L'Exploit per l'RCE su FortiSIEM corretta a Febbraio è ora online
Red Hot Cyber
Condividi la tua difesa. Incoraggia l'eccellenza. La vera forza della cybersecurity risiede nell'effetto moltiplicatore della conoscenza.
Cerca
UtiliaCS 970x120
TM RedHotCyber 320x100 042514
L’Exploit per l’RCE su FortiSIEM corretta a Febbraio è ora online

L’Exploit per l’RCE su FortiSIEM corretta a Febbraio è ora online

Redazione RHC : 29 Maggio 2024 08:11

È stato rilasciato un exploit proof-of-concept (PoC) per una vulnerabilità di massima gravità nella soluzione SIEM (Security Information and Event Management) di Fortinet.

Si tratta del CVE-2024-23108, la cui patch di sicurezza è stata rilasciata da fortinet a febbraio.

Questo difetto di sicurezza è una vulnerabilità di command injection scoperta e segnalata da Horizon3 Zach Hanley e consente l’esecuzione di comandi da remoto come root senza richiedere l’autenticazione.


Christmas Sale

Christmas Sale -40%
𝗖𝗵𝗿𝗶𝘀𝘁𝗺𝗮𝘀 𝗦𝗮𝗹𝗲! Sconto del 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮 del Corso "Dark Web & Cyber Threat Intelligence" in modalità E-Learning sulla nostra Academy!🚀 Fino al 𝟯𝟭 𝗱𝗶 𝗗𝗶𝗰𝗲𝗺𝗯𝗿𝗲, prezzi pazzi alla Red Hot Cyber Academy. 𝗧𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗶 𝗰𝗼𝗿𝘀𝗶 𝘀𝗰𝗼𝗻𝘁𝗮𝘁𝗶 𝗱𝗲𝗹 𝟰𝟬% 𝘀𝘂𝗹 𝗽𝗿𝗲𝘇𝘇𝗼 𝗱𝗶 𝗰𝗼𝗽𝗲𝗿𝘁𝗶𝗻𝗮.
Per beneficiare della promo sconto Christmas Sale, scrivici ad [email protected] o contattaci su Whatsapp al numero di telefono: 379 163 8765.


Supporta Red Hot Cyber attraverso: 

  1. L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
  2. Ascoltando i nostri Podcast
  3. Seguendo RHC su WhatsApp
  4. Seguendo RHC su Telegram
  5. Scarica gratuitamente “Byte The Silence”, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber

Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.

La neutralizzazione impropria multipla di elementi speciali utilizzati in questa vulnerabilità di comando OS [CWE-78] su FortiSIEM può consentire a un utente malintenzionato remoto non autenticato di eseguire comandi non autorizzati tramite richieste API predisposte“, afferma Fortinet .

Martedì, più di tre mesi dopo che Fortinet ha rilasciato gli aggiornamenti di sicurezza per correggere questa falla di sicurezza, l’Attack Team di Horizon3 ha condiviso un exploit proof-of-concept (PoC) e ha pubblicato un approfondimento tecnico.

Mentre le patch per il bug PSIRT, FG-IR-23-130, ovvero il tentavano di sfuggire agli input controllati dall’utente a questo livello aggiungendo l’utilità wrapShellToken(), esiste un’iniezione di comando di secondo ordine quando determinati parametri su datastore.py vengono inviati“, ha detto Hanley.

“I tentativi di sfruttare il CVE-2024-23108 lasceranno un messaggio di registro contenente un comando non riuscito con datastore.py nfs test.”

L’exploit PoC rilasciato oggi da Horizon3 aiuta a eseguire comandi come root su qualsiasi dispositivo FortiSIEM esposto a Internet e privo di patch.

Perché è importante la full disclosure dei bug di sicurezza

A prima vista uno potrebbe pensare che pubblicare un exploit Proof of Concept (POC) online possa consentire a dei criminali informatici di poter utilizzarlo e quindi attaccare delle infrastrutture che ne risultano vulnerabili.

Tutto quanto sta nella responsabilità della divulgazione e quindi farlo ovviamente dopo La produzione della patch da parte del fornitore. Ma meglio ancora pubblicare l’exploit passato del tempo in modo che molti device siano stati aggiornati alla massima release e non risultino più vulnerabili.

Ma perché risulta una cosa importante pubblicare precisamente e tecnicamente il codice di sfruttamento di un bug di sicurezza? Sono molti i benefici di questa pratica e a nostro avviso sono molti i problemi se questa pratica non si applichi in maniera corretta.

Il primo innanzitutto: Come fa uno strumento di scansione automatizzata se non conosce con precisione la falla di sicurezza a poter rilevare una minaccia all’interno di un’infrastruttura it? Sostanzialmente questo non potrebbe essere possibile perché i dettagli tecnici non sono stati pubblicati.

Ma oltre questo il motivo ce ne sono molti altri che cerchiamo di leccare qui subito qua sotto:

  1. Gli amministratori dei sistemi, una volta che i dettagli completi della vulnerabilità sono resi pubblici, si affrettano ad applicare le patch;
  2. I fornitori di vulnerability assessment, avendo a disposizione i dettagli tecnici e potranno implementare software capace di rilevare la minaccia;
  3. I fornitori di protezioni perimetrali IPS/NGF/WAF, potranno implementare delle policy di rilevamento che consentiranno il blocco del “payload” dannoso in transito verso l’infrastruttura attaccata;
  4. Qualora gli exploit di sfruttamento siano già conosciuti nelle undeground, rendendo pubbliche le vulnerabilità consentirà anche ai ricercatori di sicurezza di giocare ad armi pari;
  5. I vendor di prodotto potranno migliorare la propria “cyber posture” andando ad evitare che tali falle di sicurezza rilevate si possano ripetere su apparati analoghi;
  6. Se i dettagli della vulnerabilità vengono pubblicati, tutti gli sviluppatori del mondo potranno imparare e cercare di non ripetere gli stessi errori;
  7. Gli analisti di sicurezza, potranno prendere spunto dalle vulnerabilità pubbliche per rilevare vulnerabilità simili su altri sistemi, rendendoli di fatto più sicuri;
  8. La trasparenza ha sempre premiato piuttosto che una condotta perdente coma la “security by obscurity”.

Inoltre consentire che solo poche persone siano a conoscenza degli “exploit” ci rende ciechi e indifesi, piuttosto che conoscere tutti la minaccia e collaborare assieme per rimuoverla;

Pertanto la full disclosure è la prassi più corretta da svolgere quando si viene a contatto con un bug zero day. Come detto all’inizio, il processo di coordinated vulnerability disclosure (CVD) è l’approccio migliore per consentire al vendor di prodotto di rilasciare la patch e successivamente pubblicare l’exploit e condividerlo con il mondo intero.

Immagine del sitoRedazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Immagine del sito
Vulnerabilità critica in FortiOS e altri prodotti Fortinet: aggiornamenti urgenti
Di Redazione RHC - 10/12/2025

Una vulnerabilità critica, monitorata con il codice CVE-2025-59719, riguarda le linee di prodotti FortiOS, FortiWeb, FortiProxy e FortiSwitchManager è stata segnalata da Fortinet tramite un avviso d...

Immagine del sito
Gli attacchi ransomware diminuiscono nel 2024, ma l’economia criminale rimane in espansione
Di Redazione RHC - 09/12/2025

Secondo un rapporto pubblicato di recente dal Financial Crimes Enforcement Network (FinCEN), l’attività globale del ransomware ha raggiunto il picco nel 2023, per poi crollare nel 2024. Questo calo...

Immagine del sito
Vulnus vs. Bug: il Coaching tra maschere pirandelliane e patch di sistema
Di Daniela Linda - 09/12/2025

Siamo connessi, connessi a tutto, iperconnessi. La nostra vita professionale e sociale è scandita da deadline strettissime e da un’asticella che viene continuamente alzata, dobbiamo spingere. Ci im...

Immagine del sito
Il 12 Dicembre a Roma, il summit IISFA: Cybercrime e Intelligenza Artificiale
Di Redazione RHC - 09/12/2025

Il Centro Congressi Frentani ospiterà il 12 dicembre la conferenza “Cybercrime, Artificial Intelligence & Digital Forensics”, l’evento annuale organizzato da IISFA – Associazione Italiana...

Immagine del sito
Quale e-commerce italiano presto sarà compromesso? La vendita degli accessi nel Dark Web
Di Redazione RHC - 09/12/2025

Un nuovo post pubblicato poche ore fa sul forum underground Exploit rivela l’ennesima offerta criminale legata alla vendita di accessi a siti compromessi. L’inserzionista, un utente storico del fo...