Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Le IA delle big-tech in futuro potranno “hackerare” le persone. Occorre una rapida regolamentazione.

Redazione RHC : 2 Novembre 2021 10:59

L’umanità ha bisogno di sviluppare principi per regolare le tecnologie di intelligenza artificiale (AI), altrimenti le grandi aziende avranno l’opportunità di “hackerare” le persone.

Prompt Engineering & Sicurezza: diventa l’esperto che guida l’AI

Vuoi dominare l’AI generativa e usarla in modo sicuro e professionale? Con il Corso Prompt Engineering: dalle basi alla cybersecurity, guidato da Luca Vinciguerra, data scientist ed esperto di sicurezza informatica, impari a creare prompt efficaci, ottimizzare i modelli linguistici e difenderti dai rischi legati all’intelligenza artificiale. Un percorso pratico e subito spendibile per distinguerti nel mondo del lavoro.
Non restare indietro: investi oggi nelle tue competenze e porta il tuo profilo professionale a un nuovo livello.
Guarda subito l'anteprima gratuita del corso su academy.redhotcyber.com
Contattaci per ulteriori informazioni tramite WhatsApp al 375 593 1011 oppure scrivi a [email protected]



Supporta RHC attraverso:
 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.
 

Lo ha detto lo storico-medievale militare israeliano, professore del dipartimento di storia dell’Università Ebraica di Gerusalemme, Yuval Harari.

Come ha affermato Harari su CBS ’60 Minutes, la sofisticazione in rapida crescita della tecnologia AI potrebbe portare a una generazione di “persone hackerate”.

Per evitare ciò, il professore esorta i leader mondiali a iniziare a regolamentare l’intelligenza artificiale e la raccolta di dati da parte delle grandi società.

“Hackerare una persona significa conoscerla meglio di quanto non conosca se stesso, e sulla base di ciò, manipolarla sempre di più”

ha spiegato Harari.

Al centro del problema c’è la proliferazione di aziende tecnologiche che raccolgono enormi quantità di dati degli utenti.

Harari è preoccupato per il fatto che le persone affidano sempre più la propria privacy a privati ​​che potrebbero non avere sempre buone intenzioni.

“Netflix ci dice cosa guardare e Amazon ci dice cosa comprare. Dopotutto, dopo 10, 20 o 30 anni, questi algoritmi possono anche dirci che università frequentare, dove lavorare, chi sposare e persino chi votare.”

Ha avvertito il professore.

Harari ha esortato i paesi a prendere sul serio la minaccia delle potenti tecnologie di intelligenza artificiale e a stabilire limiti chiari e rigorosi per garantire che i dati degli utenti non vengano utilizzati per manipolare il pubblico.

“Certo, ora siamo al punto in cui abbiamo bisogno di una cooperazione globale sul tema. Il potere esplosivo dell’intelligenza artificiale non può essere regolato solo a livello nazionale”

ha affermato Harari.

Il professore ha anche aggiunto che i dati non dovrebbero mai essere concentrati in un unico luogo, poiché questo è “un percorso diretto verso la dittatura”.

Questa è una prospettiva inquietante ma plausibile, soprattutto ora che alcune aziende tecnologiche stanno cercando di convincere gli utenti ad abbandonare completamente la realtà fisica e ad abbracciarne una virtuale che hanno creato, come ad esempio Facebook con “Meta”.

Rimane sempre uno spunto importante da tutto il mondo accademico. Per lo sviluppo etici di un mondo digitalizzato, occorre cooperazione e collaborazione.

Intanto i “gozzoni” delle big-tech della AI davvero non pensano a questo, ma solo a fare cassa e dare dividendi.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Questo ennesimo articolo “contro” ChatControl sarà assolutamente inutile?
Di Stefano Gazzella - 18/09/2025

Avevamo già parlato della proposta di regolamento “ChatControl” quasi due anni fa, ma vista la roadmap che è in atto ci troviamo nell’imbarazzo di doverne parlare nuovamente. Sembra però un d...

RHC intervista ShinyHunters: “I sistemi si riparano, le persone restano vulnerabili!”
Di RHC Dark Lab - 17/09/2025

ShinyHunters è un gruppo noto per il coinvolgimento in diversi attacchi informatici di alto profilo. Formatosi intorno al 2020, il gruppo ha guadagnato notorietà attraverso una serie di attacchi mir...

Chat Control: tra caccia ai canali illegali e freno a mano su libertà e privacy
Di Sandro Sana - 16/09/2025

La notizia è semplice, la tecnologia no. Chat Control (CSAR) nasce per scovare CSAM e dinamiche di grooming dentro le piattaforme di messaggistica. La versione “modernizzata” rinuncia alla backdo...

Great Firewall sotto i riflettori: il leak che svela l’industrializzazione della censura cinese
Di Redazione RHC - 16/09/2025

A cura di Luca Stivali e Olivia Terragni. L’11 settembre 2025 è esploso mediaticamente,  in modo massivo e massiccio,  quello che può essere definito il più grande leak mai subito dal Great Fir...

Violazione del Great Firewall of China: 500 GB di dati sensibili esfiltrati
Di Redazione RHC - 15/09/2025

Una violazione di dati senza precedenti ha colpito il Great Firewall of China (GFW), con oltre 500 GB di materiale riservato che è stato sottratto e reso pubblico in rete. Tra le informazioni comprom...