
Il vescovo della chiesa ortodossa Tikhon #Shevkunov, chiamato anche “il confessore di Vladimir Putin” da parte dei media, ha parlato dell’hacking della sua posta elettronica e dei ricattatori che lo hanno minacciano di pubblicare email e documenti online.
“Alcuni mesi fa si è scoperto che la mia e-mail è stata violata da molti anni. La mia corrispondenza #privata e #commerciale ha iniziato ad essere pubblicata sul sito Web di #Black #Mirror. Parallelamente, questi materiali sono stati pubblicati su altri canali, compreso #Telegram”
Gli aggressori, secondo il #sacerdote, hanno chiesto di pagare 10 milioni di rubli (pari a 132.000 dollari) per sospendere queste pubblicazioni. Il vescovo ha risposto agli hacker di poter mettere tutte le informazioni della sua posta in libero accesso se donassero lo stesso importo alla diocesi di #Pskov.
Tikhon ha affermato di non voler “accettare i termini dei ricattatori e incoraggiare gli affari sporchi”.
Il vescovo ha aggiunto che non ha prestato attenzione all’#hacking commentando l’accaduto solo a causa di molte domande dei media. “So che le autorità competenti sono alla ricerca degli #hacker, ma se li trovano o no, lo scopriremo assieme”.
Poi ha aggiunto: “c’è il virus COVID-19, ci sono virus informatici, ci sono tanti virus nella nostra società”
#cybersecurity #malware #hacker #hacking
http://orthochristian.com/130837.html
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