
Luca Galuppi : 19 Dicembre 2024 17:01
Nel mondo delle app, la leggerezza dovrebbe essere un obiettivo primario, soprattutto per le applicazioni bancarie che gestiscono informazioni sensibili. Eppure, l’analisi condotta da Emerge Tools ha svelato un’anomalia preoccupante: l’app di Banca Intesa per iOS occupa ben 700 MB di spazio, un valore abnorme per un’app di questo tipo.
Un’app che, oltre a essere troppo “pesante” (si parla infatti di bloatware in gergo tecnico), nasconde anche una curiosa e potenzialmente problematica scoperta: un misterioso file audio denominato “rutto.mp3”.

Nel contesto delle applicazioni bancarie, la sicurezza è fondamentale. Ma la dimensione e l’architettura dell’app hanno un impatto diretto anche sulle performance di sicurezza. Con un 64% dello spazio occupato da framework dinamici, il codice diventa vulnerabile a exploit se non ottimizzato correttamente.
Christmas Sale -40% 𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀
Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì. |
Framework di grandi dimensioni e codice non necessario sono una porta aperta per potenziali attacchi, oltre ad aggravare la gestione delle risorse e la stabilità dell’app.
L’inclusione di file di dimensioni non giustificate, e il file “rutto.mp3”, sebbene apparentemente innocuo, suggerisce una mancanza di rigore nella gestione dei contenuti. Tutto questo potrebbe essere un campanello d’allarme per gli esperti di sicurezza, che devono considerare anche i rischi derivanti da file non strettamente necessari.
Se un’app non è in grado di gestire correttamente file o risorse di minore impatto, come possiamo aspettarci che gestisca adeguatamente dati sensibili o transazioni finanziarie?

Questo episodio di bloatware, dove l’applicazione cresce senza controllo, non è un caso isolato. Vi rimandiamo al nostro articolo sul bloatware per comprendere meglio il fenomeno e comprendere come eliminarlo dalle applicazioni.
Con l’inserimento di nuove funzionalità senza un’adeguata razionalizzazione del codice esistente, le app diventano sempre più difficili da manutenere e vulnerabili a possibili attacchi. Il bloatware non solo rallenta i dispositivi e peggiora l’esperienza utente, ma aumenta anche la superficie di attacco. Ogni nuova funzionalità non ottimizzata è un’opportunità in più per gli hacker criminali di sfruttare eventuali vulnerabilità.
La gestione delle risorse in modo efficiente non è solo una questione di prestazioni, ma una parte integrante della sicurezza complessiva dell’app. Il codice superfluo e non verificato potrebbe infatti mascherare potenziali minacce.
Non si tratta quindi solo di prestazioni e sicurezza: il bloatware, se non gestito adeguatamente, può compromettere anche l’immagine di un’azienda. Un’app troppo pesante o poco ottimizzata può far sorgere dubbi nei consumatori riguardo alla competenza tecnica dell’azienda. Per una banca, questo significa mettere a rischio la fiducia degli utenti, che potrebbero chiedersi se anche la sicurezza delle loro informazioni sia trattata con la stessa disattenzione.
Per Banca Intesa, e per tutte le aziende che sviluppano app mobile, l’adozione di una strategia focalizzata sull’efficienza e sulla sicurezza e prestazioni, eliminando il codice e i file inutili, è essenziale. Un’app ottimizzata non solo migliora l’esperienza dell’utente, ma riduce anche le superfici di attacco, limitando il rischio di vulnerabilità.
Eliminare elementi superflui, come il famoso “rutto.mp3”, non sarebbe solo un segno di attenzione verso gli utenti, ma un passo verso una sicurezza più solida e una maggiore efficienza operativa.
Come nostra consuetudine, lasciamo sempre spazio ad un commento da parte dell’azienda qualora voglia darci degli aggiornamenti sulla vicenda. Saremo lieti di pubblicare tali informazioni con uno specifico articolo dando risalto alla questione.
Seguici su Google News, LinkedIn, Facebook e Instagram per ricevere aggiornamenti quotidiani sulla sicurezza informatica. Scrivici se desideri segnalarci notizie, approfondimenti o contributi da pubblicare.
Luca Galuppi
Il MITRE ha reso pubblica la classifica delle 25 più pericolose debolezze software previste per il 2025, secondo i dati raccolti attraverso le vulnerabilità del national Vulnerability Database. Tali...

Un recente resoconto del gruppo Google Threat Intelligence (GTIG) illustra gli esiti disordinati della diffusione di informazioni, mettendo in luce come gli avversari più esperti abbiano già preso p...

All’interno del noto Dark Forum, l’utente identificato come “espansive” ha messo in vendita quello che descrive come l’accesso al pannello di amministrazione dell’Agenzia delle Entrate. Tu...

In seguito alla scoperta di due vulnerabilità zero-day estremamente critiche nel motore del browser WebKit, Apple ha pubblicato urgentemente degli aggiornamenti di sicurezza per gli utenti di iPhone ...

La recente edizione 2025.4 di Kali Linux è stata messa a disposizione del pubblico, introducendo significative migliorie per quanto riguarda gli ambienti desktop GNOME, KDE e Xfce. D’ora in poi, Wa...