Redazione RHC : 18 Marzo 2022 09:29
Sono trascorsi molti anni da quando il worm SQL Slammer si è propagato in modo incontrollato il 25 gennaio del 2003.
È stato uno tra i malware a più rapida diffusione della storia e con questo articolo vogliamo ripercorrere quei momenti, per comprendere tecnicamente il suo funzionamento e cosa successe quel giorno di molti anni fa.
In quel periodo, i concetti di sicurezza informatica non erano così diffusi come oggi e molte persone si trovarono completamente impreparate e disorientate ad affrontare questa cyber pandemia.
Scarica Gratuitamente Byte The Silence, il fumetto sul Cyberbullismo di Red Hot Cyber
«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
Così si apre la prefazione del fumetto di Massimiliano Brolli, fondatore di Red Hot Cyber, un’opera che affronta con sensibilità e realismo uno dei temi più urgenti della nostra epoca.
Distribuito gratuitamente, questo fumetto nasce con l'obiettivo di sensibilizzare e informare. È uno strumento pensato per scuole, insegnanti, genitori e vittime, ma anche per chi, per qualsiasi ragione, si è ritrovato nel ruolo del bullo, affinché possa comprendere, riflettere e cambiare.
Con la speranza che venga letto, condiviso e discusso, Red Hot Cyber è orgogliosa di offrire un contributo concreto per costruire una cultura digitale più consapevole, empatica e sicura.
Contattaci tramite WhatsApp al numero 375 593 1011 per richiedere ulteriori informazioni oppure alla casella di posta [email protected]
Supporta RHC attraverso:
Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.
Se lavoravi nel comparto IT nel 2003, ricorderai cosa stavi facendo quando Slammer è entrato nella tua vita. Era un sabato, precisamente il 25 gennaio del 2003 quando il worm SQL Slammer venne lanciato nelle prime ore del mattino.
Quando molti di noi si sono svegliati e ne hanno sentito parlare, Slammer aveva già bloccato la maggior parte dei server e delle reti SQL di tutto il mondo, tra le quali le reti degli sportelli bancomat delle banche che risultavano completamente fuori uso.
Giornali e stampa non raggiunsero le edicole e se la tua azienda utilizzava in quel periodo i personal computer, è probabile che tu ne abbia sentito parlare.
SQL Slammer era un incredibile malware di soli 376 byte. Ha tentato di connettersi a tutti i computer che poteva alla ricerca della porta MS-SQL UDP 1434. Non gli importava se il computer dove si stava connettendo eseguiva SQL server o meno.
Fino ad allora, molti ricercatori pensavano che l’approccio “prova un exploit per comprendere se la falla c’è realmente” era un metodo molto inefficiente. Perché avresti dovuto perdere tempo a provare un exploit, qualora non esisteva un server MS-SQL o magari esisteva ed era aggiornato?
Slammer dimostrò che gli esperti avevano torto e gettò le basi del funzionamento degli scanning massivi che oggi sono la normalità.
Infatti Slammer tentava la connessione su ogni computer raggiungibile nella rete per poter trovarne uno vulnerabile. Non includeva solo i server SQL, ma qualsiasi workstation che eseguiva versioni senza patch del prodotto SQL di Microsoft.
SQL Slammer si è diffuso su decine di migliaia di computer nella prima ora.
Nel giro di poche ore, il suo codice aveva infettato la maggior parte dei server senza patch su Internet, e così avrebbe continuato fino alla tarda serata. Quando Slammer identificava un server SQL vulnerabile, si propagava per rieseguire una copia di se stesso sul nuovo server contagiato.
Non sappiamo oggi chi lo abbia scritto o per quale scopo, ma sappiamo che era un codice estremamente versatile e leggero.
Le ipotesi includono un esperimento di un hacker super intelligente che voleva entrare in uno specifico server SQL in mezzo a tutto il rumore generato dal malware, oppure un hacker dispettoso che non sapeva cosa stava facendo quando lo ha lanciato. Fino ad allora, nessun altro malware era mai arrivato a diffondersi in quel modo e a causare così tanti danni così velocemente.
È stato un cambio di paradigma immediato.
I due maggiori segnali di un’infezione da SQL Slammer erano le applicazioni interconnesse che smettevano di funzionare oppure l’intera rete che collassava a causa di tutta la larghezza di banda utilizzata dal malware.
La cosa sorprendente di Slammer (cosa vista più volte nei tempi moderni) era che la patch relativa alla vulnerabilità sfruttata era disponibile da quasi sei mesi.
Infatti, il ricercatore di sicurezza David Litchfield e la sua azienda, NGSSoftware, avevano scoperto il bug su SQL server a maggio del 2002 avvertendo in modo responsabile la Microsoft che rilasciò la patch a luglio 2002.
SQL Slammer ci ha insegnato che le patch di vulnerabilità critiche dovevano essere applicate il più rapidamente possibile.
Il mondo da quel momento in poi, non poteva più essere cullato da un falso senso di sicurezza solo perché gli hacker e gli autori di malware non sfruttavano appieno gli exploit generati.
Questo significava che il tempo tra il rilascio della patch e l’exploit doveva iniziare ad essere misurato in secondi.
Slammer alla fine non ha causato alcun danno intenzionale oltre al crash del server SQL e al collasso della larghezza di banda di una rete.
Non ha infettato file, cancellato dati, raccolto password o fatto nessuna delle altre cose subdole che quasi tutti i malware di oggi fanno per impostazione predefinita.
Erano tempi diversi da quelli di oggi, dove il crimine informatico non è più un gioco, ma una industria di miliardi di dollari.
Detto questo, applicate sempre le patch di sicurezza non appena sia possibile.
Telegram ha introdotto un bot ufficiale progettato per verificare l’età degli utenti scansionando i loro volti. Come sottolineato da Code Durov, la funzione è disponibile nel Regno Un...
le piante infestanti, se non vengono estirpate dalle radici rinasceranno, molto più vigorose di prima. Questo è il cybercrime e questa è la nuova rinascita, la quinta in assoluto dalle ...
Microsoft ha avviato un’indagine interna per chiarire se una fuga di informazioni riservate dal programma Microsoft Active Protections Program (MAPP) abbia permesso a hacker cinesi sponsorizzat...
Il 13 giugno 2025 Israele bombarda un centinaio di obiettivi militari e gli impianti nucleari iraniani di Natanz, Fordow e Isfahan in un raid calcolato nei minimi dettagli. L’operazione “...
Sasha Levin, sviluppatore di kernel Linux di lunga data, che lavora presso NVIDIA e in precedenza presso Google e Microsoft, ha proposto di aggiungere alla documentazione del kernel regole formali per...
Iscriviti alla newsletter settimanale di Red Hot Cyber per restare sempre aggiornato sulle ultime novità in cybersecurity e tecnologia digitale.
Copyright @ REDHOTCYBER Srl
PIVA 17898011006