Ghost Tap: La nuova minaccia che sfrutta le NFC per colpire il mondo dei pagamenti digitali Ghost Tap: Cos'è, come funziona e come difendersi dalla truffa NFC nei pagamenti digitali
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Ghost Tap: La nuova minaccia che sfrutta le NFC per colpire il mondo dei pagamenti digitali

Ghost Tap: La nuova minaccia che sfrutta le NFC per colpire il mondo dei pagamenti digitali

Simone D'Agostino : 6 Dicembre 2024 08:43

Negli ultimi anni, i pagamenti contactless hanno rivoluzionato il modo di effettuare transazioni, rendendole più rapide e comode. Tuttavia, queste innovazioni hanno attirato l’attenzione di truffatori e criminali informatici. Una delle minacce più insidiose emerse di recente è il “Ghost Tap”, una sofisticata truffa che sfrutta le tecnologie NFC per bypassare i sistemi antifrode tradizionali.
Scoperta dai ricercatori di ThreatFabric, questa tecnica consente di utilizzare carte di credito rubate associate a servizi come Apple Pay e Google Pay per eseguire transazioni fraudolente senza possedere fisicamente la carta o il dispositivo della vittima.

La scoperta del Ghost Tap

Il Ghost Tap è stato identificato analizzando forum underground dove venivano condivise metodologie per sfruttare le funzionalità NFC dei dispositivi mobili. I criminali descrivevano come associare carte rubate a dispositivi sotto il loro controllo, consentendo transazioni fraudolente in più località contemporaneamente.

La tecnica del Ghost Tap si sviluppa in due fasi principali: raccolta dei dati della carta di credito e sfruttamento dei dati rubati tramite relay NFC.

Raccolta dei dati della carta di credito


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I criminali ottengono le informazioni sensibili delle vittime utilizzando tecniche consolidate:

  • Phishing: Messaggi ingannevoli che spingono le vittime a fornire credenziali e dati delle carte.
  • Malware bancari: Software malevoli che intercettano informazioni sensibili e codici OTP (One-Time Password), sovrapponendosi alle app di pagamento.
  • Overlay attack: Interfacce fraudolente che imitano applicazioni bancarie legittime per carpire i dati.

NFCGate: lo strumento del relay NFC

Per sfruttare i dati raccolti, i truffatori utilizzano NFCGate, un’applicazione open-source progettata per analizzare e testare la sicurezza delle comunicazioni NFC. Originariamente sviluppata per scopi accademici, NFCGate è stata adattata per creare un ponte (relay) tra un terminale POS e un server remoto.

Nel contesto del Ghost Tap, NFCGate consente di:

  • Intercettare richieste di pagamento NFC da un terminale POS.
  • Trasmettere queste richieste a un server controllato dal criminale.
  • Simulare la presenza fisica della carta su un dispositivo in una posizione geografica diversa, gestito da complici.

Come funziona il Ghost Tap

Caricamento della carta rubata su un dispositivo

I dati della carta di credito rubata vengono caricati su un dispositivo mobile (iPhone o Android) e associati a un’app Wallet, come Apple Pay o Google Pay.

Relay NFC tramite NFCGate

Un secondo dispositivo Android, su cui è installata NFCGate, intercetta le richieste NFC inviate dal terminale POS. Queste richieste vengono inoltrate a un server remoto, che funge da centro di controllo per l’attacco.

Server centrale

Il server elabora i dati intercettati e li trasmette a un dispositivo gestito da un complice, noto come money mule, situato vicino a un altro terminale POS.

Simulazione della carta al terminale POS

Il dispositivo del money mule, configurato per emulare i dati della carta rubata, invia il segnale NFC al terminale POS. Questo terminale interpreta la transazione come legittima, poiché il segnale emula una carta fisicamente presente.

Autorizzazione del pagamento

Il terminale POS conclude la transazione, autorizzando il pagamento. Grazie alla simulazione accurata dei dati NFC e all’utilizzo di importi bassi, il sistema di pagamento non rileva anomalie.

Perché è difficile da rilevare

  • Apparenza legittima: Le transazioni sembrano provenire da dispositivi reali e account verificati.
  • Micro-pagamenti: Importi ridotti non attivano le soglie di allarme bancarie.
  • Distribuzione geografica: La rete di money mule permette transazioni da località diverse, complicando la rilevazione di schemi sospetti.

Implicazioni e rischi

  • Perdite economiche: Micro-transazioni ripetute su vasta scala causano danni finanziari ingenti.
  • Evasione antifrode: Tecniche avanzate e operazioni distribuite rendono inefficaci i sistemi di rilevamento tradizionali.
  • Riciclaggio di denaro: Gli acquisti illeciti vengono convertiti in beni facilmente rivendibili.

Come proteggersi

  • Vigilanza sulle comunicazioni
    Non fornire informazioni personali tramite email, SMS o chiamate non verificate.
  • Protezione dei dispositivi
    Installare software antivirus e mantenerlo aggiornato per evitare l’installazione di malware.
  • Aggiornamenti regolari
    Tenere sempre aggiornati sistema operativo e applicazioni per correggere vulnerabilità note.
  • Monitoraggio delle transazioni
    Controllare frequentemente gli estratti conto e segnalare attività sospette alla banca.
  • Autenticazione a due fattori (2FA)
    Implementare la 2FA per aggiungere un ulteriore livello di protezione agli account.
  • Educazione alla sicurezza
    Informarsi sulle tecniche di frode emergenti e applicare le migliori pratiche per proteggere i propri dati.

Conclusione

Il Ghost Tap evidenzia l’evoluzione delle frodi digitali che sfruttano le tecnologie moderne per colpire consumatori e istituzioni. Strumenti come NFCGate, nati per scopi legittimi, possono essere trasformati in potenti armi da chi opera nel crimine informatico.
La combinazione di consapevolezza, strumenti di sicurezza aggiornati e il miglioramento dei sistemi antifrode può ridurre i rischi. La prevenzione resta fondamentale per contrastare queste minacce sofisticate e proteggere il sistema finanziario globale

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Immagine del sitoSimone D'agostino
Nato a Roma, con oltre 30 anni in Polizia di Stato, oggi è Sostituto Commissario alla SOSC Polizia Postale Udine. Esperto in indagini web e dark web, è appassionato di OSInt, che ha insegnato alla Scuola Allievi Agenti di Trieste. Ha conseguito un Master in Intelligence & ICT all'Università di Udine (110 e lode), sviluppando quattro modelli IA per contrastare le frodi su fondi UE. È impegnato nella formazione per elevare la sicurezza cibernetica.

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