
Alla conferenza annuale Chaos Communication Congress (CCC), organizzata dalla più grande comunità di hacker d’Europa, il ricercatore Thomas Lambertz ha presentato il rapporto “Windows BitLocker: Screwed without a Screwdriver”.
Nel suo discorso, ha dimostrato come aggirare la protezione crittografica BitLocker e ottenere l’accesso ai dati. Sebbene il CVE-2023-21563 sia stato ufficialmente aggiornato con la patch nel novembre 2022, può ancora essere sfruttato nelle versioni attuali di Windows. Per fare ciò, è sufficiente l’accesso fisico una tantum al dispositivo e la connessione alla rete.

L’attacco rientra nella categoria “bitpixie” e non richiede manipolazioni complesse, come l’apertura del case del computer. La tecnica prevede l’utilizzo del boot loader legacy di Windows tramite Secure Boot per estrarre la chiave di crittografia nella RAM, dopodiché la chiave viene estratta utilizzando Linux. Ciò dimostra che gli aggiornamenti volti a correggere la vulnerabilità non erano abbastanza efficaci.
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Il problema è legato alle restrizioni su dove sono archiviati i certificati in UEFI. Si prevede che i nuovi certificati Secure Boot non verranno visualizzati prima del 2026. Come soluzione temporanea, Lambertz consiglia agli utenti di creare i propri PIN per BitLocker o disabilitare l’accesso alla rete nel BIOS. Inoltre anche un semplice dispositivo di rete USB può essere utilizzato per sferrare un attacco.
Per gli utenti comuni, la minaccia rimane improbabile. Tuttavia, negli ambienti aziendali, governativi e in altri ambienti mission-critical, la capacità di decrittografare completamente un disco tramite l’accesso fisico rappresenta una seria preoccupazione.
Per uno studio più approfondito dell’argomento, la registrazione integrale della presentazione di Lambertz è a disposizione degli interessati sul sito web del CCC Media Center. Dura 56 minuti e contiene dettagli tecnici che spiegano perché risolvere la vulnerabilità è così impegnativo.
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