Redazione RHC : 10 Ottobre 2022 12:44
Con un messaggio arrivato recentemente ad alcuni clienti, Enel informa che in data 27 Aprile 2022, una sua società di nome Network Contacts SpA, ha subito un attacco informatico.
I dati trafugati da tale azienda, da quanto riporta il comunicato sono relativi a Nome, Cognome, codice fiscale, partita IVA, indirizzo postale, numero di telefono e indirizzo di email.
L’azienda fornitrice, sempre nel comunicato di Enel agli interessati, riporta che ha “adottato immediatamente tutte le misure per bloccare tale attacco” e quindi ha “messo in sicurezza i propri sistemi informatici per evitare il ripetersi di tali eventi”.
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Viene riportato inoltre che l’azienda ha assicurato “la tutela dei dati personali di cui è in possesso” e che sono state allertate le autorità competenti.
Il comunicato inoltre riporta un numero verde, dove gli interessati possono chiamare per avere ulteriori ragguagli sull’accaduto.
In questo periodo storico, molto spesso stiamo assistendo a continue perdite “collaterali” di dati, che non avvengono con esfiltrazioni dalle infrastrutture IT delle aziende, ma da aziende di terze parti.
Tutto questo ci porta all’attenzione che i fornitori sono un “tallone di Achille” nella sicurezza informatica aziendale e occorre prestarne la massima attenzione.
Gli attacchi supply chain possono avvenire in variegate forme: vulnerabilità sui sistemi, malware o impiegati infedeli, e le attività di controllo da applicare a tali aziende spesso si poggiano sulla corretta stipula di clausole contrattuali.
Oggi più che mai occorre investire sull’approfondire tutto questo, in quanto sui giornali ci va il brand dell’azienda cliente, in quanto i dati sono i suoi e non del fornitore.
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