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La Cina contro le proprie Big-Tech a tutela dei minori. Obiettivo: combattere la dipendenza da Internet ma instillare valori socialisti tra i bambini

Redazione RHC : 16 Dicembre 2023 15:40

In Cina, le più grandi aziende produttrici di videogiochi hanno confermato il loro impegno nei confronti dei “valori sociali” giovedì all’incontro annuale del settore a Guangzhou.

All’evento, organizzato dal Game Publishing Committee della China Audiovisual and Digital Publishing Association, rappresentanti dei giganti come Tencent Holdings, NetEase e miHoYo hanno sottolineato la “responsabilità sociale” nei loro progetti principali.

Su Panhui, produttore della versione cinese di “League of Legends” del gruppo Tencent Interactive Entertainment, ha fatto eco allo slogan “Technology for Good”, espresso per la prima volta quattro anni fa dal fondatore del colosso tecnologico con sede a Shenzhen Ma Huateng. “La tecnologia per sempre” è una delle missioni e visioni di Tencent e “League of Legends segue questo principio, sforzandosi di rendere il mondo un posto migliore”, ha detto Huateng.


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Ha aggiunto che il gioco, sviluppato dalla divisione statunitense di Riot Games, ha contribuito a più di una dozzina di enti di beneficenza legati alla protezione ambientale e al miglioramento dei servizi sanitari negli ultimi dieci anni.

Liu Jie, direttore senior del Game Social Responsibility Promotion Center di NetEase, ha affermato che la società con sede a Hangzhou sta lavorando per incorporare la cultura tradizionale e lo “spirito patriottico” nel gioco, come ad esempio in giochi popolari come “Eggy Party”. L’obiettivo è sviluppare i valori dei giovani attraverso il gioco.

miHoYo, creatore del blockbuster “Genshin Impact” e “Honkai: Star Rail”, integra anche elementi della cultura e della geografia cinese nei suoi giochi in stile anime. Ciò include il pittoresco paesaggio carsico di Guilin e la tradizionale opera locale al “Genshin Impact”.

Le dichiarazioni riflettono gli sforzi di Pechino per reprimere i videogiochi tra i minorenni. La Cina ha implementato una delle normative sui videogiochi più severe al mondo, limitando il tempo di gioco per i minori di 18 anni.

A partire da gennaio, la Cyberspace Administration of China, l’autorità di vigilanza di Internet in Cina, attuerà una nuova norma volta a combattere la dipendenza da Internet e a instillare valori socialisti tra i bambini e gli adolescenti. Richiederà un “regime per i minori” sui dispositivi elettronici tra cui smartphone, laptop e dispositivi digitali indossabili, che ne limiterà l’uso in base alla fascia di età. Anche gli sviluppatori di app mobili e mini-programmi dovranno abilitare questa funzionalità.

Zan Yijun, direttore del Game Publishing Committee, ha affermato che ci sono ancora lacune nell’attuazione delle norme esistenti per distrarre i bambini dagli schermi. Ad esempio, circa un terzo delle persone sotto i 18 anni utilizza ancora le informazioni sull’identità dei propri genitori per registrare conti di gioco ed eludere le restrizioni.

Il proprietario di TikTok, ByteDance, ha ridimensionato in modo significativo il suo studio di gioco di punta Nuverse a novembre. Anche Bilibili, una piattaforma di streaming video, ha avuto difficoltà ad entrare nel mercato dei videogiochi.

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