Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Fan di Star Wars o spie della CIA? Ecco cosa ha scoperto un ricercatore brasiliano

Redazione RHC : 6 Giugno 2025 07:19

404 Media e il ricercatore indipendente Ciro Santilli hanno scoperto dei siti web insoliti creati e gestiti dalla CIA. Per comunicare con gli informatori sono stati utilizzati un sito di fan di Star Wars, un sito sugli sport estremi e un sito sulla musica brasiliana.

Santilli ha affermato di essere stato attratto dallo studio della rete della Central Intelligence Agency (CIA) per una serie di ragioni, tra cui il suo interesse per la politica cinese, il suo amore per gli adattamenti televisivi dei romanzi di spionaggio e “il desiderio di vendicarsi della CIA per aver spiato altri paesi democratici” (Santilli è brasiliano). Inoltre, il ricercatore riteneva di essere qualificato per condurre tale ricerca, data la sua esperienza nello sviluppo web e in Linux. Scherza anche dicendo che, ovviamente, lui voleva “fama e fortuna”.

Uno dei siti creati dalla CIA era starwarsweb.net, un falso sito di fan di Star Wars. A prima vista, la risorsa sembra un tipico sito web degli anni 2010: pubblicizzava un set Lego Star Wars per coloro che “vogliono diventare uno Jedi”, così come giochi che potrebbero piacere ai visitatori: Star Wars Battlefront 2 per Xbox; Star Wars: Il potere della Forza II per Xbox 360 e Star Wars the Clone Wars: Republic Heroes per Nintendo Wii.


PARTE LA PROMO ESTATE -40%

RedHotCyber Academy lancia una promozione esclusiva e a tempo limitato per chi vuole investire nella propria crescita professionale nel mondo della tecnologia e della cybersecurity!

Approfitta del 40% di sconto sull’acquisto congiunto di 3 corsi da te scelti dalla nostra Academy. Ad esempio potresti fare un percorso formativo includendo Cyber Threat intelligence + NIS2 + Criptovalute con lo sconto del 40%. Tutto questo lo potrai fruire, dove e quando vuoi e con la massima flessibilità, grazie a lezioni di massimo 30 minuti ciascuna.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Secondo Santilli, il sito era in realtà uno strumento della CIA per comunicare segretamente con i suoi informatori in altri Paesi. Inoltre, il sito faceva parte di una vasta rete di risorse simili, individuate dalle autorità iraniane più di dieci anni fa.

Il ricercatore ha trovato anche altri siti probabilmente collegati alla CIA. Tra questi ci sono siti dedicati agli sport estremi, alla musica brasiliana e un sito di fan di un famoso comico. Alcune di queste risorse, in base alla lingua e al contenuto, erano orientate verso Germania, Francia, Spagna e Brasile.

“Questo ci ha permesso di scoprire molti più siti e di acquisire una comprensione più ampia degli interessi della CIA , inclusi specifici paesi democratici che erano considerati obiettivi e non erano stati menzionati in precedenza. Fornisce anche un’idea statistica di quanta importanza attribuissero alle diverse aree all’epoca, e non sorprende che il Medio Oriente fosse in cima alla lista”, afferma Santilli.

I giornalisti di 404 Media ricordano che nel novembre 2018 Yahoo News pubblicò un’indagine su larga scala sui canali di comunicazione segreti della CIA e su come furono svelati. Poi la rivelazione avvenne in Iran, dopo la quale più di due dozzine di fonti della CIA morirono in Cina nel 2011 e nel 2012. Alla fine, la CIA fu costretta a smettere di usare questi strumenti di comunicazione segreti.

Nel settembre 2022, la Reuters ha pubblicato la propria inchiesta dal titolo “Spie americane abbandonate“. Questo articolo, ad esempio, descrive come un informatore della CIA in Iran, di nome Gholamreza Hosseini, sia stato smascherato dalle autorità iraniane a causa dei siti web segreti poco affidabili della CIA.

In particolare, uno degli errori della CIA è stato quello di aver inserito indirizzi IP sequenziali che puntavano ai siti: questo significa che, scoprendone uno, i ricercatori avrebbero potuto facilmente scoprire anche gli altri.

L’articolo della Reuters riportava che digitare una password nella barra di ricerca di siti web apparentemente normali in realtà attivava un processo di accesso, consentendo alle fonti di comunicare con la CIA. L’articolo menzionava due domini e descriveva nove siti. Utilizzando i dati di questo articolo, Santilli è riuscito a trovare molte risorse simili.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Gli Exploit per Citrix Bleed2 sono online! Aggiornare immediatamente, la caccia è iniziata

Il CERT-AgID recentemente aveva avvertito che molte istanze pubbliche non sono ancora state aggiornate e tra queste 70 sono relative a banche, assicurazioni e pubbliche amministrazioni italiane. Ora l...

La suite Shellter Elite utilizzata dai Red Team per il bypass degli EDR, ora viene usata dal cybercrime

Shellter Project, produttore di un downloader commerciale per bypassare i sistemi antivirus ed EDR, ha segnalato che gli hacker stanno utilizzando il suo prodotto Shellter Elite per gli attacchi. Ques...

Il Cyberpandino è pronto per il Mongol Rally 2025: RHC tifa per voi ragazzi! A tutto GAS digitale!

Il progetto Cyberpandino non è solo un’idea folle, ma una grande avventura su quattro ruote progettata e realizzata da due menti brillanti romane – Matteo Errera e Roberto Zaccardi ...

Arriva 123 Stealer! 120 dollari al mese in abbonamento, per rubare qualsiasi dato riservato

Un nuovo infostealer emerge dalle underground criminali e il suo nome è “123 | Stealer”. L’autore di questo software è un hacker che si nasconde sotto lo pseudonimo di k...

Ha 13 anni e ha hackerato Microsoft Teams! La storia di Dylan, uno tra i più giovani bug hunter

A soli 13 anni, Dylan è diventato il più giovane ricercatore di sicurezza a collaborare con il Microsoft Security Response Center (MSRC), dimostrando come la curiosità e la perseveranza...