Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Il Canada bandisce il FlipperZero: ignoranza o Panacea contro i furti d’auto?

Michele Pinassi : 12 Febbraio 2024 08:01

Il tweet dell’8 febbraio 2024 dall’account del Ministro dell’Innovazione, Scienza e Industria canadese, François-Philippe Champagne, lascia pochi dubbi in proposito: a causa dell’aumento del furto di auto, in Canada sarà vietata l’importazione, l’uso e la detenzione degli strumenti di hacking, come il FlipperZero.

Le reazioni della comunità “X”, che ha sin da subito rilanciato il tweet, non sono state delle migliori.

La bislacca iniziativa canadese

Oltre alla risposta dall’account ufficiale del FlipperZero, che con evidente fastidio precisa come non vi siano evidenze sull’uso di questo strumento per compiere furti di auto, anche il resto dei commenti non dimostra particolare supporto per la bislacca iniziativa.

Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Non si comprende, infatti, come attivare un ban nei confronti di questi strumenti tecnologici possa ridurre i furti d’auto. Parliamo di dispositivi con caratteristiche simili a quelli di molti PC portatili. O comunque, di facile ed economica auto-costruzione, usati anche da ricercatori di sicurezza nell’ambito delle loro attività di ricerca e professionali.

Del resto, anche le auto – così come molti altri dispositivi tecnologici – sono diventate essenzialmente “computer su 4 ruote”. Inoltre portano a presso tutte le criticità di sicurezza informatica di questi dispositivi. Ormai attacchi attraverso il CAN Bus, sistemi di infotainment e replay sul segnale delle chiavi elettroniche in prossimità sono realtà. E le case automobilistiche ci devono fare i conti.

Le smart car sono sistemi vulnerabili agli 0day come qualsiasi software

La questione è talmente seria che, tanto per dare qualche dato, alla conferenza Pwn2Own 2024 a Tokyo sono state individuate 24 vulnerabilità 0-day sui veicoli elettrici. È evidente, quindi, che impedire “per legge” l’uso di dispositivi di analisi cyber non può essere la soluzione giusta.

La storia insegna che proibire spesso è inutile se non, in certi casi, addirittura peggiorativo. Sarebbe stato maggiormente apprezzato, ad esempio, che le case automobilistiche fossero stimolate ad aprire le specifiche dei sistemi informatici che controllano le nostre auto. Promuovendo inoltre serie campagne di bug bounty con le quali identificare potenziali vulnerabilità.

Ritengo che sia questa la strada che le case automobilistiche debbano perseguire, così come tutti gli altri produttori di software e dispositivi tecnologici dovrebbero intraprendere, nell’ottica di favorire l’evoluzione dei loro prodotti attraverso percorsi di trasparenza e cooperazione.

Michele Pinassi
Nato e cresciuto a Siena, è Responsabile della Cybersecurity dell’Università di Siena. Lavora nel campo ICT da oltre 20 anni, usando esclusivamente software libero. Da sempre attento alle tematiche sulla privacy e sui diritti civili digitali, attraverso il suo blog nato nel lontano 2000, è ancora attivamente impegnato nel sensibilizzare i cittadini su queste tematiche.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

“Italia, Vergognati! Paese Mafioso!”. Insulti di Nova all’Italia dopo l’Attacco al Comune di Pisa

I black hacker di NOVA tornano a colpire, e questa volta con insulti all’Italia dopo la pubblicazione dei dati del presunto attacco informatico al Comune di Pisa. Dopo aver rivendicato l’...

Europol Operazione RapTor: 270 arresti e 184 milioni sequestrati. Crollano i mercati del Dark Web

Un’operazione globale di contrasto coordinata dall’Europol ha inferto un duro colpo alla criminalità underground, con 270 arresti tra venditori e acquirenti del dark web in dieci pa...

Scoperto il primo bug 0day da una AI sul kernel Linux! Un punto di svolta nel bug hunting?

Una vulnerabilità zero-day nel kernel Linux, è stata scoperta utilizzando il modello o3 di OpenAI. Questa scoperta, alla quale è stata assegnata la vulnerabilità CVE-2025-37899, se...

Hai seguito un bel tutorial su TikTok e non sei stato attento? Bravo, ti sei beccato un malware!

In un preoccupante segnale dell’evoluzione delle tattiche cybercriminali, i threat actor stanno ora sfruttando la popolarità di TikTok come canale per la distribuzione di malware avanzati ...

Lumma Stealer: inizio del takedown o solo una mossa tattica?

Nelle ultime ore si è assistito a un grande clamore mediatico riguardante il “takedown” dell’infrastruttura del noto malware-as-a-service Lumma Stealer, con un’operazi...