
Redazione RHC : 27 Aprile 2021 06:30
Sembra una domanda difficile, ma la risposta di SourceAI è si.
Si tratta dell’ultima frontiera delle AI, anche se era stato ipotizzato molto tempo fa che si sarebbe arrivato a questo genere di utilizzo.
L’azienda SourceAI, sta mettendo a punto uno strumento che utilizza le AI per scrivere codice basato su una breve descrizione testuale di ciò che il codice dovrebbe fare.
Ad esempio dite allo strumento di “moltiplicare due numeri dati da un utente” e il software una dozzina di righe in Python.
Ovviamente siamo agli inizi e i progressi sono piccoli.
Le ambizioni di SourceAI sono il segnale da una più ampia rivoluzione nello sviluppo del software. I progressi nell’apprendimento automatico hanno reso possibile automatizzare una gamma crescente di attività di codifica, dal completamento automatico di segmenti di codice fino ad algoritmi che ricercano nel codice sorgente i fastidiosi bug software.
L’automazione della scrittura del codice potrebbe cambiare, ma i limiti e i punti ciechi dell’IA moderna rimarranno invariati in quanto, come spesso abbiamo detto su Red Hot Cyber
Le AI lavorano bene dove non c’è pregiudizio, in quanto devono ancora imparare a comprenderlo.
Gli algoritmi di apprendimento automatico possono comportarsi in modo imprevedibile e il codice generato da una macchina potrebbe ospitare a sua volta dei bug a meno che questo codice non venga supervisionato con attenzione da una HI (Human Intelligence).
SourceAI mira a consentire ai suoi utenti di generare una gamma ampia di programmi in molti linguaggi di programmazione, aiutando così ad automatizzare la creazione di più software.
“Gli sviluppatori risparmieranno tempo nella codifica, mentre le persone senza conoscenze nella scrittura del codice, saranno in grado di sviluppare applicazioni”
afferma Bektes, Ceo di SourceAI.
Probabilmente si, ma siamo molto lontano da questo risultato e occorrerà attendere ancora molto tempo.
Fonte
https://www.sourceai.dev/
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