
Il ricercatore di sicurezza indipendente Pedro Baptista del team HackerHood di Red Hot Cyber, ha rilevato il 9 marzo 2024 una grave vulnerabilità su Telegram, che ha messo a rischio la sicurezza degli utenti utilizzatori della versione web della piattaforma.
Fortunatamente, Telegram ha risposto prontamente, correggendo il problema appena due giorni dopo.
La vulnerabilità, identificata con il codice CVE-2024–33905, era presente nella versione 2.0.0 (486) e precedenti di Telegram WebK. Coinvolgeva le cosiddette “Mini App” di Telegram, che permettono agli utenti di eseguire applicazioni web direttamente nell’interfaccia di messaggistica. Tuttavia, questa funzionalità si è rivelata essere una superficie d’attacco vulnerabile.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Una Mini Web App dannosa poteva eseguire codice JavaScript arbitrario nel contesto principale di web.telegram.org, portando al dirottamento della sessione degli utenti. Questo exploit XSS (Cross-Site Scripting) è stato attivato utilizzando il tipo di evento web_app_open_link tramite postMessage.

L’attaccante avrebbe creato una Mini App con un URL dannoso, che sarebbe stato eseguito quando l’utente apriva la Mini App.
Il payload dannoso sfruttava il fatto che l’evento web_app_open_link apriva una nuova scheda con l’URL specificato, consentendo al codice JavaScript dannoso di rimanere nel contesto della finestra principale, compromettendo così la sessione dell’utente.
Fortunatamente, Telegram ha risolto prontamente il problema. L’11 marzo 2024, è stata rilasciata una patch che ha corretto la vulnerabilità. La patch ha introdotto una nuova funzione safeWindowOpen, che sostituiva la funzione precedente per gestire l’apertura di nuove schede.
Questa nuova funzione implementava misure di sicurezza aggiuntive, come l’utilizzo dell’argomento noreferrer, che impediva alla finestra appena aperta di rimandare l’intestazione Referer alla pagina originale. Inoltre, la nuova finestra è stata isolata dal contesto della finestra principale, inclusa la sua esecuzione JavaScript.
La risposta rapida e efficace di Telegram a questa vulnerabilità critica dimostra l’importanza di avere programmi di bug bounty robusti e di rispondere prontamente alle segnalazioni degli utenti. Tuttavia, questa scoperta solleva anche interrogativi più ampi sulla sicurezza delle applicazioni web e sulla necessità di continuare a sviluppare e implementare misure di sicurezza sempre più sofisticate per proteggere gli utenti da minacce sempre più complesse.
La sicurezza informatica è una sfida in continua evoluzione e richiede un impegno costante da parte di tutti gli attori coinvolti. Grazie alla collaborazione tra ricercatori di sicurezza e fornitori di servizi online, possiamo fare progressi significativi nella protezione delle informazioni e nella difesa contro le minacce digitali.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.

CulturaConosciamo quello che è stato considerato uno degli uomini di scienza, forse pari solo a Einstein, più poliedrici e geniali dello scorso secolo. Con un ampissimo spettro di talenti scientifici, sviluppati anche grazie ad un…
CybercrimeLa comunità dei criminali informatici sta rapidamente aumentando il suo interesse nel reclutare personale all’interno delle aziende. Invece di sofisticati attacchi esterni, i criminali si affidano sempre più a fonti interne, ovvero persone disposte a…
CyberpoliticaNella Virginia settentrionale, lungo quello che viene ormai definito il “corridoio dei data center”, sorgono enormi strutture senza finestre che costituiscono l’ossatura fisica della corsa statunitense all’intelligenza artificiale. Questi edifici, grandi quanto hangar industriali, assorbono…
HackingIl team AI Research (STAR) di Straiker ha individuato Villager, un framework di penetration testing nativo basato sull’intelligenza artificiale, sviluppato dal gruppo cinese Cyberspike. Lo strumento, presentato come soluzione red team, è progettato per automatizzare…
InnovazioneIl confine tra Cina e Vietnam avrà presto nuovi “dipendenti” che non hanno bisogno di dormire, mangiare o fare turni. L’azienda cinese UBTech Robotics ha ricevuto un contratto da 264 milioni di yuan (circa 37…