Redazione RHC : 17 Novembre 2021 12:27
I ricercatori di sicurezza informatica di Cryptolaemus, GData e Advanced Intel hanno identificato casi in cui il malware TrickBot installa un bootloader per Emotet su dispositivi infetti. In precedenza, Emotet installava TrickBot, ma ora gli aggressori utilizzano un metodo chiamato Operation Reacharound per ripristinare la botnet Emotet utilizzando l’infrastruttura TrickBot esistente.
CALL FOR SPONSOR - Sponsorizza l'ottavo episodio della serie Betti-RHC
Sei un'azienda innovativa, che crede nella diffusione di concetti attraverso metodi "non convenzionali"?
Conosci il nostro corso sul cybersecurity awareness a fumetti?
Red Hot Cyber sta ricercando un nuovo sponsor per una nuova puntata del fumetto Betti-RHC mentre il team è impegnato a realizzare 3 nuovi episodi che ci sono stati commissionati.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Verso fine di gennaio del 2021, con una importante operazione internazionale, le forze dell’ordine e le autorità giudiziarie di tutto il mondo hanno interrotto una delle botnet più significative dell’ultimo decennio: EMOTET.
Gli investigatori hanno assunto il controllo della sua infrastruttura di comando e controllo (C2) interrompendo una tra le più grandi minacce criminali della storia dell’informatica.
Infatti EMOTET è stato uno tra i servizi di criminalità informatica più professionali e duraturi in circolazione. Scoperto per la prima volta come trojan bancario nel 2014, il malware si è evoluto nel corso degli anni fino a diventare la soluzione ideale per i criminali informatici.
L’infrastruttura EMOTET ha essenzialmente agito come apri porta per i sistemi informatici su scala globale. Una volta stabilito questo accesso non autorizzato, tali accessi sono stati venduti ad altri gruppi criminali di alto livello per svolgere ulteriori attività illecite come il furto di dati e l’estorsione tramite ransomware e il furto di proprietà intellettuale (PI).
Gli esperti non hanno registrato alcun segno che la botnet Emotet stesse inviando spam e non hanno trovato alcun documento dannoso che scaricava malware. La mancanza di spam è probabilmente dovuta alla ricostruzione dell’infrastruttura di Emotet completamente da zero.
Secondo gli esperti dopo aver analizzato il nuovo bootloader Emotet, il programma contiene delle modifiche rispetto alle versioni precedenti.
“Finora, possiamo confermare con certezza che il buffer dei comandi è cambiato. Sembra che ci siano diverse opzioni di esecuzione per i binari scaricati (poiché non si tratta solo di dll)”
hanno detto gli esperti.
Nell’aprile di quest’anno, quando Emotet venne rimossa dai computer infetti a seguito di un’operazione da parte delle forze dell’ordine europee, venne creato un aggiornamento software dalle forze dell’ordine stesse, che una volta inviato ai client riuscì a “disinfettare” tutti i client interconnessi eliminando la minaccia informatica. Ma tutto questo non ha impedito agli aggressori di ripristinare l’intera infrastruttura.
Abuse.ch, un’organizzazione no-profit di monitoraggio dei malware, ha pubblicato attraverso un tweet, un elenco di 246 server C&C utilizzati dalla nuova botnet Emotet e raccomanda vivamente agli amministratori di rete di bloccare questi indirizzi IP.
Pertanto risulta importante a livello di protezioni perimetrali bloccare il traffico in ingresso ed in uscita verso tali IP address per preservare al meglio l’infrastruttura delle aziende.
Lunedì 15-11-21, sono stati rilevati dei segni di ripristino della botnet Emotet attraverso degli indicatori di compromissione che hanno portato all’attenzione che Emotet fosse tornato.
Sono state trovate alcune e-mail da una botnet Emotet appena rianimata che contenevano uno dei tre tipi di allegati:
Queste e-mail erano tutte risposte contraffatte che utilizzavano dati da catene di e-mail rubate, presumibilmente raccolte da host Windows precedentemente infetti.
Il traffico di infezione di Emotet è simile a quello che visto prima della rimozione della botnet nel gennaio 2021.
L’unica vera differenza è che Emotet dopo l’infezione C2 ora il traffico di comunicazione è in HTTPS anziché HTTP non crittografato, segno di una evoluzione del malspan in una direzione di maggior sicurezza per i criminali informatici.
La DLL Emotet è stata inizialmente archiviata come nome di file casuale con estensione .dll nella directory C:\ProgramData. Quindi è stato spostata in una directory con nome casuale nella cartella AppData\Local dell’utente infetto e resa persistente tramite un aggiornamento del registro di Windows.
Di seguito degli hash SHA256 per 7 esempi di file DLL Emotet:
L’azienda cinese Kaiwa Technology, con sede a Guangzhou, ha annunciato l’intenzione di creare il primo “utero robotico” al mondo entro il 2026: una macchina umanoide con un...
Uno strumento Microsoft Web Deploy presenta una falla critica di sicurezza, potenzialmente sfruttata da aggressori autenticati per eseguire codice sui sistemi coinvolti. Si tratta del bug monitorato c...
Secondo quanto riportato dai media, le autorità statunitensi starebbero segretamente inserendo dispositivi di localizzazione in lotti di chip che potrebbero essere dirottati illegalmente verso la...
Una nuova campagna malware per Android sta prendendo di mira i clienti bancari in Brasile, India e Sud-est asiatico, combinando frodi contactless NFC, intercettazione delle chiamate e sfruttamento del...
Google sta testando una nuova funzionalità per migliorare la privacy nella modalità di navigazione in incognito di Chrome su Windows: il blocco degli script in incognito (PrivacySandboxFinge...