Red Hot Cyber, il blog italiano sulla sicurezza informatica
Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

Lumma Stealer: inizio del takedown o solo una mossa tattica?

Luca Stivali : 22 Maggio 2025 07:21

Nelle ultime ore si è assistito a un grande clamore mediatico riguardante il “takedown” dell’infrastruttura del noto malware-as-a-service Lumma Stealer, con un’operazione congiunta guidata dall’FBI, Europol, CISA e partner privati come Microsoft. L’azione ha colpito i sistemi di distribuzione e i canali di affitto del malware, mirando a interrompere una delle minacce cybercriminali più attive degli ultimi anni.

Tuttavia, come emerge anche dall’articolo di BleepingComputer e da verifiche indipendenti, è importante distinguere tra il successo tattico dell’operazione e l’effettiva capacità di neutralizzare l’infrastruttura di Lumma Stealer.

Secondo le dichiarazioni ufficiali, sono stati sequestrati oltre 2.300 domini legati a Lumma e chiuse alcune piattaforme di vendita e affitto del malware. Microsoft ha ottenuto un’ordinanza per disabilitare infrastrutture gestite attraverso registrar fraudolenti. Tuttavia, l’analisi tecnica suggerisce che il malware è ancora operativo in parte della sua rete.

Vuoi diventare un esperto del Dark Web e della Cyber Threat Intelligence (CTI)?
Stiamo per avviare il corso intermedio in modalità "Live Class", previsto per febbraio.
A differenza dei corsi in e-learning, disponibili online sulla nostra piattaforma con lezioni pre-registrate, i corsi in Live Class offrono un’esperienza formativa interattiva e coinvolgente.
Condotti dal professor Pietro Melillo, le lezioni si svolgono online in tempo reale, permettendo ai partecipanti di interagire direttamente con il docente e approfondire i contenuti in modo personalizzato. Questi corsi, ideali per aziende, consentono di sviluppare competenze mirate, affrontare casi pratici e personalizzare il percorso formativo in base alle esigenze specifiche del team, garantendo un apprendimento efficace e immediatamente applicabile.
Per ulteriori informazioni, scrivici ad [email protected] oppure scrivici su Whatsapp al 379 163 8765 

Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Test condotti su campioni attivi mostrano che Lumma è ancora in grado di comunicare con server C2 non colpiti. Alcuni operatori underground hanno confermato disservizi temporanei risolti in tempi brevi. Questo dimostra che, pur rappresentando un’importante azione di disturbo, l’operazione non ha colpito in modo definitivo la catena operativa del malware.

Un pannello ancora attivo vs uno sequestrato

La sfida delle infrastrutture flessibili

Lumma, come altri infostealer, è progettato per essere resiliente. Le sue componenti infrastrutturali vengono ruotate frequentemente, i C2 vengono cambiati ogni giorno, e i panel di controllo sono distribuiti e replicabili. Questo rende difficile per le autorità infliggere un danno permanente solo attraverso il sequestro di domini. L’infrastruttura può riorganizzarsi rapidamente, grazie a backup e domini dormienti pronti all’attivazione.

Pressione anche sugli affiliati

Un elemento interessante è il presunto sequestro del canale Telegram ufficiale di Lumma, o quantomeno la sua compromissione da parte delle autorità. Dopo una prima comunicazione in lingua russa, è comparso un secondo messaggio in inglese attribuito direttamente al Federal Bureau of Investigation, rafforzato da un’immagine simbolica che mostra un uccello dietro le sbarre.

Il messaggio, rivolto agli abbonati del servizio, ringrazia ironicamente i membri del team Lumma per l'”ospitalità” concessa nel canale, accusando al contempo gli amministratori di non aver protetto i propri clienti.

Viene inoltre offerta la possibilità di contattare direttamente l’FBI tramite Telegram, Signal o email, in un apparente invito alla collaborazione o alla resa volontaria. La comunicazione chiude con una frase dal tono volutamente ambiguo: “se non ci contattate voi, non preoccupatevi: lo faremo noi”.

Questa manovra, se autentica, va oltre il semplice sequestro tecnico: rappresenta una forma di pressione psicologica mirata a erodere la fiducia degli utenti finali nel servizio stesso, scoraggiando future attività e instaurando un clima di panico o diffidenza all’interno dell’ecosistema criminale.

Il ruolo strategico degli attori privati

Uno degli aspetti più significativi di questa operazione è il coinvolgimento diretto di aziende private nella fase di intelligence, sequestro e disabilitazione tecnica dell’infrastruttura di Lumma Stealer. Microsoft ha avuto un ruolo centrale nell’ottenere un’ordinanza per il sequestro di domini gestiti da registrar fraudolenti.

ESET ha partecipato con attività di monitoraggio e analisi proattiva delle componenti malware, fornendo informazioni fondamentali sulle modalità di funzionamento di Lumma e supportando l’attribuzione degli elementi infrastrutturali. CleanDNS ha collaborato al blocco e alla de-registrazione dei domini malevoli, mentre Cloudflare ha contribuito con dati e strumenti di threat intelligence volti a contrastare le tecniche di evasione utilizzate da Lumma per mascherare il proprio traffico C2.

Questa sinergia tra pubblico e privato ha rappresentato una leva fondamentale per portare avanti un’operazione coordinata su scala globale, dimostrando come l’efficacia di una cyber-operazione oggi dipenda sempre più dalla collaborazione trasversale tra attori istituzionali e industria della sicurezza.

Gli infostealer superano i ransomware?

Questa operazione, sebbene non definitiva, rappresenta un’importante inversione di tendenza: si comincia a colpire sistematicamente un fenomeno in fortissima espansione. Gli stealer come Lumma stanno diventando il vero motore economico del cybercrime moderno.

La vendita massiva di log, credenziali, cookie e wallet esfiltrati avviene in modo automatico su marketplace underground e Telegram, generando profitti costanti, anche in assenza di estorsione diretta.

Il takedown parziale di Lumma Stealer rappresenta un risultato concreto, ma non ancora risolutivo. L’infrastruttura ha subito un colpo, ma non è stata smantellata del tutto. Il malware continua a circolare, anche se con meno efficienza.

È quindi fondamentale osservare le prossime mosse delle autorità: solo la continuità operativa e un cambio di passo strategico potranno incidere in modo duraturo su una minaccia che si è già evoluta oltre i confini del modello ransomware.

Fonti:

Luca Stivali
Cyber Security Enthusiast e imprenditore nel settore IT da 25 anni, esperto nella progettazione di reti e gestione di sistemi IT complessi. Passione per un approccio proattivo alla sicurezza informatica: capire come e da cosa proteggersi è fondamentale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Lumma Stealer: inizio del takedown o solo una mossa tattica?

Nelle ultime ore si è assistito a un grande clamore mediatico riguardante il “takedown” dell’infrastruttura del noto malware-as-a-service Lumma Stealer, con un’operazi...

Skitnet: Il Malware che Sta Conquistando il Mondo del Ransomware

Gli esperti hanno lanciato l’allarme: i gruppi ransomware stanno utilizzando sempre più spesso il nuovo malware Skitnet (noto anche come Bossnet) per lo sfruttamento successivo delle ...

Bypass di Microsoft Defender mediante Defendnot: Analisi Tecnica e Strategie di Mitigazione

Nel panorama delle minacce odierne, Defendnot rappresenta un sofisticato malware in grado di disattivare Microsoft Defender sfruttando esclusivamente meccanismi legittimi di Windows. A differenza di a...

Falso Mito: Se uso una VPN, sono completamente al sicuro anche su reti WiFi Aperte e non sicure

Molti credono che l’utilizzo di una VPN garantisca una protezione totale durante la navigazione, anche su reti WiFi totalmente aperte e non sicure. Sebbene le VPN siano strumenti efficaci per c...

In Cina il CNVD premia i migliori ricercatori di sicurezza e la collaborazione tra istituzioni e aziende

Durante una conferenza nazionale dedicata alla sicurezza informatica, sono stati ufficialmente premiati enti, aziende e professionisti che nel 2024 hanno dato un contributo significativo al National I...