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Cyber Burnout: Il 70% degli specialisti in sicurezza informatica è sull’orlo del crollo. Il 64% cerca un nuovo lavoro

Redazione RHC : 14 Giugno 2024 12:00

Secondo un nuovo rapporto di Bitdefender, oltre il 70% dei professionisti della sicurezza informatica deve spesso lavorare nei fine settimana per risolvere i problemi di sicurezza nelle proprie organizzazioni.

Un carico di lavoro elevato è strettamente correlato all’insoddisfazione lavorativa, come confermato dal 64% dei 1.200 professionisti intervistati. Hanno dichiarato la loro intenzione di cercare un nuovo lavoro entro i prossimi 12 mesi.

Il problema del burnout e dell’insoddisfazione lavorativa è particolarmente acuto tra i professionisti britannici, dove l’81% lavora spesso nei fine settimana e il 71% prevede di cambiare lavoro. In Germania il 77,1% dei professionisti lavora nei fine settimana e più di tre quarti (76,6%) intendono cercare un nuovo lavoro nel prossimo futuro. Negli Stati Uniti, circa il 70% degli specialisti lavora spesso nei fine settimana e il 62,2% prevede di cambiare lavoro.

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Le competenze in materia di sicurezza informatica rimangono fondamentali nonostante i tagli ai team di sicurezza. Il report rileva che il 57% delle organizzazioni ha subito una violazione dei dati negli ultimi 12 mesi, con un aumento del 6% rispetto allo scorso anno.

Le tre minacce principali, secondo gli intervistati, sono phishing e ingegneria sociale (33%), vulnerabilità del software e violazioni zero-day (32,2%) e ransomware (29,3%). Inoltre, quasi tutti gli esperti (96%) hanno espresso preoccupazione per l’impatto dell’IA sul panorama delle minacce.

Il rapporto evidenzia anche le sfide poste dai servizi cloud, con il 43,6% degli intervistati che cita le violazioni dei dati come una delle principali preoccupazioni. Seguono gli accessi non autorizzati ai servizi cloud (42,7%) e l’errata configurazione dello storage (42,2%).

Le principali sfide legate alla gestione del cloud includono la gestione delle identità e degli accessi (38,7%), il mantenimento della sicurezza del cloud (38%) e lo shadow IT (35,9%).

Nonostante queste preoccupazioni, il 94% degli intervistati ha fiducia nella capacità della propria organizzazione di combattere minacce come ransomware, phishing e vulnerabilità zero-day.

Tuttavia, il 71% degli intervistati ritiene che le proprie soluzioni di sicurezza non siano state all’altezza delle aspettative, in netto aumento rispetto al 54% dello scorso anno.

È incoraggiante che il 93% dei professionisti ritenga che presto aumenteranno gli investimenti in misure di sicurezza proattive come valutazioni del rischio, test di penetrazione ed esercizi di simulazione di attacchi.

Il rapporto di Bitdefender evidenzia le gravi sfide di sicurezza informatica che i professionisti devono affrontare, tra cui carichi di lavoro eccessivi, alti livelli di burnout e insoddisfazione lavorativa.

Nonostante la consapevolezza delle organizzazioni dell’importanza della sicurezza informatica e la volontà di investire in essa, le soluzioni esistenti spesso non sono all’altezza delle aspettative.

Per mantenere una forza lavoro qualificata e garantire una protezione efficace, le aziende devono ripensare il modo in cui gestiscono i carichi di lavoro dei team di sicurezza informatica, migliorano le condizioni di lavoro e implementano continuamente misure di sicurezza innovative e proattive.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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