Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca

Il Mondo Ha Bisogno di Nuovi Muri! Come la Sicurezza Nazionale Sta Cambiando il Panorama Geopolitico Globale

Massimiliano Brolli : 11 Luglio 2024 10:03

Il mondo si trova di fronte a una nuova, invisibile, ma non meno pericolosa divisione: quella digitale. L’era della collaborazione internazionale, in cui ogni nazione contribuiva con un “mattone” alla costruzione delle infrastrutture tecnologiche globali, sembra essere giunta al termine.

L’ombra della sicurezza nazionale e delle intelligence si estende, e la lunga mano delle sanzioni anticipa gravi ripercussioni che vivremo tra anni e saranno di lungo termine. La cooperazione e la collaborazione stanno lasciando il posto a una crescente autonomia tecnologica, che minaccia di destabilizzare la pace globale.

Questo scenario sta spingendo le superpotenze a erigere non più muri di mattoni, ma “muri digitali”. E come sappiamo bene, dietro ogni muro si cela nazionalismo, intransigenza e risentimento, che metteranno a dura prova la stabilità mondiale.

La Corsa alla Tecnologia Proprietaria


Distribuisci i nostri corsi di formazione diventando un nostro Affiliato

Se sei un influencer, gestisci una community, un blog, un profilo social o semplicemente hai tanta voglia di diffondere cultura digitale e cybersecurity, questo è il momento perfetto per collaborare con RHC Academy. Unisciti al nostro Affiliate Program: potrai promuovere i nostri corsi online e guadagnare provvigioni ad ogni corso venduto. Fai parte del cambiamento. Diffondi conoscenza, costruisci fiducia, genera valore.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


Un tempo, la cooperazione internazionale era la chiave per lo sviluppo tecnologico. Ogni paese contribuiva con le proprie competenze per costruire un’infrastruttura digitale globale, promuovendo una connessione planetaria senza precedenti. Abbiamo vissuto anni floridi, soprattutto gli ultimi 20 anni, dove al netto di specifiche guerre, le super potenze sono riuscite a creare quella che abbiamo chiamato “economia globale”, che ha saputo farci davvero sentire cittadini del mondo.

Tuttavia, oggi, le logiche di sicurezza nazionale e di spionaggio, anche a seguito di specifici fatti di terrorismo e dell’incremento della “vita digitale”, hanno spezzato questa rete di collaborazione. La crescente paura che la Cina aumenti le sue capacità nell’intelligenza artificiale e nel calcolo quantistico ha portato gli Stati Uniti a limitare l’accesso a materiali cruciali per lo sviluppo di queste tecnologie. Attraverso sanzioni mirate, gli Stati Uniti stanno cercando di rallentare l’avanzamento tecnologico della Cina, creando una frattura sempre più evidente tra le due potenze.

Ma questa strategia sta generando effetti collaterali non previsti, o meglio previsti ma sottovalutati. La Cina, grazie ai suoi vasti investimenti in ricerca e sviluppo, è riuscita in pochi anni a superare alcune tecnologie americane, diventando sempre più autosufficiente. Anche la Russia, colpita da sanzioni tecnologiche a seguito delle sue azioni belliche, ha intrapreso un cammino simile, investendo massicciamente nello sviluppo di tecnologie interne. Questa corsa verso l’autosufficienza tecnologica sta ridisegnando la mappa delle potenze globali, con gli Stati Uniti D’America che arrancano mentre Cina e Russia accelerano nella realizzazione di specifiche “tecnologie domestiche”, che inevitabilmente faranno capolino nel mercato globale.

L’Europa nel Mezzo della Contesa

In questo scenario di tensioni crescenti, l’Europa si trova come al solito in una posizione di estrema vulnerabilità. Essendo in minima parte autosufficiente sul piano tecnologico e alleata degli Stati Uniti, il vecchio continente rischia nuovamente di trovarsi schiacciato tra due/tre blocchi sempre più autosufficienti e antagonisti.

Questa “strategia”, condizionata dai rapporti di amicizia con gli Stati Uniti, sta indebolendo sempre di più l’Europa, costringendola a dipendere dalle tecnologie e dalle decisioni americane. Inoltre, la creazione di tecnologie proprietarie da parte delle altre superpotenze non farà altro che trasformare l’Europa in un terreno fertile per scontri tecnologici ed economici futuri.

La mancanza di autonomia tecnologica, espone l’Europa a rischi significativi, rendendola vulnerabile non solo economicamente, ma anche strategicamente, militarmente e politicamente.

Il film “The wall” dei Pink Floyd

Nuove Barricate Digitali si alzano

Questa nuova corsa alla tecnologia proprietaria non si limita a dividere le potenze globali. Sta anche creando nuove barricate digitali che segmentano internet in sfere di influenza sempre più ristrette. La Cina ha da tempo realizzato i suoi Great Cannon e Great Firewall of a China.

Si tratta di muri digitali che controllano e limitano l’accesso a internet, creando di fatto una sorta di gestore della censura. La Russia, d’altra parte, sta seguendo lo stesso percorso con l’Internet sovrano costituito dalla Runet. Una grossa rete “intranet” nazionale che mira a isolare il paese dal resto del mondo nel caso ce ne sia una reale esigenza.

Questi muri digitali stanno frammentando internet, minacciando l’idea stessa di una rete globale libera e interconnessa creando “bolle di censura”, che nascondono puro idealismo politico.

L’effetto Boomerang

Le sanzioni e le limitazioni imposte dagli Stati Uniti stanno paradossalmente accelerando la corsa allo sviluppo tecnologico di Cina e Russia, rendendole sempre più indipendenti. Quella che doveva essere una strategia per contenere le capacità tecnologiche delle altre potenze si sta rivelando un boomerang per gli Stati Uniti, che vedono ridursi la loro influenza tecnologica a livello globale.

Un’apertura maggiore verso la tecnologia avrebbe potuto creare una dipendenza da parte degli altri stati verso le tecnologie americane, fornendo agli Stati Uniti un vantaggio strategico anche in termini di sicurezza nazionale. Invece, la chiusura e le sanzioni stanno solo rafforzando la determinazione degli avversari a diventare autosufficienti.

Possibile che il decisore politico abbia pensato solo a una strategia di contingency e non a una strategia a lungo termine? Cosa ci manca tra i pezzi del puzzle che ancora non comprendiamo? Probabilmente nulla, ma va da sé che le conseguenze stanno iniziando a manifestarsi e non sono affatto incoraggianti.

Cosa Accadrà nei Prossimi Anni?

La stabilità globale nel prossimo futuro non sembra affatto promettere nulla di positivo.

Ogni muro che viene creato, sia fisico che digitale, alimenta divisione, odio, intransigenza e nazionalismo, riproponendo una storia conosciuta, senza calce e mattoni.

La stabilità mondiale è in pericolo, non a causa di conflitti armati, ma per la mancanza di dialogo e collaborazione tra i principali attori globali. I muri digitali che si stanno alzando rischiano di dividere il mondo in blocchi sempre più autosufficienti ed antagonisti, rendendo la pace e la stabilità globale obiettivi sempre più difficili da raggiungere.

Se i paesi non troveranno un modo per abbattere queste barriere e promuovere una maggiore cooperazione tecnologica, il rischio è quello di un mondo sempre più frammentato e instabile.

In conclusione, i muri digitali che si stanno alzando non solo minano la sicurezza del pianeta, ma mettono a rischio la stabilità stessa del mondo.

La mancanza di dialogo e cooperazione economica, accompagnata da un continuo processo di colonialismo tecnologico mondiale, porterà a un conflitto aperto dove mantenere la pace sarà sempre più difficile. La sfida nei prossimi anni sarà trovare un equilibrio tra sicurezza nazionale e cooperazione internazionale, per costruire un futuro in cui la tecnologia sia un ponte e non un muro.

Massimiliano Brolli
Responsabile del RED Team e della Cyber Threat Intelligence di una grande azienda di Telecomunicazioni e dei laboratori di sicurezza informatica in ambito 4G/5G. Ha rivestito incarichi manageriali che vanno dal ICT Risk Management all’ingegneria del software alla docenza in master universitari.

Lista degli articoli
Visita il sito web dell'autore

Articoli in evidenza

Se è gratuito, il prodotto sei tu. Google paga 314 milioni di dollari per violazione dei dati agli utenti Android

Google è al centro di un’imponente causa in California che si è conclusa con la decisione di pagare oltre 314 milioni di dollari agli utenti di smartphone Android nello stato. Una giu...

CTF di RHC 2025. Ingegneria sociale in gioco: scopri la quarta “flag” non risolta

La RHC Conference 2025, organizzata da Red Hot Cyber, ha rappresentato un punto di riferimento per la comunità italiana della cybersecurity, offrendo un ricco programma di talk, workshop e compet...

Linux Pwned! Privilege Escalation su SUDO in 5 secondi. HackerHood testa l’exploit CVE-2025-32463

Nella giornata di ieri, Red Hot Cyber ha pubblicato un approfondimento su una grave vulnerabilità scoperta in SUDO (CVE-2025-32463), che consente l’escalation dei privilegi a root in ambie...

Hackers nordcoreani a libro paga. Come le aziende hanno pagato stipendi a specialisti IT nordcoreani

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di un sistema su larga scala in cui falsi specialisti IT provenienti dalla RPDC i quali ottenevano lavoro presso aziende americ...

Mi Ami, Non mi Ami? A scusa, sei un Chatbot!

Le persone tendono a essere più comprensive nei confronti dei chatbot se li considerano interlocutori reali. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati dell’Universit&#x...