
Chiara Nardini : 12 Novembre 2023 08:49
Si chiamano Abnaa AlSaada (|أبناء الصعدة ). Sono dei nuovi hacktivisti yemeniti e con una mossa audace sembra abbiano messo in ginocchio la sicurezza informatica di una rinomata fabbrica israeliana. Si tratta della Cowboysfarm, un produttore di carne.
Da quanto sembra, dalle schermate acquisite da Red Hot Cyber, gli hacker sono risusciti ad accedere ai sistemi della fabbrica, sollevando interrogativi sulla vulnerabilità delle infrastrutture e sulla crescente minaccia cibernetica.
Lo hanno riportato all’interno di una mail inviata alla redazione di red hot cyber riportando una serie di pannelli dei sistemi hackerati scrivendo quanto segue:
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Abnaa AlSaada|أبناء الصعدة ha violato i sistemi della fabbrica israeliana di lavorazione della carne (Cowboysfarm) e ne ha preso il pieno controllo.
Tutte le informazioni necessarie vengono rilasciate nel nostro canale. https://t.me/************
L’attacco, solleva preoccupazioni sulla sicurezza informatica delle aziende in un’era in cui le minacce cibernetiche sono sempre più sofisticate e globali. Inoltre, costantemente nuove fazioni (o milizie cyber) prendono parte alla zona grigia di cyber-guerriglia nel conflitto tra hamas ed Israele.

Tutte le informazioni riportate all’interno della mail arrivata a RHC sono state anche riportate sul loro canale Telegram. Il canale Telegram è stato creato il 6 novembre scorso e al momento ha solo pochissimi post pubblicati. Di seguito il post che riporta l’attacco alla Cowboysfarm.

L’attacco informatico alla Cowboysfarm sottolinea la vulnerabilità all’interno dei sistemi OT deve essere assolutamente non presa sotto gamba. Le aziende di settori strategici, come la produzione alimentare, sono ora chiamate a rafforzare le loro difese digitali. Tutto questo risulta importante per evitare conseguenze gravi sulla produzione e sulla sicurezza dei dati.

Oltre alle implicazioni sulla sicurezza aziendale, l’attacco solleva inevitabilmente questioni politiche, data la provenienza yemenita del gruppo Abnaa AlSaada. Mentre il conflitto in corso nello Yemen (iniziato nel 2014 e tutt’ora in corso) continua a dividere le nazioni, gli scontri si spostano ora anche nel cyberspazio, mettendo in evidenza la portata globale delle tensioni regionali.
La Cowboysfarm e le autorità israeliane sono ora chiamate a rispondere prontamente all’attacco, implementando contromisure cibernetiche e indagando sull’entità dell’intrusione. Al contempo, questo episodio solleva la necessità di una maggiore cooperazione internazionale per affrontare minacce cibernetiche transfrontaliere.

Chiara Nardini
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