Redazione RHC : 29 Maggio 2024 08:11
È stato rilasciato un exploit proof-of-concept (PoC) per una vulnerabilità di massima gravità nella soluzione SIEM (Security Information and Event Management) di Fortinet.
Si tratta del CVE-2024-23108, la cui patch di sicurezza è stata rilasciata da fortinet a febbraio.
Questo difetto di sicurezza è una vulnerabilità di command injection scoperta e segnalata da Horizon3 Zach Hanley e consente l’esecuzione di comandi da remoto come root senza richiedere l’autenticazione.
Sponsorizza la prossima Red Hot Cyber Conference!
Il giorno Lunedì 18 maggio e martedì 19 maggio 2026 9 maggio 2026, presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la V edizione della la RHC Conference. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.
Se sei interessato a sponsorizzare l'evento e a rendere la tua azienda protagonista del più grande evento della Cybersecurity Italiana, non perdere questa opportunità. E ricorda che assieme alla sponsorizzazione della conferenza, incluso nel prezzo, avrai un paccheto di Branding sul sito di Red Hot Cyber composto da Banner più un numero di articoli che saranno ospitati all'interno del nostro portale.
Quindi cosa stai aspettando? Scrivici subito a [email protected] per maggiori informazioni e per accedere al programma sponsor e al media Kit di Red Hot Cyber.
Supporta RHC attraverso:
L'acquisto del fumetto sul Cybersecurity Awareness
Ascoltando i nostri Podcast
Seguendo RHC su WhatsApp
Seguendo RHC su Telegram
Scarica gratuitamente "Dark Mirror", il report sul ransomware di Dark Lab
Se ti piacciono le novità e gli articoli riportati su di Red Hot Cyber, iscriviti immediatamente alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo. La newsletter generalmente viene inviata ai nostri lettori ad inizio settimana, indicativamente di lunedì.
“La neutralizzazione impropria multipla di elementi speciali utilizzati in questa vulnerabilità di comando OS [CWE-78] su FortiSIEM può consentire a un utente malintenzionato remoto non autenticato di eseguire comandi non autorizzati tramite richieste API predisposte“, afferma Fortinet .
Martedì, più di tre mesi dopo che Fortinet ha rilasciato gli aggiornamenti di sicurezza per correggere questa falla di sicurezza, l’Attack Team di Horizon3 ha condiviso un exploit proof-of-concept (PoC) e ha pubblicato un approfondimento tecnico.
“Mentre le patch per il bug PSIRT, FG-IR-23-130, ovvero il tentavano di sfuggire agli input controllati dall’utente a questo livello aggiungendo l’utilità wrapShellToken(), esiste un’iniezione di comando di secondo ordine quando determinati parametri su datastore.py vengono inviati“, ha detto Hanley.
“I tentativi di sfruttare il CVE-2024-23108 lasceranno un messaggio di registro contenente un comando non riuscito con datastore.py nfs test.”
L’exploit PoC rilasciato oggi da Horizon3 aiuta a eseguire comandi come root su qualsiasi dispositivo FortiSIEM esposto a Internet e privo di patch.
A prima vista uno potrebbe pensare che pubblicare un exploit Proof of Concept (POC) online possa consentire a dei criminali informatici di poter utilizzarlo e quindi attaccare delle infrastrutture che ne risultano vulnerabili.
Tutto quanto sta nella responsabilità della divulgazione e quindi farlo ovviamente dopo La produzione della patch da parte del fornitore. Ma meglio ancora pubblicare l’exploit passato del tempo in modo che molti device siano stati aggiornati alla massima release e non risultino più vulnerabili.
Ma perché risulta una cosa importante pubblicare precisamente e tecnicamente il codice di sfruttamento di un bug di sicurezza? Sono molti i benefici di questa pratica e a nostro avviso sono molti i problemi se questa pratica non si applichi in maniera corretta.
Il primo innanzitutto: Come fa uno strumento di scansione automatizzata se non conosce con precisione la falla di sicurezza a poter rilevare una minaccia all’interno di un’infrastruttura it? Sostanzialmente questo non potrebbe essere possibile perché i dettagli tecnici non sono stati pubblicati.
Ma oltre questo il motivo ce ne sono molti altri che cerchiamo di leccare qui subito qua sotto:
Inoltre consentire che solo poche persone siano a conoscenza degli “exploit” ci rende ciechi e indifesi, piuttosto che conoscere tutti la minaccia e collaborare assieme per rimuoverla;
Pertanto la full disclosure è la prassi più corretta da svolgere quando si viene a contatto con un bug zero day. Come detto all’inizio, il processo di coordinated vulnerability disclosure (CVD) è l’approccio migliore per consentire al vendor di prodotto di rilasciare la patch e successivamente pubblicare l’exploit e condividerlo con il mondo intero.
Un nuovo strumento chiamato SpamGPT è apparso sui forum underground ed è rapidamente diventato oggetto di discussione nel campo della sicurezza informatica. Il software malevolo combina le capacità...
Nella giornata di oggi, la nuova cyber-gang “The Gentlemen” rivendica all’interno del proprio Data Leak Site (DLS) al laboratorio Santa Rita. Disclaimer: Questo rapporto include screenshot e/o t...
SAP ha reso disponibili degli aggiornamenti per la sicurezza Martedì, con l’obiettivo di risolvere varie vulnerabilità. Tra queste vulnerabilità, ve ne sono tre particolarmente critiche che si ve...
Ci stiamo avviando a passi da gigante vero l’uroboro, ovvero il serpente che mangia la sua stessa coda. Ne avevamo parlato qualche settimana fa che il traffico umano su internet è in calo vertigino...
A fine agosto, GreyNoise ha registrato un forte aumento dell’attività di scansione mirata ai dispositivi Cisco ASA. Gli esperti avvertono che tali ondate spesso precedono la scoperta di nuove vulne...