Redazione RHC : 2 Maggio 2025 15:19
Una nuova campagna di phishing sta circolando in queste ore con un obiettivo ben preciso: spaventare le vittime con la minaccia di una multa stradale imminente e gonfiata, apparentemente proveniente da PagoPA. L’obiettivo è convincere l’utente a cliccare su un link fraudolento e inserire i propri dati di pagamento, con la scusa di saldare una sanzione.
In questo articolo analizziamo cosa è importante non fare quando si riceve un’email di questo tipo, per capire come molte truffe online sfruttino l’urgenza e la credibilità di marchi noti al fine di ottenere un vantaggio economico.
L’email in questione arriva da un mittente apparentemente legittimo, ma con un dominio sospetto: [email protected]
. Intanto un dominio di origine tedesca dovrebbe far subito pensare che si tratti di una truffa. Le email ufficiali solitamente pervengono dal dominio gov.it Il contenuto della comunicazione cerca di replicare lo stile formale delle notifiche ufficiali, con messaggi intimidatori come:
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
![]()
Supporta RHC attraverso:
L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness Ascoltando i nostri Podcast Seguendo RHC su WhatsApp Seguendo RHC su Telegram Scarica gratuitamente "Dark Mirror", il report sul ransomware di Dark Lab
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.“La preghiamo di prendere nota che, in caso di mancato pagamento entro la fine della giornata odierna, l’importo totale sarà automaticamente aggiornato a 500 €.”
Un’altra tecnica psicologica è l’urgenza: la scadenza è fissata per il giorno stesso della ricezione, inducendo panico e reazioni impulsive. Pertanto:
[email protected]
. PagoPA avvengono da domini istituzionali come @pagopa.gov.it
.Cosa fare se ricevi questa email?
Il team di Red Hot Cyber ha analizzato l’email sospetta all’interno di un ambiente sicuro, utilizzando una sandbox, ovvero una macchina virtuale isolata dal sistema reale, che consente di analizzare contenuti potenzialmente pericolosi senza rischi per il computer o la rete.
Al primo tentativo, cliccando sul link presente nell’email, abbiamo osservato una serie di redirect automatici: sorprendentemente, il collegamento sembrava concludersi sul sito ufficiale di PagoPA, un’astuzia probabilmente pensata per aumentare la fiducia della vittima e ridurre i sospetti.
Abbiamo quindi analizzato l’URL tramite VirusTotal, una piattaforma che verifica la reputazione dei link attraverso decine di motori antivirus. Il risultato? Tre antivirus lo identificavano chiaramente come malevolo.
Effettuando ulteriori test — e questa volta utilizzando Tor per anonimizzare la navigazione e accedere eventualmente a contenuti geolocalizzati o camuffati — siamo riusciti ad accedere al vero sito fraudolento.
Una volta atterrati sul sito clone, ci è stato chiesto di compilare un modulo con i nostri dati anagrafici, dopodiché il sito richiede di inserire:
Non è finita. Dopo l’inserimento dei dati della carta, il sito richiede anche:
In questo modo, il criminale informatico ottiene tutti i codici necessari per svuotare la carta di credito: dati personali, dati bancari, codice di sicurezza e persino il secondo fattore di autenticazione.
Una volta in possesso di queste informazioni, il truffatore può effettuare prelievi e transazioni fino al totale prosciugamento del plafond disponibile sulla carta.
Abbiamo contattato il CER-AgID per ottenere maggiori informazioni su questa campagna malevola. Ci è stato confermato che l’attacco utilizza una lunga catena di redirect, che parte da domini come https://qr-code.click e https://scanned.page, per poi reindirizzare l’utente verso la vera e propria pagina di phishing.
Durante questo processo, vengono effettuati controlli sul browser utilizzato, sull’indirizzo IP e su altri parametri ambientali. Probabilmente, durante il nostro primo tentativo di analisi, il sistema ha impedito il reindirizzamento completo verso il sito malevolo perché il nostro indirizzo IP risultava presente in una blacklist, impedendo così l’accesso alla pagina finale della truffa.
Da quanto ci ha riportato il CERT-AgID (che ha anche emesso in precedenza un avviso su tale campagna), i criminali informatici creano ogni giorno moltissime pagine (ad esempio quella sulla quale siamo atterrati noi è stata creata in data 28 di Aprile scorso) e i C2 sono spesso residenti su Telegram.
Trend Micro ha rilevato un attacco mirato ai settori governativo e aeronautico in Medio Oriente, utilizzando un nuovo ransomware chiamato Charon. Gli aggressori hanno utilizzato una complessa catena d...
Diversi prodotti di sicurezza Fortinet, tra cui FortiOS, FortiProxy e FortiPAM, sono interessati da una vulnerabilità di evasione dell’autenticazione di alta gravità. La falla, monito...
Agosto Patch Tuesday: Microsoft rilascia aggiornamenti sicurezza che fixano 107 vulnerabilità nei prodotti del suo ecosistema. L’aggiornamento include correzioni per 90 vulnerabilità,...
29.000 server Exchange sono vulnerabili al CVE-2025-53786, che consente agli aggressori di muoversi all’interno degli ambienti cloud Microsoft, portando potenzialmente alla compromissione compl...
Come era prevedibile, il famigerato bug scoperto su WinRar, viene ora sfruttato attivamente dai malintenzionati su larga scala, vista la diffusione e la popolarità del software. Gli esperti di ES...