Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

RuNet: un po’ di storia e il punto sulla possibilità da parte della Russia di disconnettersi da Internet

Redazione RHC : 22 Novembre 2022 08:36

Il governo russo ha lavorato per anni a trovare modi per monitorare le attività Internet dei russi e per bloccare le fonti di informazione straniere.

Nel 2016, il governo russo ha creato un Internet chiuso per uso militare con l’obiettivo di espanderlo per un uso più ampio, qualora ce ne fosse stato bisogno.

I funzionari russi affermano di aver finalmente capito come togliere il loro paese da Internet, ma anche i media sostenuti dal Cremlino riconoscono che potrebbe non essere del tutto vero.


Sei un Esperto di Formazione?
Entra anche tu nel Partner program! Accedi alla sezione riservata ai Creator sulla nostra Academy e scopri i vantaggi riservati ai membri del Partner program.

Contattaci tramite WhatsApp al 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure scriviti alla casella di posta [email protected]



Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.


“Il segmento russo di Internet ha dimostrato la sua capacità di funzionare correttamente in caso di completa disconnessione dal World Wide Web”

ha riferito la scorsa settimana il sito di notizie russo CNews.ru, riferendosi ai test della rete RuNet condotti ad agosto. Ma il suo articolo ha anche riconosciuto che alcuni siti RuNet fanno ancora affidamento a “librerie software straniere”.

L’anno successivo, Mosca creò un Domain Name System alternativo, o DNS, per allontanare gli utenti Internet russi dai siti non ritenuti di interesse dal governo. Nel 2019, la duma russa ha approvato una legge per monitorare meglio Internet e consentire al Cremlino di disconnettere la Russia dal più ampio mondo digitale. 

Tuttavia, molti sono rimasti scettici sul fatto che la Russia potesse semplicemente disconnettersi dal mondo esterno con poche interruzioni per gli utenti russi. Anche il principale consigliere IT di Putin, Herman Klimenko, ha detto che sarebbe stato difficile. Nel 2019, il generale Paul Nakasone, capo del Cyber ​​Command statunitense e della NSA, ha espresso dubbi simili. 

Una serie di test della fine del 2019 ha causato rallentamenti e interruzioni del servizio, ha riferito Meduza, un sito di notizie indipendente in lingua russa. Anche CNews ha riconosciuto che i risultati

“sono stati molto, molto deludenti. Durante i test è stato scoperto un alto grado di vulnerabilità delle reti cellulari russe in termini di canali di segnalazione”.

Sam Bendett, ricercatore aggiunto presso il Center for a New American Security e consigliere presso la CNA Corporation, ha dichiarato la scorsa settimana a Defense One che

“ci sono ostacoli significativi alla ‘piena separazione’ che il governo russo vuole mettere alla prova”.

Ma come ha riconosciuto Justin Sherman, membro non residente della Cyber ​​Statecraft Initiative dell’Atlantic Council, in una nota del 2021 sulla RuNet, gli sforzi, per quanto imperfetti, mostrano ancora che

“il governo russo sta intensificando il consolidamento del controllo sull’architettura e sull’instradamento dei pacchetti Internet, cambiando l’aspetto di Internet russo a coloro che si trovano all’interno e all’esterno del paese nel processo.”

Il governo russo ha affermato che lo scopo di tali sforzi è isolare meglio il paese dagli attacchi informatici esterni. Un obiettivo aggiuntivo ma meno dichiarato, come sottolinea Sherman, è un migliore controllo sul diritto di parola e sulla libertà in Russia. 

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Linux Pwned! Privilege Escalation su SUDO in 5 secondi. HackerHood testa l’exploit CVE-2025-32463

Nella giornata di ieri, Red Hot Cyber ha pubblicato un approfondimento su una grave vulnerabilità scoperta in SUDO (CVE-2025-32463), che consente l’escalation dei privilegi a root in ambie...

Hackers nordcoreani a libro paga. Come le aziende hanno pagato stipendi a specialisti IT nordcoreani

Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha annunciato la scoperta di un sistema su larga scala in cui falsi specialisti IT provenienti dalla RPDC i quali ottenevano lavoro presso aziende americ...

Mi Ami, Non mi Ami? A scusa, sei un Chatbot!

Le persone tendono a essere più comprensive nei confronti dei chatbot se li considerano interlocutori reali. Questa è la conclusione a cui sono giunti gli scienziati dell’Universit&#x...

Sicurezza Reti Wi-Fi: La Sfida e le Soluzioni Adattive per l’Era Digitale

La Sfida della Sicurezza nelle Reti Wi-Fi e una Soluzione Adattiva. Nell’era della connettività pervasiva, lo standard IEEE 802.11(meglio noto come Wi-Fi ), è diventato la spina dorsa...

Cyberattack in Norvegia: apertura forzata della diga evidenzia la vulnerabilità dei sistemi OT/SCADA

Nel mese di aprile 2025, una valvola idraulica di una diga norvegese è stata forzatamente aperta da remoto per diverse ore, a seguito di un attacco informatico mirato. L’episodio, riportat...