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Fortinet e Red Hot Cyber a Scuola! Come spiegare ai Bambini la Cybersecurity: Missione compiuta

Redazione RHC : 29 Maggio 2025 07:48

Nelle ultime settimane, Fortinet con il supporto di Red Hot Cyber, hanno dato vita a un progetto entusiasmante che ci è sempre stato a cuore: portare la cultura della cybersecurity nelle scuole primarie.

Abbiamo parlato di sicurezza informatica con i bambini delle classi quarte e quinte dell’Istituto Comprensivo di Piazza Sauli, nei plessi Battisti e Alonzi di Roma, con l’obiettivo di renderli più consapevoli e preparati nel loro primo approccio al mondo digitale.

Siamo convinti che la cybersecurity awareness debba iniziare fin dalla scuola primaria. È proprio in quell’età, in cui i bambini cominciano a usare smartphone, tablet e videogiochi, che dobbiamo spiegare come funziona la rete e quali rischi si celano dietro un semplice click.


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    Un ringraziamento speciale va a Fortinet per averci proposto questa bellissima avventura e a tutte le formidabili persone che hanno reso possibile questo progetto: Aldo Di Mattia, Massimiliano Brolli, Giuseppe Di Pasquale, Daniele Maria Mammano, Elenia Cianfarani e Silvia D’Ambrosio. Il loro contributo, la loro passione e la loro dedizione hanno permesso di costruire un’esperienza educativa vera, coinvolgente e utile per tutti, soprattutto per i più grandi.

    Perché come diciamo da sempre, iniziative come questa regalano molto di più ai grandi di quanto si dia ai più piccoli. Il confronto diretto con le nuove generazioni ci arricchisce dentro, ci costringe a semplificare senza banalizzare, e a vedere la sicurezza digitale con i loro occhi, con altre angolazioni, con occhi nuovi!

    Giuseppe Di Pasquale, Aldo Di Mattia ed Elenia Cianfarani spiegano ai bambini la differenza tra bullismo e cyber bullismo

    Dai videogiochi alla rete globale

    Siamo partiti da una slide semplice ma efficace: un telefonino con l’app di Brawl Stars, un gioco che tutti in quella fascia d’età conoscono. Una volta creata l’attenzione, il viaggio è iniziato e abbiamo parlato di:

    • Come funziona YouTube?
    • Cos’è una rete?
    • Cosa sono i cavi sottomarini che collegano i continenti?
    • Chi sono gli hacker e cosa vuol dire davvero hacking?

    Abbiamo spiegato che l’hacking è una capacità neutra, che può essere usata per il bene o per il male. Un concetto che, spiegato con parole semplici, ha affascinato e stimolato la loro curiosità.

    Una slide che introduce “che cos’è la rete?”

    Protezione e consapevolezza

    A quel punto, abbiamo spiegato che internet è un luogo meraviglioso, ma anche pieno di pericoli, se non si usano gli strumenti giusti.
    Abbiamo parlato di:

    • Password e perché devono essere complesse.
    • Antivirus e strumenti di difesa.
    • Phishing, con esempi di email sospette da riconoscere.
    • Parental control, per navigare in sicurezza.
    • E infine, un tema che ci sta profondamente a cuore: il cyberbullismo.
    Massimiliano Brolli spiega il mondo degli hacker (buoni) ai bambini

    I bambini capiscono. Basta saper parlare la loro lingua.

    Quello che ci ha colpito di più è stata la capacità incredibile dei bambini di comprendere concetti complessi, quando spiegati con semplicità e senza filtri. Le loro domande, osservazioni e sorrisi ci hanno insegnato forse più di quanto siamo riusciti a insegnare noi.

    Ringraziamo a tutto l’istituto e al suo personale, alle maestre, alle coordinatrici e soprattutto ai bambini, per l’entusiasmo e la partecipazione.

    L’importanza di parlare di cybersecurity nelle scuole primarie

    In un’epoca in cui bambini e bambine hanno accesso quotidiano a smartphone, tablet, videogiochi online e piattaforme digitali, è fondamentale che la loro educazione includa anche la consapevolezza informatica. La cybersecurity non è più un argomento da adulti, riservato agli esperti o agli addetti ai lavori: oggi, anche i più piccoli navigano in un mondo interconnesso, spesso senza le competenze necessarie per riconoscerne i pericoli.

    Portare la sicurezza informatica nelle scuole primarie significa piantare un seme di responsabilità digitale, in un momento della crescita in cui la curiosità è altissima e la mente è aperta all’apprendimento. Parlare di password sicure, phishing, antivirus, identità digitale e cyberbullismo in modo semplice e accessibile permette ai bambini di acquisire strumenti concreti per proteggersi e navigare online con maggiore consapevolezza.

    Insegnare ai più piccoli cos’è una rete, come funziona Internet, e perché è importante non fidarsi di ogni contenuto o messaggio ricevuto è un passo decisivo per costruire una società digitale più sicura. Ma non solo: significa anche trasmettere valori, come il rispetto online, la tutela della privacy e il coraggio di segnalare comportamenti scorretti o pericolosi.

    Daniele Maria Mammano, Aldo Di Mattia e Massimiliano Brolli: Lo sapete che il 95% delle comunicazioni internet passa dai cavi sottomarini?

    Iniziative come quella realizzata da Red Hot Cyber insieme a Fortinet dimostrano che si può parlare di cybersecurity con i bambini, partendo da esempi del loro mondo – come un videogioco o un video su YouTube – e arrivando a temi anche complessi, come l’hacking e le sue implicazioni etiche. Il risultato? Bambini attenti, partecipi, e capaci di fare domande intelligenti.

    Educare oggi significa proteggere domani. E partire dalla scuola primaria è la chiave per formare una nuova generazione di cittadini digitali, competenti, responsabili e – perché no – forse anche futuri esperti in sicurezza informatica.

    Redazione
    La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

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