Redazione RHC : 30 Agosto 2024 08:38
Gli specialisti di Kaspersky Lab hanno scoperto la versione macOS della backdoor HZ Rat, che attacca gli utenti dei servizi di messaggistica aziendale DingTalk e WeChat. Alcune versioni della backdoor si connettono ai server di comando e controllo utilizzando indirizzi IP locali, portando i ricercatori a credere che gli attacchi potrebbero essere mirati.
HZ Rat è stato scoperto per la prima volta a novembre 2022 da DCSO. Successivamente il malware si rivolgeva ai sistemi Windows e riceveva comandi sotto forma di script PowerShell. Come affermano ora i ricercatori, la versione macOS della backdoor è quasi identica alla versione per Windows, differisce solo per il payload, ricevuto anche sotto forma di script di shell dal server degli aggressori.
Il punto di distribuzione iniziale del nuovo HZ Rat è sconosciuto, ma gli esperti hanno scoperto un pacchetto di installazione per uno dei campioni di backdoor: un file chiamato OpenVPNConnect.pkg. È stato caricato su VirusTotal nel luglio 2023 e, al momento della ricerca, non è stato rilevato da nessun fornitore, come altri esempi di backdoor.
PARTE LA PROMO ESTATE -40%
RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!
Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.
Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
È interessante notare che questo pacchetto di installazione, secondo VirusTotal, è stato precedentemente scaricato da uno dei domini di proprietà di miHoYo, uno sviluppatore cinese di giochi per computer. Al momento non è noto come questo file sia arrivato al dominio legittimo e se l’azienda sia stata hackerata.
Al momento dell’avvio HZ Rat stabilisce una connessione con il server di controllo in base all’elenco degli indirizzi IP specificati. Nella maggior parte dei casi, per la connessione è stata utilizzata la porta 8081 e sono stati trovati anche esempi di connessione al server utilizzando indirizzi IP privati. In questo caso per la comunicazione con il server di controllo viene utilizzata la crittografia XOR con chiave 0x42.
La backdoor supporta solo quattro comandi di base: eseguire un comando shell, scrivere un file su disco, inviare un file al server e verificare la disponibilità della vittima.
Durante lo studio, gli specialisti sono riusciti a ottenere dal server di controllo comandi shell volti a raccogliere i seguenti dati:
Da WeChat il malware tenta quindi di ottenere il WeChatID, l’e-mail e il numero di telefono della vittima. Questi dati vengono archiviati in testo non crittografato nel file userinfo.data.
In DingTalk gli aggressori sono interessati a dati più dettagliati delle vittime, vale a dire: il nome dell’organizzazione e del dipartimento in cui lavora l’utente, il nome utente, l’indirizzo e-mail aziendale e il numero di telefono.
Lo script tenta di raccogliere questi dati da orgEmployeeModel. Se il file manca, il malware cercherà il numero di telefono e l’e-mail dell’utente nel file sAlimailLoginEmail. Se fallisce, HZ Rat tenterà di trovare la posta dell’utente in uno dei file di cache dell’applicazione DingTalk chiamato
Gli esperti scrivono che durante lo studio erano attivi quattro server di controllo. Come accennato in precedenza, in alcuni campioni tra gli indirizzi IP indicati figuravano anche indirizzi privati.
“Questi campioni sono stati probabilmente utilizzati per controllare il dispositivo della vittima, sulla cui rete locale era già installato un computer infetto con un proxy, reindirizzando la connessione al server dell’aggressore. Questo di solito viene fatto per nascondere la presenza del malware nella rete, poiché solo il dispositivo su cui è installato il proxy comunicherà con il server di controllo dell’aggressore”, afferma il rapporto.
Si segnala inoltre che alcuni indirizzi IP sono già stati riscontrati in attacchi mirati contro dispositivi con sistema operativo Windows. Le loro prime apparizioni risalgono al 2022: uno degli indirizzi apparve negli attacchi HZ Rat di quel periodo.
Quasi tutti i server di controllo scoperti si trovavano in Cina. Le eccezioni sono due indirizzi situati negli Stati Uniti e nei Paesi Bassi.
Il CERT-AgID recentemente aveva avvertito che molte istanze pubbliche non sono ancora state aggiornate e tra queste 70 sono relative a banche, assicurazioni e pubbliche amministrazioni italiane. Ora l...
Shellter Project, produttore di un downloader commerciale per bypassare i sistemi antivirus ed EDR, ha segnalato che gli hacker stanno utilizzando il suo prodotto Shellter Elite per gli attacchi. Ques...
Il progetto Cyberpandino non è solo un’idea folle, ma una grande avventura su quattro ruote progettata e realizzata da due menti brillanti romane – Matteo Errera e Roberto Zaccardi ...
Un nuovo infostealer emerge dalle underground criminali e il suo nome è “123 | Stealer”. L’autore di questo software è un hacker che si nasconde sotto lo pseudonimo di k...
A soli 13 anni, Dylan è diventato il più giovane ricercatore di sicurezza a collaborare con il Microsoft Security Response Center (MSRC), dimostrando come la curiosità e la perseveranza...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006