Redazione RHC : 3 Ottobre 2024 23:23
Come sempre riportiamo su queste pagine, le nazioni stanno spingendo alla realizzazione di dispositivi software ed hardware domestici, ovvero tecnologie realizzate all’interno della nazione più facilmente controllabili dal punto di vista della sicurezza nazionale. Se di per se possano sembrare delle ottime iniziative a livello economico e nazionale, portano con se gravi rischi per il futuro. Il fatto di erigere “Muri Digitali”, evitando tecnologie condivise, crea divisioni digitali che isolano le nazioni, limitando la collaborazione e lo scambio tecnologico su scala globale (scopri di più nell’articolo di Massimiliano Brolli). Questo approccio, pur garantendo un maggiore controllo sulla sicurezza interna, rischia di frammentare il panorama tecnologico, ostacolando l’innovazione e aggravando le tensioni geopolitiche. La corsa alla sovranità digitale “può portare a un mondo in cui ogni nazione costruisce i propri muri tecnologici, generando conflitti e disuguaglianze nel lungo termine”.
Ad esempio, la creazione di un telefono cellulare nazionale in Bielorussia è diventata una delle principali priorità per la sicurezza del Paese. Durante un incontro con gli studenti dell’Università Statale Bielorussa di Informatica e Radioelettronica, il presidente Alexander Lukashenko ha sottolineato che la produzione di dispositivi tecnologici all’interno dei confini nazionali non è solo una questione di orgoglio o sviluppo economico, ma un imperativo strategico per la sovranità digitale e la sicurezza.
“I gadget sono diventati delle vere e proprie armi militari, e la creazione di un telefono cellulare bielorusso è ormai una necessità legata alla sicurezza nazionale”, ha affermato Lukashenko.
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Negli ultimi anni, la Bielorussia ha fatto importanti progressi nel settore tecnologico. Il presidente ha ricordato che il Paese ha già prodotto un laptop interamente domestico, dimostrando che può competere con le tecnologie più avanzate presenti sul mercato internazionale. Tuttavia, la creazione di uno smartphone nazionale rappresenta una sfida ancor più complessa e cruciale, soprattutto in un mondo in cui le minacce cibernetiche e la manipolazione dei dati attraverso i dispositivi digitali sono sempre più comuni.
L’urgenza di questo progetto è aumentata alla luce di recenti eventi internazionali. Lukashenko ha fatto riferimento alle esplosioni avvenute in Libano, che hanno coinvolto apparecchiature di comunicazione portatili ed elettriche, ferendo non solo i membri del gruppo Hezbollah, ma anche molti civili.
Questi incidenti rappresentano un segnale d’allarme per la Bielorussia, che ha deciso di rafforzare la propria indipendenza tecnologica. Gli esperti del governo stanno ora indagando sulla possibilità che gli apparecchi elettronici esplosi siano stati prodotti in Ungheria, Bulgaria o Taiwan, cercando di tracciare le prove di eventuali sabotaggi o attacchi preparati lungo la filiera produttiva.
Parallelamente a questo sforzo di sviluppo tecnologico nazionale, la Bielorussia ha messo in atto misure di protezione dei propri sistemi informatici e delle infrastrutture digitali critiche. L’obiettivo è evitare che tali incidenti possano accadere sul suolo bielorusso, dove la dipendenza da tecnologie straniere potrebbe esporre il Paese a gravi rischi. Lukashenko ha sottolineato l’importanza di controllare l’intero ciclo di produzione dei dispositivi elettronici, dalla progettazione alla distribuzione, al fine di evitare qualsiasi infiltrazione o manipolazione da parte di attori esterni.
Questo approccio fa parte di una più ampia strategia del governo bielorusso per garantire la sovranità digitale e ridurre la dipendenza dalle potenze straniere. Secondo Lukashenko, non si tratta solo di competere a livello tecnologico con altri Paesi, ma di proteggere la sicurezza dei dati e la privacy dei cittadini. In un’epoca in cui la tecnologia è diventata uno strumento di potere geopolitico, la capacità di sviluppare e controllare i propri dispositivi diventa fondamentale per evitare che la nazione venga compromessa da attacchi esterni.
Il presidente ha inoltre espresso grande fiducia nelle capacità degli ingegneri bielorussi, sottolineando che il Paese ha già dimostrato di poter eccellere in vari settori dell’alta tecnologia. “Abbiamo raggiunto risultati importanti nel campo della microelettronica”, ha dichiarato, “e non vedo motivo per cui non dovremmo essere in grado di sviluppare uno smartphone nazionale che possa competere con quelli prodotti dai giganti globali.”
In sintesi, la decisione di creare un telefono cellulare domestico è strettamente legata alla crescente consapevolezza del ruolo della tecnologia nelle operazioni militari e di sicurezza. Con l’aumento delle tensioni internazionali e dei conflitti che coinvolgono strumenti tecnologici avanzati, la Bielorussia sta adottando un approccio proattivo per proteggersi dalle minacce future. Creare un telefono cellulare nazionale non è solo una mossa simbolica, ma una strategia concreta per garantire la sicurezza nazionale nel mondo digitale moderno.
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