
Redazione RHC : 27 Marzo 2025 14:54
La rapida crescita della popolarità di DeepSeek, in mezzo alle controversie sulla privacy, ha attirato l’attenzione non solo degli utenti, ma anche dei criminali informatici. Sono comparsi online falsi annunci pubblicitari camuffati da risultati di ricerca ufficiali di Google nel tentativo di diffondere malware. Gli aggressori prendevano di mira coloro che digitavano query in un motore di ricerca e cliccavano distrattamente sui primi link.
Secondo la ricerca degli specialisti di Malwarebytes, Google Ads ospita attivamente annunci falsi che si spacciano per DeepSeek. A prima vista, le differenze rispetto al risultato reale sono difficili da rilevare, soprattutto per un utente inesperto. Basta cliccare su un link del genere per arrivare a un sito falso, creato con particolare attenzione all’autenticità visiva.
Uno di questi siti copia completamente l’aspetto del DeepSeek ufficiale, ma in realtà porta al download di un Trojan scritto in MSIL (Microsoft Intermediate Language). Il codice dannoso viene attivato quando si tenta di scaricare il “motore di ricerca” e viene avviato sul sistema della vittima.

CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza la Graphic Novel Betti-RHC Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"? Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti? Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati. Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Sito web falso DeepSeek (Malwarebytes)
I criminali contano sulla credibilità dei risultati sponsorizzati su Google. Il sistema consente a tali annunci di occupare le prime posizioni, superando persino i siti web ufficiali dei marchi. Ciò rende la pubblicità falsa particolarmente pericolosa. I truffatori pagano somme considerevoli per il piazzamento, il che dimostra l’elevata efficacia dell’inganno.
Uno dei siti falsi è stato creato a nome di un inserzionista il cui nome è scritto in ebraico: תמיר כץ. Questo è un altro campanello d’allarme: tali dettagli sono difficili da notare in fretta, soprattutto se l’utente non sa come dovrebbe apparire un vero annuncio DeepSeek.

Informazioni sull’inserzionista di malware (Malwarebytes)
Per prevenire il contagio, gli esperti consigliano di evitare completamente di cliccare sui link sponsorizzati. Inoltre, si consiglia di cliccare sui tre puntini accanto all’URL nei risultati di ricerca: in questo modo è possibile scoprire chi è il proprietario dell’annuncio. Se hai dubbi sul nome dell’inserzionista, è meglio tornare ai risultati di ricerca normali.

Annunci falsi (in alto) e veri DeepSeek (in basso) (Malwarebytes)
Per bloccare completamente i link sponsorizzati, puoi installare un adblocker. In questo modo si eliminerà il rischio di visitare accidentalmente un sito dannoso. In una situazione in cui Google non può garantire la sicurezza degli annunci pubblicitari, tali misure diventano particolarmente rilevanti.
Redazione
Dietro molte delle applicazioni e servizi digitali che diamo per scontati ogni giorno si cela un gigante silenzioso: FreeBSD. Conosciuto soprattutto dagli addetti ai lavori, questo sistema operativo U...

Molto spesso parliamo su questo sito del fatto che la finestra tra la pubblicazione di un exploit e l’avvio di attacchi attivi si sta riducendo drasticamente. Per questo motivo diventa sempre più f...

Dal 1° luglio, Cloudflare ha bloccato 416 miliardi di richieste da parte di bot di intelligenza artificiale che tentavano di estrarre contenuti dai siti web dei suoi clienti. Secondo Matthew Prince, ...

Nel 2025, le comunità IT e della sicurezza sono in fermento per un solo nome: “React2Shell“. Con la divulgazione di una nuova vulnerabilità, CVE-2025-55182, classificata CVSS 10.0, sviluppatori ...

Cloudflare torna sotto i riflettori dopo una nuova ondata di disservizi che, nella giornata del 5 dicembre 2025, sta colpendo diversi componenti della piattaforma. Oltre ai problemi al Dashboard e all...