Giovanni Pollola : 30 Marzo 2022 11:40
Nella giornata di ieri, un noto profilo su Twitter degli Hacktivisti di Anonymous, @YourAnonNews seguito da ben 7.9M Followers, ha postato la foto di un documento alle 14:41.
Molti account social e anche qualche giornale ha ricondiviso il tweet come se il documento fosse stato esfiltrato da Anonymous da qualche entità russa, in realtà il documento sembra essere comparso ancora prima alle 12:39 su Telegram su un canale (Украина Online Новости Война).
Nello specifico, nel testo c’era scritto
Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber
«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare.
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.
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“Gli hacker ancora una volta sono entrati nei database del Ministero della Difesa della Federazione Russa e hanno pompato gigabyte di documenti”
non citando Anonymous.
Con questi elementi si potrebbe concludere che o Anonymous ha utilizzato altre piattaforme (non citate) per pubblicare questo documento o che sia stato inviato direttamente a questo canale… ma da un’analisi del layout del documento (tipico del genere) due particolari devono attrarre l’attenzione oltre il testo, cioè la firma e il timbro.
In altri documenti solitamente è apposto un timbro rettangolare (e non circolare come questo) che contiene il riquadro per il numero di protocollo.
Dettaglio fondamentale è la firma, la stessa identica è presente sul web almeno da anni e soprattutto non apparterrebbe al generale Bulgakov.
La “firma” sembra appartenere ad una serie di caratteri creati per una produzione seriale di font, forse già prima del Novembre 2015 (come suggerisce il link generato automaticamente), in cui è presente la stessa identica f con trattino… quindi si può escludere la validità di questa firma in quanto la “F”, presenta una “Particolare” interruzione della linea.
Con questi elementi si può concludere che questa foto è un documento posticcio, creato da chissà chi, e chissà per quale scopo e per quale tornaconto indiretto o personale. Non è questa la sede più opportuna per fare questo tipo di considerazioni.
Un’unica certezza è che bisogna stare molto attenti ai documenti, l’insidia è sempre dietro l’angolo.
La ricerca è stata possibile sfruttando Google Image e Lens, TinEye, Internet Archive.
La firma, sembra appartenere ad una serie di caratteri creati per una produzione seriale di font, forse già prima del Novembre 2015 (come suggerisce il link generato automaticamente), in cui è presente la stessa identica f con trattino… quindi si può escludere la validità di questa firma perché quei caratteri non hanno
nessun significato su quel documento.
Curiosamente effettuando una ricerca tramite Yandex l’immagine della “firma” è stata riconosciuta immediatamente trovando la foto stessa e tutti i caratteri affini o modificati dello stesso font.
Un dettaglio non di poco conto è che su Google sotto il nome подпись ovvero firma in russo, tra i primi risultati compare proprio questa serie di caratteri.. un po’ strano, per essere pura casualità.
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