Redazione RHC : 17 Maggio 2024 08:15
L’università belga KU Leuven ha identificato una vulnerabilità nello standard Wi-Fi IEEE 802.11 che consente a un utente malintenzionato di indurre le vittime a connettersi a una rete Wi-Fi falsa e a intercettare il traffico.
Secondo Top10VPN, che ha collaborato con uno dei ricercatori della KU Leuven, la vulnerabilità è stata resa pubblica questa settimana prima di una prossima conferenza a Seul, in Corea del Sud. Si tratta del CVE-2023-52424 che colpisce tutti i client Wi-Fi su tutti i sistemi operativi, comprese le reti basate sul protocollo WPA3 ampiamente utilizzato, nonché WEP e 802.11X/EAP.
Il problema è che lo standard IEEE 802.11 non richiede sempre l’autenticazione SSID quando un client si connette. L’SSID identifica i punti di accesso e le reti, consentendo loro di distinguersi dagli altri. Le moderne reti Wi-Fi utilizzano un handshake a quattro vie per l’autenticazione, che include chiavi di crittografia. Tuttavia, lo standard IEEE 802.11 non richiede che l’SSID sia incluso nel processo di generazione della chiave, il che consente a un utente malintenzionato di creare un punto di accesso falso e costringere la vittima a connettersi a una rete meno sicura.
Iscriviti GRATIS ai WorkShop Hands-On della RHC Conference 2025 (Giovedì 8 maggio 2025)
Il giorno giovedì 8 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terranno i workshop "hands-on", creati per far avvicinare i ragazzi (o persone di qualsiasi età) alla sicurezza informatica e alla tecnologia. Questo anno i workshop saranno:
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
La vulnerabilità può essere sfruttata solo in determinate condizioni, ad esempio quando un’organizzazione dispone di due reti Wi-Fi con credenziali condivise. In questi casi, l’aggressore può inserire un punto di accesso falso con lo stesso SSID della rete protetta e reindirizzare la vittima su una rete meno sicura.
Il difetto riduce la sicurezza degli utenti esponendoli ad attacchi noti come Key Reinstallation Attack (KRACK) e altre minacce. In alcuni casi, l’attacco può neutralizzare la protezione della VPN. Alcune VPN si disconnettono automaticamente quando sono connesse a una rete Wi-Fi affidabile in base all’SSID.
I ricercatori della KU Leuven propongono diverse difese contro gli attacchi di SSID confusion:
Ricordiamo che KRACK è un attacco di replay su qualsiasi rete Wi-Fi con crittografia WPA2. Tutte le reti Wi-Fi sicure utilizzano uno schema di handshake a 4 vie per generare una chiave crittografica. L’aggressore costringe la vittima a reinstallare una chiave crittografica già utilizzata nel terzo passaggio di un handshake in 4 fasi. A causa dell’utilizzo della crittografia a flusso AES-CCMP nel protocollo WPA2, la reimpostazione della chiave indebolisce notevolmente la crittografia.
Lo sviluppo di supercomputer per l’intelligenza artificiale sta entrando in una nuova orbita: in termini di scala, costi e consumi energetici e infrastrutture e megaprogetti. Uno studio condott...
Il 25 Aprile, data simbolo della Liberazione italiana dal fascismo, ci ricorda il valore della libertà, conquistata con il sacrificio di partigiani e combattenti. In un’era dominata dal di...
In un mondo dove ogni giorno si registrano migliaia di attacchi informatici, molte aziende continuano a sottovalutare l’importanza della cybersecurity, affidandosi a “sedicenti esperti&#...
AI, AI e ancora AI. E sembra che l’intelligenza artificiale giorno dopo giorno ci porti innovazioni sia come difesa ma soprattutto, come attacco. L’intelligenza artificiale è gi...
Il collettivo di ricerca in sicurezza informatica HackerHood, parte dell’universo della community di Red Hot Cyber, ha recentemente scoperto due nuove vulnerabilità ...
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006