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L’Amministratore di Raid Forums affetto da autismo supplica il governo britannico di bloccare l’estradizione verso gli Stati Uniti

Sandro Sana : 16 Marzo 2024 08:34

Nell’articolo del The Guardian intitolato “Diogo Santos Coelho supplica il governo britannico di bloccare l’estradizione verso gli Stati Uniti”, viene raccontata la storia di un uomo autistico che chiede al governo britannico di bloccare la sua estradizione verso gli Stati Uniti, dove rischia una condanna a 52 anni di prigione per presunti reati informatici legati al sito RaidForums.

Le accuse: Essere l’amministratore di Raid Forums

Diogo Santos Coelho, un cittadino portoghese, afferma di essere stato plagiato e sfruttato online da adulti sin dall’età di 14 anni, costringendolo a commettere i presunti reati informatici. Coelho è accusato di essere l’amministratore di RaidForums, descritto in tribunale come “un mercato dove gli individui possono comprare e vendere database rubati” contenenti circa 10 miliardi di record.

Sia gli Stati Uniti che il Portogallo hanno emesso richieste di estradizione per il ventiquattrenne, lasciando la decisione su quale paese scegliere nelle mani del ministro della sicurezza, Tom Tugendhat.

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Coelho afferma di essere spaventato dal sistema giudiziario statunitense che cerca una vendetta, mentre vede i sistemi europei, compresi quelli del Regno Unito e del Portogallo, come più orientati alla riabilitazione e al riconoscimento del fatto che era minorenne e sfruttato da adulti. Coelho ha collaborato con le autorità portoghesi sin dall’inizio e si è dichiarato pronto ad affrontare la giustizia nel suo paese, ma ha sottolineato di non poter immaginare di trascorrere anni in prigione negli Stati Uniti senza alcun supporto.

La sua vulnerabilità è ulteriormente accentuata dal fatto che è stato valutato come ad alto rischio di suicidio. Coelho teme di non avere prospettive di vita se dovesse scontare una lunga condanna e uscire come un vecchio uomo. Questa prospettiva lo porta a interrogarsi sul senso di vivere, se non avrà una vita in prigione o se, anche nel caso in cui sopravvivesse alla condanna, non avesse una prospettiva di vita negli Stati Uniti.

Molti altre persone vulnerabili prima di lui

La sua situazione richiama alla mente il caso di Gary McKinnon, che ha hackerato il Pentagono e ha combattuto per dieci anni contro l’estradizione negli Stati Uniti, prima che Theresa May bloccasse l’estradizione per motivi di diritti umani a causa dei rapporti medici che indicavano il rischio di suicidio. Coelho è rappresentato da Ben Cooper KC delle camere di Doughty Street, che ha rappresentato anche McKinnon e Lauri Love, entrambi affetti da sindrome di Asperger, bloccando l’estradizione di Love per l’hacking di siti web governativi statunitensi.

La decisione finale su quale richiesta di estradizione accettare spetta al ministro della sicurezza britannico, Tom Tugendhat, mentre un ricorso contro la richiesta degli Stati Uniti è in attesa di essere esaminato. Nel frattempo, Coelho continua a vivere nell’incertezza e con la paura di ciò che potrebbe accadere se dovesse essere estradato negli Stati Uniti.

L’articolo pone l’accento sulle sfide e le difficoltà che le persone vulnerabili possono affrontare nel sistema giudiziario internazionale, evidenziando anche il dibattito sul trattamento dei minori coinvolti in reati informatici e la necessità di considerare l’aspetto della riabilitazione nelle decisioni di estradizione. Il caso di Diogo Santos Coelho solleva anche interrogativi sulle procedure di estradizione e sulla protezione delle persone vulnerabili coinvolte in presunti Diogo Santos Coelho supplica il governo britannico di bloccare l’estradizione verso gli Stati Uniti in un caso di presunti reati informatici legati al sito RaidForums, come riportato nell’articolo del The Guardian intitolato “Vulnerable man pleads with UK government to block extradition to US”.

La richiesta di estradizione per un individuo a rischio di suicidio

Secondo l’articolo, Coelho è un uomo vulnerabile affetto da autismo e a rischio elevato di suicidio. Afferma di essere stato plagiato e sfruttato online da adulti fin dall’età di 14 anni, costringendolo a commettere i presunti reati informatici. È accusato di essere l’amministratore di RaidForums, una piattaforma in cui gli utenti possono comprare e vendere database rubati, contenenti circa 10 miliardi di record.

Sia gli Stati Uniti che il Portogallo hanno emesso richieste di estradizione per Coelho, lasciando la decisione finale al ministro della sicurezza britannico, Tom Tugendhat. Coelho teme il sistema giudiziario statunitense e sostiene che i sistemi europei, inclusi quelli del Regno Unito e del Portogallo, siano più orientati alla riabilitazione e al riconoscimento del fatto che era minorenne e sfruttato da adulti. Ha collaborato con le autorità portoghesi e si dichiara pronto ad affrontare la giustizia nel suo paese, ma teme di non avere supporto negli Stati Uniti e di non avere prospettive di vita dopo una lunga condanna.

La sua storia richiama l’attenzione sulle sfide che le persone vulnerabili affrontano nel sistema giudiziario internazionale. In passato, casi simili, come quello di Gary McKinnon, hanno sollevato questioni sul trattamento di individui con condizioni di salute mentale in situazioni di estradizione. Coelho è rappresentato da Ben Cooper KC delle camere di Doughty Street, che ha difeso anche McKinnon e Lauri Love, entrambi affetti da sindrome di Asperger.

La decisione sulla richiesta di estradizione spetta al ministro della sicurezza britannico, Tom Tugendhat, mentre un ricorso contro la richiesta degli Stati Uniti è in attesa di essere esaminato. Nel frattempo, Coelho vive nell’incertezza e con la paura di ciò che potrebbe accadere se fosse estradato negli Stati Uniti.

Questo caso solleva importanti questioni sulle procedure di estradizione, la protezione delle persone vulnerabili coinvolte in presunti reati informatici e la necessità di considerare l’aspetto della riabilitazione nelle decisioni di estradizione. È un caso che richiama l’attenzione sulla complessità e le implicazioni dei casi di estradizione internazionale e sulle sfide legate alla giustizia per le persone vulnerabili.

Sandro Sana
Membro del gruppo di Red Hot Cyber Dark Lab e direttore del Red Hot Cyber PodCast. Si occupa d'Information Technology dal 1990 e di Cybersecurity dal 2014 (CEH - CIH - CISSP - CSIRT Manager - CTI Expert), relatore a SMAU 2017 e SMAU 2018, docente SMAU Academy & ITS, membro ISACA. Fa parte del Comitato Scientifico del Competence Center nazionale Cyber 4.0, dove contribuisce all’indirizzo strategico delle attività di ricerca, formazione e innovazione nella cybersecurity.

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