persino “sconti” per chi collabora.

Cosa possiamo fare?

  1. Abbandonare la reattività: il tempo della difesa passiva è finito. Serve threat hunting proattivo.
  2. Investire nella formazione: le mail di phishing non si fermano da sole. Serve awareness.
  3. Rafforzare gli endpoint: EDR, MFA, segmentazione e backup offline.
  4. Fare intelligence: piattaforme come Recorded Future offrono visibilità e contesto, e dovrebbero far parte della routine operativa di ogni SOC.

In conclusione

Akira è il risultato di una perfetta alchimia criminale: codice solido, distribuzione capillare, obiettivi chiari. E come ogni virus ben costruito, si adatta, apprende, persiste.

L’unico antidoto? Essere un passo avanti. E per farlo, bisogna smettere di pensare come vittime e iniziare a ragionare come bersagli mobili consapevoli.

Immagine del sitoSandro Sana
Membro del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab e direttore del Red Hot Cyber PodCast. Si occupa d'Information Technology dal 1990 e di Cybersecurity dal 2014 (CEH - CIH - CISSP - CSIRT Manager - CTI Expert), relatore a SMAU 2017 e SMAU 2018, docente SMAU Academy & ITS, membro ISACA. Fa parte del Comitato Scientifico del Competence Center nazionale Cyber 4.0, dove contribuisce all’indirizzo strategico delle attività di ricerca, formazione e innovazione nella cybersecurity.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Bancomat nel mirino! Gli esperti di cybersecurity rivelano una campagna di attacco agli sportelli bancomat
Di Redazione RHC - 23/11/2025

Gli esperti del Group-IB hanno presentato un’analisi dettagliata della lunga campagna di UNC2891, che ha dimostrato la continua sofisticatezza degli schemi di attacco agli sportelli bancomat. L’at...

Immagine del sito
“Vogliamo Hackerarvi Ancora!”. La NSO Group non ci sta nella causa di WhatsApp per Pegasus
Di Redazione RHC - 22/11/2025

L’azienda israeliana NSO Group ha presentato ricorso contro una decisione di un tribunale federale della California che le vieta di utilizzare l’infrastruttura di WhatsApp per diffondere il softwa...

Immagine del sito
Oracle sotto attacco: scoperta una vulnerabilità RCE pre-auth che compromette interi sistemi
Di Redazione RHC - 22/11/2025

Una vulnerabilità, contrassegnata come CVE-2025-61757, è stata resa pubblica Searchlight Cyber giovedì scorso. I ricercatori dell’azienda hanno individuato il problema e hanno informato Oracle, c...

Immagine del sito
CrowdStrike: licenziato un insider per aver fornito dati sensibili agli hacker criminali
Di Redazione RHC - 22/11/2025

Negli ultimi mesi il problema degli insider sta assumendo un peso sempre più crescente per le grandi aziende, e un episodio ha coinvolto recentemente CrowdStrike. La società di cybersecurity ha infa...

Immagine del sito
TamperedChef: malware tramite falsi installer di app
Di Redazione RHC - 21/11/2025

La campagna su larga scala TamperedChef sta nuovamente attirando l’attenzione degli specialisti, poiché gli aggressori continuano a distribuire malware tramite falsi programmi di installazione di a...