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Cisco aggiorna un bug la cui backdoor mantiene persistenza anche dopo il suo aggiornamento

Redazione RHC : 3 Febbraio 2023 19:01

Cisco ha rilasciato aggiornamenti di sicurezza questa settimana per affrontare una pericolosa vulnerabilità nell’ambiente di hosting delle applicazioni Cisco IOx che potrebbe essere utilizzato per attacchi di command injection.

La vulnerabilità CVE-2023-20076 (CVSS: 7.2) è associata alla pulizia incompleta dei parametri passati durante l’attivazione dell’applicazione. Questo è stato segnalato dai ricercatori di sicurezza del Trellix Advanced Research Center.

Il bug consente a un utente malintenzionato remoto e autorizzato di eseguire comandi con permessi di root sul sistema operativo sottostante senza l’interazione dell’utente. Un hacker può distribuire e attivare un’applicazione in un ambiente di hosting Cisco IOx utilizzando il file payload di attivazione generato.

La società ha inoltre confermato che la vulnerabilità CVE-2023-20076 non riguarda gli switch della serie Catalyst 9000, il software IOS XR e NX-OS o i prodotti Meraki.

Un utente malintenzionato può sfruttare questa vulnerabilità solo se dispone di un accesso amministrativo autenticato ai sistemi interessati. Tuttavia, i ricercatori di Trellix hanno spiegato che i criminali informatici utilizzano altri difetti per consentire l’escalation dei privilegi o possono utilizzare tattiche diverse per ottenere le credenziali di amministratore.

Ad esempio, per ottenere l’accesso come amministratore ai dispositivi di destinazione, possono utilizzare:

  • Credenziali di accesso predefinite : molti dispositivi Cisco vengono forniti con un nome utente e una password predefiniti tipo “cisco: cisco” o “admin: admin” che molti utenti non possono modificare;
  • Phishing : gli hacker possono indurre i dipendenti ad accedere a un’interfaccia utente di un router falso o falsificare un’e-mail dal router stesso con un collegamento a una pagina di accesso “che richiede un aggiornamento del firmware”;
  • Ingegneria sociale : gli aggressori convincono l’utente a passare loro le credenziali.

Secondo gli esperti, dopo aver ottenuto le credenziali, un criminale informatico può utilizzare CVE-2023-20076 per ottenere “accesso illimitato, consentendo al codice dannoso di nascondersi nel sistema e persistere durante i riavvii e gli aggiornamenti del firmware”. 

Il pacchetto dannoso funzionerà fino a quando il dispositivo non verrà ripristinato alle impostazioni di fabbrica o fino a quando non verrà rimosso manualmente.

Il Cisco Product Security Incident Response Team (PSIRT) afferma di non aver trovato alcuna prova che questa vulnerabilità venga sfruttata in un ambiente reale.

Redazione
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