L'Agenzia è ai nastri di partenza. Ma ci vorrà tempo, sempre che tutto funzioni bene.
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
Fortinet 970x120px
Banner Ancharia Mobile 1
L’Agenzia è ai nastri di partenza. Ma ci vorrà tempo, sempre che tutto funzioni bene.

L’Agenzia è ai nastri di partenza. Ma ci vorrà tempo, sempre che tutto funzioni bene.

Redazione RHC : 30 Dicembre 2021 20:19

La neonata Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN), in questo periodo si sta organizzando.

Tre decreti sono stati varati dalla presidenza del Consiglio dei ministri in accordo con il ministro dell’Economia e delle finanze.

Si tratta del decreto 222 relativo alla contabilità, del decreto 223 relativo all’organizzazione e al funzionamento che definisce il direttore dell’agenzia Roberto Baldoni, diretto riferimento del presidente del Consiglio e dell’Autorità delegata (il sottosegretario Franco Gabrielli).

Inoltre è stato emesso il decreto 224, quello più critico che parla anche di retribuzioni ed inquadra il personale in due specifiche aree quali “personale manageriale ed alte professionalità” e “personale operativo”.

Le retribuzioni dell’agenzia di cybersicurezza nazionale, saranno paragonate a quelle della Banca Italia, ma di questo se ne era già parlato.

Questo sarà per il personale che rientra nell’area del “personale manageriale ed alte professionalità”, dove per alte professionalità si intendono persone con skill tecnici ed altamente specializzate che come sappiamo, hanno stipendi già elevati a causa della forte richiesta di mercato e della relativa carenza di disponibilità.

L’ultimo decreto che renderà finalmente avviata l’agenzia è quello atteso per febbraio, che definirà le procedure per la stipula dei contratti di appalto e per il personale di terze parti.

L’agenzia dovrà inoltre tentare di attrarre i talenti dispersi anche fuori dall’Italia, oltre che avviare cambiamenti per consentire di colmare quella forte lacuna di personale esperto in sicurezza informatica che manca all’appello, che il Prof. Baldoni ha stimato essere di circa 10.000 risorse.

Questa sarà una grande sfida del prossimo futuro, sempre iniziando dal presupposto di quali obiettivi si presuppone l’agenzia, che ancora non sembrano del tutto chiari.

Infatti ancora non è chiaro se l’agenzia si limiterà nel fare “pura governance”, lasciando le logiche di controllo ai terzi (al netto del CVCN che sta prendendo forma), oppure se si vuole avviare un percorso che ci porti ad acquisire talenti per contrastare efficacemente il cybercrime, oltre a controllare la postura cyber delle infrastrutture critiche nazionali da esperti di settore.

Nel secondo caso abbiamo di fronte una doppia sfida. La prima è attrarre i talenti già professionalizzanti, la seconda è formarne di nuovi.

Dobbiamo metterci in testa che non si diventa un hacker etico o un ricercatore di bug con un corso serale. Occorre far comprendere ai ragazzi che iniziano le scuole medie che esiste questa materia così tanto ricercata e gli sbocchi lavorativi di questa scelta.

I ragazzi arrivati alle università o si sono “auto-formati”, oppure è troppo tardi per poterli formare.

Il CyberChallenge IT e OliCyber sono ottime iniziative, anche se il numero è comunque limitato e occorrerà aumentare il numero di posti a disposizione, ma tutti i ragazzi tecnici che passano da queste iniziative spesso hanno approfondito l’hacking in maniera autonoma iniziando da piccoli ad essere interessati all’informatica e all’elettronica.

Quindi c’è molto da fare. I decreti sono arrivati in tempo record e questo sta a significare quanto importante sia per lo stato questa nuova agenzia. Ora occorre definire i reali obiettivi, condividerli e avviare dei piani pluriennali per attuarli.

Sono tutti “percorsi” che non si concluderanno con uno o due anni, in quanto l’Italia risulta dannatamente indietro sul fronte della sicurezza informatica.

Occorreranno diversi anni di duro e meticoloso lavoro. Per questo occorrono le persone giuste che abbiano una vasta esperienza in questi campi e un innato talento, oltre ad una grande etica e un innato amore per la nostra patria, in modo da avviare questi programmi e monitorarli nel tempo.

Io credo che ce la possiamo fare, ma non vi saranno subito grandi cambiamenti. Se ce ne saranno (e ce lo auguriamo tutti) si vedranno almeno 2 anni di duro lavoro, sempre che l’ingranaggio che si sta mettendo in piedi sia perfettamente funzionante e che non si inceppi nel tempo, interessi politici permettendo.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Esce Kali Linux 2025.4! Miglioramenti e Novità nella Distribuzione per la Sicurezza Informatica
Di Redazione RHC - 12/12/2025

La recente edizione 2025.4 di Kali Linux è stata messa a disposizione del pubblico, introducendo significative migliorie per quanto riguarda gli ambienti desktop GNOME, KDE e Xfce. D’ora in poi, Wa...

Immagine del sito
React Server: Nuovi bug critici portano a DoS e alla divulgazione del codice sorgente
Di Redazione RHC - 12/12/2025

La saga sulla sicurezza dei componenti di React Server continua questa settimana. Successivamente alla correzione di una vulnerabilità critica relativa all’esecuzione di codice remoto (RCE) che ha ...

Immagine del sito
700.000 record di un Registro Professionale Italiano in vendita nel Dark Web
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Un nuovo allarme arriva dal sottobosco del cybercrime arriva poche ore fa. A segnalarlo l’azienda ParagonSec, società specializzata nel monitoraggio delle attività delle cyber gang e dei marketpla...

Immagine del sito
L’EDR è inutile! Gli hacker di DeadLock hanno trovato un “kill switch” universale
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Cisco Talos ha identificato una nuova campagna ransomware chiamata DeadLock: gli aggressori sfruttano un driver antivirus Baidu vulnerabile (CVE-2024-51324) per disabilitare i sistemi EDR tramite la t...

Immagine del sito
DDoSia e NoName057(16): le indagini di RHC confermate dal Dipartimento di Giustizia USA
Di Redazione RHC - 11/12/2025

Quanto avevamo scritto nell’articolo “Codice Patriottico: da DDoSia e NoName057(16) al CISM, l’algoritmo che plasma la gioventù per Putin” su Red Hot Cyber il 23 luglio scorso trova oggi pien...