Redazione RHC : 10 Giugno 2025 15:20
Nella primavera del 2024, uno strumento poco conosciuto chiamato Skitnet , noto anche come “Bossnet“, è apparso sui forum di hacker underground. Nel giro di pochi mesi, è diventato un successo nell’arsenale dei gruppi ransomware, sostituendo strumenti familiari che erano stati colpiti da operazioni internazionali come Operation Endgame.
Quest’ultima, aveva causato gravi danni alle reti QakBot e IcedID nel maggio 2024 , lasciando i criminali informatici senza i loro consueti canali di distribuzione del malware.
Skitnet, uno strumento dannoso multi-fase sviluppato da un aggressore con lo pseudonimo LARVA306, si è rapidamente imposto nella nicchia emergente. Ha iniziato a essere utilizzato attivamente da gruppi noti come Black Basta e Cactus.
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Secondo gli analisti di WardenShield, il loro interesse è dovuto non solo alle capacità tecnologiche, ma anche alla disponibilità della soluzione. Skitnet è economico, modulare e riesce a eludere abilmente il rilevamento, il che lo rende particolarmente interessante nel contesto della crescente concorrenza nel settore del Ransomware-as-a-Service.
Skitnet è diventato particolarmente utile nelle campagne incentrate sulla doppia estorsione. I gruppi prima rubano dati sensibili, poi crittografano l’infrastruttura della vittima, aumentando la pressione con la promessa di divulgazione pubblica. Questa tattica è utilizzata da tempo, ma Skitnet la rende ancora più complessa grazie a un post-exploit persistente e furtivo.
Una delle caratteristiche principali del malware è la sua architettura complessa. È basato su una combinazione dei linguaggi Rust e Nim , il che ne complica l’analisi e il rilevamento.
L’infezione inizia con un loader Rust, che inietta nella RAM un binario Nim crittografato con l’algoritmo ChaCha20. Per il caricamento viene utilizzata la libreria DInvoke-rs, che consente l’esecuzione del codice direttamente dalla memoria, senza scrittura su disco. Questo ha di fatto aggirato la protezione delle firme degli antivirus .
La comunicazione con il server di controllo avviene tramite un canale non standard: una DNS reverse shell. Il meccanismo utilizza query DNS casuali mascherate da normale traffico di rete. Tre thread paralleli nel binario Nim forniscono segnali a impulsi, la ricezione dei comandi e la trasmissione dell’output all’operatore, bypassando completamente i normali sistemi di filtraggio di rete.
È importante anche il modo in cui Skitnet si insinua nel sistema. Quando viene attivato il comando di avvio, sul computer infetto appare una nuova directory “C:\ProgramData\huo”, dove il malware scarica tre componenti contemporaneamente. Uno di questi è un file eseguibile legittimo di ASUS chiamato “ISP.exe”. È firmato digitalmente, il che contribuisce a evitare sospetti. Insieme a esso, vengono scaricati la libreria dannosa “SnxHidLib.DLL” e lo script “pas.ps1” su PowerShell, che garantisce la comunicazione con il server degli aggressori.
Skitnet crea quindi un collegamento a “ISP.exe” nella cartella di avvio di Windows. Al riavvio del sistema, avvia il file eseguibile firmato, che a sua volta carica una libreria fittizia. La DLL avvia l’avvio di uno script di PowerShell, ristabilendo la comunicazione con il centro di comando e garantendo la presenza a lungo termine nel sistema.
Di particolare interesse è la scelta dell’infrastruttura di distribuzione: Skitnet è venduto sul popolare marketplace di servizi per la criminalità informatica RAMP . Questo evidenzia la crescente industrializzazione del segmento ombra, dove anche i partecipanti inesperti possono accedere a strumenti sofisticati a un costo relativamente contenuto.
Skitnet non è quindi solo un nuovo malware, ma il sintomo di una tendenza più ampia: la sua ampia diffusione, l’elevata tecnologia e l’enfasi sulla fase di post-sfruttamento lo rendono una minaccia che potrebbe rimanere a lungo negli arsenali dei ransomware.
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