Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Cyberattack in Norvegia: apertura forzata della diga evidenzia la vulnerabilità dei sistemi OT/SCADA

Luca Stivali : 30 Giugno 2025 14:28

Nel mese di aprile 2025, una valvola idraulica di una diga norvegese è stata forzatamente aperta da remoto per diverse ore, a seguito di un attacco informatico mirato. L’episodio, riportato solo di recente da Hackread, ha riacceso i riflettori sulla fragilità dei sistemi OT (Operational Technology), un ambito critico ma ancora troppo spesso trascurato nella cybersecurity moderna.

Secondo le prime ricostruzioni, ignoti attori sono riusciti a violare il sistema di controllo della diga forzando l’apertura di una valvola di scarico per quasi tre ore, causando un flusso d’acqua incontrollato. La polizia norvegese ha confermato la natura deliberata dell’azione, scartando fin da subito malfunzionamenti accidentali. Fortunatamente, l’attacco non ha provocato danni a persone o infrastrutture a valle, ma ha evidenziato quanto possa essere concreta e pericolosa una minaccia informatica nei confronti dei sistemi SCADA.

Gli attacchi a infrastrutture critiche non sono una novità. In passato, casi celebri come Stuxnet, il blackout ucraino del 2015 o le campagne mirate in Medio Oriente avevano già dimostrato quanto i sistemi ICS (Industrial Control Systems) fossero esposti. Tuttavia, ciò che cambia oggi è il livello di accessibilità a queste tecnologie e la mancanza di segregazione tra rete IT e rete OT.


PARTE LA PROMO ESTATE -40%

RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!

Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Molti dispositivi SCADA, Programmable Logic Controller (PLC) e HMI (Human Machine Interface) sono esposti su Internet o malconfigurati, spesso privi di aggiornamenti o autenticazione robusta. Una condizione che può trasformare un semplice ricognitore OSINT in un attore capace di interagire con impianti fisici reali.

GhostSec: “Gli ICS sono come giocattoli nelle mani dei cyber attivisti”

Proprio su RedHot Cyber, poche settimane fa, abbiamo intervistato in esclusiva l’admin del gruppo hacktivista GhostSec. Nel dialogo, l’attore ha sottolineato come i sistemi industriali, e in particolare i dispositivi SCADA, siano da tempo nel mirino del gruppo:

Ciò che ci attira è l’impatto visibile. L’idea che un click possa spegnere una pompa dell’acqua o attivare un allarme industriale è molto potente. È simbolico.
(GhostSec, intervista RHC – giugno 2025)

Questa affermazione, ora più che mai, suona come un sinistro presagio. L’attacco alla diga norvegese potrebbe non essere un caso isolato ma un segnale d’allarme su un trend in crescita, dove gruppi ideologici o statali cercano visibilità tramite azioni dirette su infrastrutture critiche.

L’urgenza di proteggere il mondo OT

Il caso norvegese deve fungere da sveglia per i responsabili della sicurezza OT. Le misure di protezione – segmentazione di rete, aggiornamenti firmware, MFA, monitoraggio continuo e simulazioni di attacco – non possono più essere rimandate. È tempo di considerare i sistemi OT non più come entità isolate, ma come parte integrante del perimetro cyber aziendale.

Serve una strategia nazionale ed europea, un quadro normativo più rigido, e una cultura della sicurezza che coinvolga sia tecnici OT che specialisti IT, ancora troppo spesso scollegati nei processi decisionali.

Conclusioni

L’attacco informatico alla diga norvegese non è solo un atto di sabotaggio: è un campanello d’allarme globale. In un’epoca in cui l’interconnessione tra IT e OT è totale, l’illusione di sicurezza non basta più. Serve consapevolezza, collaborazione e azione.

Ne parleremo ancora, su RedHot Cyber.

Fonte: https://hackread.com/norwegian-dam-valve-forced-open-hours-in-cyberattack/

Luca Stivali
Cyber Security Enthusiast e imprenditore nel settore IT da 25 anni, esperto nella progettazione di reti e gestione di sistemi IT complessi. Passione per un approccio proattivo alla sicurezza informatica: capire come e da cosa proteggersi è fondamentale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Il Red Team Research di TIM scopre 5 CVE su Eclipse GlassFish, una critica (score 9,8)
Di Redazione RHC - 21/07/2025

Giovedì 16 luglio è stata una giornata significativa per i ricercatori di sicurezza informatica del team italiano Red Team Research (RTR) di TIM, che ha visto pubblicate cinque nuove vulnera...

Vulnerabilità in 7-Zip: gli aggressori possono eseguire attacchi di denial-of-service
Di Redazione RHC - 21/07/2025

Una falla critica nella sicurezza, relativa alla corruzione della memoria, è stata individuata nel noto software di archiviazione 7-Zip. Questa vulnerabilità può essere sfruttata da mal...

Escape di ToolShell: la nuova minaccia che colpisce i server Microsoft SharePoint
Di Redazione RHC - 21/07/2025

Una campagna di attacchi informatici avanzati è stata individuata che prende di mira i server Microsoft SharePoint. Questa minaccia si avvale di una serie di vulnerabilità, conosciuta come &...

Robot umanoide cinese sostituisce la propria batteria e lavora 24 ore al giorno
Di Redazione RHC - 20/07/2025

La presentazione del Walker S2 rappresenta un importante passo avanti nell’autonomia operativa dei robot umanoidi. Grazie alla capacità di sostituire autonomamente la propria batteria, il ...

Jen-Hsun Huang: “Sono nato cinese e poi diventato sinoamericano”. Grave errore il ban dei chip AI in Cina
Di Redazione RHC - 19/07/2025

Secondo quanto riportato da Fast Technology il 18 luglio, Jen-Hsun Huang ha raccontato ai media cinesi le proprie origini, spiegando di essere nato cinese e poi diventato sinoamericano. Ha sottolineat...