
Gli aggressori hanno violato oltre 260.000 siti web legittimi iniettandovi codice JavaScript dannoso, mascherato da una stringa di caratteri innocente. La campagna di massa, scoperta dagli specialisti di Palo Alto Networks, è iniziata a fine marzo e si è intensificata notevolmente a metà aprile. L’obiettivo principale è reindirizzare gli utenti a risorse dannose attraverso pagine infette, soprattutto se la transizione avviene dai motori di ricerca.
Per nascondere il vero scopo degli script, viene utilizzato uno stile di programmazione insolito chiamato JSFuck , che consente di scrivere programmi completi utilizzando solo sei caratteri: [, ], +, $, {, }. Il team di Unit 42 ha suggerito un nome meno provocatorio: JSFireTruck, che allude alla natura del codice. Tale offuscamento complica seriamente l’analisi e consente agli script di rimanere inosservati per lungo tempo.
Il codice infetto traccia la risorsa da cui proviene l’utente. Se si tratta di un motore di ricerca come Google, Bing o DuckDuckGo, il visitatore viene automaticamente reindirizzato a siti esterni con contenuti potenzialmente dannosi. Queste pagine possono contenere exploit, malware, falsi aggiornamenti del browser e utilizzare il traffico per scopi di monetizzazione e malvertising.
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La campagna ha raggiunto il picco il 12 aprile, con oltre 50.000 pagine web infette registrate in un solo giorno. In un solo mese, il sistema di telemetria di Palo Alto Networks ha rilevato quasi 270.000 URL infetti. Parallelamente, è stata registrata un’altra attività pericolosa : un nuovo sistema di distribuzione del traffico (TDS) chiamato HelloTDS, scoperto dagli specialisti di Gen Digital.
Questa piattaforma si concentra sul reindirizzamento selettivo degli utenti in base al loro indirizzo IP, alla geolocalizzazione, alle caratteristiche del browser e del dispositivo. HelloTDS analizza innanzitutto il visitatore e solo in seguito decide se mostrargli un CAPTCHA falso, un’email di supporto tecnico, un presunto aggiornamento del browser o un altro trucchetto.
Se l’utente non soddisfa i parametri, viene reindirizzato a una pagina innocua: questa strategia aiuta gli aggressori a evitare di essere scoperti. Risorse di streaming, siti di file sharing e reti pubblicitarie che ospitano payload JavaScript dannosi sono stati spesso utilizzati come punti di lancio per gli attacchi.
Alcune catene di attacco hanno portato all’installazione del malware PEAKLIGHT, noto anche come Emmenhtal Loader. Questo loader viene utilizzato per distribuire infostealer come Lumma sui dispositivi, raccogliendo dati dai browser, rubando password e rubando criptovalute.
Il supporto dell’infrastruttura HelloTDS si basa sui domini di primo livello generati dinamicamente .top, .shop e .com. Questi vengono utilizzati per gestire codice e reindirizzamenti. Oltre a mascherarsi esternamente come siti legittimi, queste piattaforme sono dotate di script specifici che riconoscono VPN, emulatori di browser e ambienti di ricerca, al fine di bloccare l’accesso agli specialisti della sicurezza ed evitarne la divulgazione.
La portata, l’imitazione di pagine legittime e i sofisticati metodi di filtraggio rendono le campagne basate su JSFireTruck e HelloTDS particolarmente pericolose, sia per gli utenti comuni che per i proprietari di risorse compromesse.
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