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Russia: Database Nazionale del DNA in arrivo! Quali Rischi Per la Sicurezza Nazionale?

Redazione RHC : 24 Marzo 2025 16:37

Entro il 1° settembre 2025, più di 60 organizzazioni scientifiche che operano nel campo delle tecnologie genetiche dovranno trasferire le informazioni al National Genetic Information Database in fase di creazione nella Federazione Russa. Questo indicatore è registrato nel programma di trasformazione digitale del Ministero dell’Istruzione e della Scienza per il 2025 e per il periodo di pianificazione 2026-2027, recentemente approvato dal vice primo ministro Dmitry Grigorenko.

Secondo il piano, entro il 2025 il volume di dati disponibili al pubblico dovrebbe essere di almeno 1 petabyte. Entro il 2027 e dovrebbe aumentare di dieci volte e raggiungere i 35 petabyte entro il 2030. La struttura del database prevede tre livelli di accesso: aperto – per tutti; riservato – per gli utenti autorizzati tramite il Sistema Unificato di Identificazione e Autenticazione (UIAS); e speciali – per le persone che hanno il diritto di accedere alle informazioni contenenti restrizioni o segreti di Stato.

Il Database nazionale delle informazioni genetiche

Il sistema informativo statale “Database nazionale delle informazioni genetiche” viene creato in conformità con le modifiche alla legge “Sulla regolamentazione statale nel campo delle attività di ingegneria genetica”, approvata nel 2022 ed entrata in vigore nel settembre 2024.


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    In base a tali disposizioni, entro e non oltre il 31 dicembre 2025, le organizzazioni governative e le società a partecipazione statale che hanno ricevuto il diritto di gestire dati genetici, nonché quelle impegnate nell’analisi genetica molecolare, dovranno trasferire tali dati al database. Per gli altri partecipanti il ​​trasferimento dei dati rimane volontario.

    Nel 2024 il governo ha approvato i compiti e le funzioni del futuro sistema. Comprenderà dati genetici provenienti da vari campioni biologici: piante e animali selvatici, microrganismi e metagenomi di ecosistemi, colture e animali agricoli, microrganismi industriali, virus, dati genetici umani, nonché microrganismi e virus patogeni particolarmente pericolosi.

    L’istituto Kurchatov fungerà da operatore di base. L’ufficio di Grigorenko ha spiegato che l’accesso prioritario sarà concesso agli specialisti nel campo della genetica. Il sistema sarà gratuito per tutti gli utenti.

    La creazione del database ha lo scopo di garantire la sovranità genetica della Russia e anche di semplificare lo scambio di dati tra le organizzazioni scientifiche russe impegnate nella ricerca sull’ingegneria genetica. Secondo il rappresentante del vice primo ministro, “la creazione di un tale array di dati è di grande importanza sia dal punto di vista della sicurezza nazionale sia nel contesto del movimento del paese verso la leadership tecnologica”. Il Ministero dell’Istruzione e della Scienza ha aggiunto che fino ad ora nel Paese non esisteva un’unica piattaforma in grado di raccogliere informazioni genetiche leggibili dalle macchine.

    Il nuovo sistema sarà dotato di un browser genomico, che consentirà ai ricercatori di visualizzare e utilizzare campioni già sequenziati (convertiti digitalmente). Ciò eviterà lavori ripetitivi e, secondo il Ministero dell’Istruzione e della Scienza, accelererà la ricerca genetica. Sebbene il numero di genetisti in Russia sia relativamente piccolo, il database potrebbe interessare anche ai medici che si occupano di malattie ereditarie, agli ecologi, ai chimici, ai farmacisti e ai rappresentanti aziendali che investono nella genetica.

    Potenziali rischi inerenti la Cybersecurity

    Il database nazionale delle informazioni genetiche russe potrebbe diventare un bersaglio altamente sensibile per attacchi informatici mirati, con conseguenze gravi per la sicurezza nazionale e individuale. La compromissione di un archivio di questo tipo esporrebbe dati biologici unici, consentendo a governi stranieri o gruppi criminali di identificare vulnerabilità genetiche di individui o intere popolazioni, aprendo la strada a possibili forme di bioterrorismo o discriminazione su base genetica.

    Un attacco mirato potrebbe alterare i dati archiviati, falsificando identità genetiche o creando falsi profili per incastrare persone innocenti. Questo scenario sarebbe particolarmente pericoloso in ambito forense, dove il DNA viene utilizzato come prova per identificare sospetti in indagini criminali. Manipolare questi dati potrebbe portare a errori giudiziari o addirittura a operazioni di spionaggio avanzato, con agenti segreti dotati di sequenze genetiche artificialmente costruite per evitare identificazioni.

    Un ulteriore rischio è rappresentato dal possibile uso malevolo dei dati genetici per lo sviluppo di armi biologiche personalizzate. Se un avversario fosse in grado di accedere a informazioni dettagliate sulla composizione genetica della popolazione russa, potrebbe teoricamente progettare agenti patogeni in grado di colpire specifiche etnie o gruppi con determinate predisposizioni genetiche. Questo tipo di guerra biologica mirata, sebbene ancora ipotetica, è una preoccupazione crescente nel campo della sicurezza internazionale.

    Infine, la semplice esistenza di un simile archivio lo rende un obiettivo primario per gruppi hacktivisti o per stati ostili che vogliono screditare il governo russo. Un leak di dati genetici di massa potrebbe provocare un’ondata di panico tra la popolazione, sollevando dubbi sull’efficacia delle misure di protezione e minando la fiducia nelle istituzioni. In un contesto geopolitico sempre più instabile, il controllo di informazioni biologiche sensibili potrebbe trasformarsi in un’arma di pressione politica e diplomatica senza precedenti.

    Redazione
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