
È un essere umano o un robot?
Potrebbe sembrare una domanda da film di fantascienza, ma gli scienziati in Giappone hanno sviluppato un modo per coprire i robot con cellule umane viventi!
Un team dell’Università di Tokyo sta avvicinando gli androidi alla realtà creando una vera pelle per i loro telai. Il metodo non solo ha fornito una consistenza simile alla pelle umana, ma ha anche funzioni idrorepellenti e autorigeneranti.
Christmas Sale -40%𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Supporta Red Hot Cyber attraverso:
- L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
- Ascoltando i nostri Podcast
- Seguendo RHC su WhatsApp
- Seguendo RHC su Telegram
- Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.“Il dito sembra leggermente ‘sudato’ appena uscito dal mezzo di coltura”
Afferma il primo autore dello studio, il professor Shoji Takeuchi, in un comunicato stampa.
“Poiché il dito è azionato da un motore elettrico, è anche interessante sentire i ticchettii del motore in armonia con un dito che sembra proprio essere quello di una persona vera.”
Assomigliare a un essere umano “reale” è uno degli obiettivi principali per i progettisti di robot umanoidi, in particolare quelli che interagiscono con gli esseri umani nel settore sanitario e dei servizi.
Il prof. Takeuchi ritiene che un aspetto simile a quello umano possa migliorare l’efficienza della comunicazione tra robot e persone e anche migliorare la loro simpatia tra i clienti.
Il vantaggio principale di far crescere la pelle direttamente sul dito è che si adatta sempre perfettamente, quindi può consentire al dispositivo di piegarsi facilmente. Se la pelle fosse tagliata da un foglio piatto e aderisse al dito, le forme e le cuciture imperfette interferirebbero con il movimento.
Sebbene la pelle di silicone, attualmente utilizzata dai produttori di robot, possa imitare l’aspetto umano, il ricercatore spiega che “non è all’altezza” quando si tratta di ricreare trame delicate, come le rughe. Mancano anche funzioni specifiche della pelle, secondo Takeuchi.
I precedenti tentativi di creare una pelle artificiale hanno avuto solo un successo limitato. Parte del problema è stato riuscire a conformarsi alle forme dinamiche di un telaio di un robot con superfici irregolari.
“Con quel metodo, devi avere le mani di un abile artigiano in grado di tagliare e adattare i fogli di pelle”
afferma Takeuchi.
“Per coprire in modo efficiente le superfici con cellule della pelle, abbiamo stabilito un metodo di stampaggio del tessuto per modellare direttamente il tessuto della pelle attorno al robot, che ha portato a una copertura della pelle senza soluzione di continuità su un dito robotico”.
Per creare questa nuova pelle, il team di Tokyo ha immerso il dito robotico in una soluzione di collagene e fibroblasti dermici umani. Questi sono i due componenti principali che costituiscono i tessuti connettivi della pelle umana.
Il prof. Takeuchi afferma che il successo dello studio risiede nella naturale tendenza al restringimento della miscela di collagene e fibroblasti. Durante l’esperimento, la pelle si è ridotta e si è conformata strettamente alla cornice del dito.
Ti è piaciutno questo articolo? Ne stiamo discutendo nella nostra Community su LinkedIn, Facebook e Instagram. Seguici anche su Google News, per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica o Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CybercrimeNel panorama delle indagini sui crimini informatici, alcuni casi assumono un rilievo particolare non solo per l’entità dei danni economici, ma per il profilo delle persone coinvolte. Le inchieste sul ransomware, spesso associate a gruppi…
CybercrimeNel 2025, la criminalità informatica andrà sempre più oltre il “semplice denaro”: gli attacchi non riguardano solo fatture per tempi di inattività e pagamenti di riscatti, ma anche conseguenze umane reali, dalle interruzioni dell’assistenza sanitaria…
CybercrimeNel 2025 il dibattito sull’intelligenza artificiale ha smesso di essere una questione per addetti ai lavori. È diventato pubblico, rumoroso, spesso scomodo. Non si parla più solo di efficienza o di nuovi modelli, ma di…
CybercrimeÈ stata scoperta una serie di vulnerabilità nel popolare ecosistema di distributori automatici di cibo per animali domestici Petlibro. Nel peggiore dei casi, queste vulnerabilità consentivano a un aggressore di accedere all’account di qualcun altro,…
CybercrimeNel corso della prima metà di dicembre, un’azienda cinese impegnata nell’assemblaggio di dispositivi per Apple è stata colpita da un attacco informatico avanzato che potrebbe aver esposto informazioni sensibili legate a una linea produttiva. L’episodio…