
Redazione RHC : 26 Gennaio 2024 18:38
Negli ultimi tempi, è ripresa una campagna malevola già incontrata in precedenza, che sfrutta tentativi sempre più sofisticati per ingannare gli utenti italiani. Nello specifico, l’allegato ad una mail si spaccia per un avviso ufficiale della Polizia Giudiziaria italiana. Scopriamo come riconoscere queste minacce e proteggerci.

Recentemente, alcuni utenti (e anche alcune caselle email di redhotcyber) hanno ricevuto un’email che riportava quanto segue: “ATTENZIONE: IL FILE ALLEGATO È UN RAPPORTO DI POLIZIA. SI PREGA DI LEGGERE IL FILE ALLEGATO E DI RISPONDERE IMMEDIATAMENTE. MAURO FALESIEDI. DIREZIONE CENTRALE DELLA POLIZIA CRIMINALE”.
All’interno della mail era presente un allegato PDF contenente un atto della Direzione Centrale della Polizia Giudiziaria, con la firma della presunta signora Nunzia Ciardi, Direttore del Dipartimento di Polizia Postale e delle Comunicazioni. Il messaggio, dal tono minaccioso, sostiene di notificare l’utente a seguito di un presunto coinvolgimento in attività illegali, tra cui pornografia infantile, pedofilia, esibizionismo e cyberpornografia. Di seguito il documento allegato alla mail.

CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
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La prima cosa sulla quale si catalizza la nostra attenzione è la casella dalla quale viene inviata la mail. Si tratta della “Polizia criminale informatica [email protected]”, che ovviamente non può essere un dominio delle forze dell’ordine italiane.
Esistono inoltre diversi elementi chiave che svelano la natura fraudolenta di questo avviso. Prima di tutto, la Polizia Giudiziaria non utilizza comunicazioni telematiche di questo genere per convocare o notificare procedimenti legali. Tale avviso di “convocazione” era presente anche nell’oggetto della mail.
L’uso di un linguaggio minaccioso e la mancanza di informazioni specifiche sul destinatario sono ulteriori indicatori di una truffa. Inoltre, la mail specificata alla fine del documento appartenente al dominio italymail.com, il che denota che non si tratta di una azione svolta dallo stato italiano. Accedendo a tale dominio infatti, il sito web effettua un redirect al dominio world.com.

Come sempre riportiamo, di fronte ad una email di dubbia provenienza, occorre aumentare sempre l’attenzione, in quanto la truffa potrebbe trovarsi dietro l’angolo.
Di fronte a simili minacce, è fondamentale mantenere la calma e non rispondere. Non cliccare su eventuali link o scaricare allegati presenti nell’email. Informa le autorità competenti, come la Polizia Postale, della ricezione di tali messaggi. La condivisione di queste minacce con altri può contribuire a sensibilizzare e proteggere la comunità online.
Le truffe online, comprese quelle che utilizzano false notifiche della Polizia Giudiziaria, stanno diventando sempre più diffuse. La consapevolezza è la chiave per proteggere se stessi e gli altri da queste minacce. Ricorda di prestare attenzione a segni di irregolarità, di non rispondere a messaggi sospetti e di segnalare tempestivamente alle autorità competenti. La sicurezza online è responsabilità di tutti.
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