Redazione RHC : 4 Dicembre 2021 08:23
Ora che siamo in ritardo, che sono scappati i buoi dal recinto, tutti si vogliono organizzare sulla cybersecurity.
Ecco che dopo la “piccola agenzia”, creata a Vicenza, per contrastare gli attacchi informatici, nel Lazio nasce una scuola di alta formazione sulla cybersecurity.
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Tutto ottime iniziative, sinonimo che gli attacchi informatici servono, se non altro a far acquisire consapevolezza, più delle infinite iniziative di awareness messe in atto nelle aziende, che a quanto pare, non sono servite a nulla.
Nicola Zingaretti spiega che
“Il buon esito della programmazione dei fondi 2014 / 2020 nel Lazio ha portato a un grande incremento delle risorse destinate al nuovo ciclo 2021/2027. Si passa da 2 miliardi e 700 milioni a 4 miliardi e 400 milioni”.
Ma tutti questi fondi garantiranno per la regione Lazio anche un modo per avviare nuove opportunità, le quali consentiranno di formare personale altamente qualificato.
“Nella parte formativa è nostro obiettivo investire pensando alla società e alle esigenze del futuro. Green economy, digitalizzazione impongono anche mutamenti radicali nei percorsi formativi. Si creeranno, insieme ai problemi nuove opportunità che richiederanno una competenza molto qualificata. Per questo l’innovazione sarà radicale nei percorsi tradizionali e nella ricerca di nuovi e inediti corsi per nuove professioni. Da questo punto di vista la Scuola per la cyber security sarà l’apripista di una nuova stagione all’insegna dell’innovazione”.
Da quanto si apprende dalla rete, sembrerebbe che per avviare, seppur in via sperimentale, la scuola regionale di alta formazione sulla cybersecurity, ci vorranno circa sei mesi
Si prevedranno una serie di corsi suddivisi in più indirizzi professionali tra cui Data Protection e Critical Infrastructure Protection e alla fine del percorso, verranno rilasciati degli attestati ai sensi del decreto 13/2013 come “esperto sicurezza informatica”.
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