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Gli USA vogliono il creatore di RedLine. 10 milioni per chi tradisce l’hacker del più noto infostealer

Redazione RHC : 5 Giugno 2025 14:51

Il Dipartimento di Stato americano ha annunciato una ricompensa fino a 10 milioni di dollari per informazioni sugli hacker che lavorano per governi stranieri e sono collegati al malware RedLine, nonché sul presunto creatore di questo malware, Maxim Rudometov. La ricompensa copre anche informazioni sull’utilizzo di RedLine in attacchi informatici contro infrastrutture critiche negli Stati Uniti.

Il programma Rewards for Justice specifica espressamente che le informazioni devono riguardare attacchi informatici condotti su indicazione o sotto il controllo di governi stranieri e che violano il Computer Fraud and Abuse Act statunitense. Di particolare interesse sono i partecipanti a operazioni informatiche che utilizzano il malware RedLine, un popolare infostealer utilizzato per rubare le credenziali degli utenti.

Il Dipartimento di Stato ha osservato che chiunque abbia informazioni sui soci di Rudometov, sulle loro attività informatiche dannose o sull’uso del malware RedLine dovrebbe contattare Rewards for Justice tramite un canale di messaggistica basato su Tor .

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Le autorità statunitensi ritengono che Maxim Rudometov fosse lo sviluppatore e l’amministratore dell’intera infrastruttura di RedLine Infostealer. Nell’ottobre 2024, è stato incriminato nell’ambito dell’Operazione Magnus, un’operazione internazionale durante la quale le forze dell’ordine statunitensi e i loro partner stranieri hanno condotto un’operazione su larga scala per bloccare contemporaneamente le attività di due servizi: RedLine e META, che operavano secondo il modello malware-as-a-service (MaaS).

Secondo il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti, Rudometov gestiva i server di RedLine, riceveva e riciclava i proventi tramite wallet di criptovalute e interagiva direttamente con il codice e la distribuzione del malware. Durante l’indagine, sono stati accertati i suoi collegamenti con i principali canali di distribuzione, inclusi gli account Telegram utilizzati per promuovere e vendere malware agli utenti finali. Ad oggi, sono stati identificati oltre 1.200 server utilizzati per gestire le botnet RedLine e META.

L’operazione ha coinvolto anche la polizia olandese e l’agenzia Eurojust.

Due sospettati sono stati arrestati in Belgio e tre server e due domini utilizzati come nodi di controllo sono stati sequestrati. Tuttavia, non è stato confermato ufficialmente se Rudometov sia stato arrestato.

Se riconosciuto colpevole, potrebbe rischiare fino a 35 anni di carcere per frode su dispositivi di accesso, associazione a delinquere finalizzata a commettere intrusioni informatiche e riciclaggio di denaro.

Redazione
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