Red Hot Cyber
La cybersecurity è condivisione. Riconosci il rischio, combattilo, condividi le tue esperienze ed incentiva gli altri a fare meglio di te.
Cerca
Red Hot Cyber Academy

Slammer, il primo worm ad usare una bug non fixato da 6 mesi

Redazione RHC : 18 Marzo 2022 09:29

Sono trascorsi molti anni da quando il worm SQL Slammer si è propagato in modo incontrollato il 25 gennaio del 2003.

È stato uno tra i malware a più rapida diffusione della storia e con questo articolo vogliamo ripercorrere quei momenti, per comprendere tecnicamente il suo funzionamento e cosa successe quel giorno di molti anni fa.

In quel periodo, i concetti di sicurezza informatica non erano così diffusi come oggi e molte persone si trovarono completamente impreparate e disorientate ad affrontare questa cyber pandemia.

Cos’è SQL Slammer?

Iscriviti GRATIS alla RHC Conference 2025 (Venerdì 9 maggio 2025)

Il giorno Venerdì 9 maggio 2025 presso il teatro Italia di Roma (a due passi dalla stazione termini e dalla metro B di Piazza Bologna), si terrà la RHC Conference 2025. Si tratta dell’appuntamento annuale gratuito, creato dalla community di RHC, per far accrescere l’interesse verso le tecnologie digitali, l’innovazione digitale e la consapevolezza del rischio informatico.

La giornata inizierà alle 9:30 (con accoglienza dalle 9:00) e sarà interamente dedicata alla RHC Conference, un evento di spicco nel campo della sicurezza informatica. Il programma prevede un panel con ospiti istituzionali che si terrà all’inizio della conferenza. Successivamente, numerosi interventi di esperti nazionali nel campo della sicurezza informatica si susseguiranno sul palco fino alle ore 19:00 circa, quando termineranno le sessioni. Prima del termine della conferenza, ci sarà la premiazione dei vincitori della Capture The Flag prevista per le ore 18:00.
Potete iscrivervi gratuitamente all'evento utilizzando questo link.

Per ulteriori informazioni, scrivi a [email protected] oppure su Whatsapp al 379 163 8765


Supporta RHC attraverso:


Ti piacciono gli articoli di Red Hot Cyber? Non aspettare oltre, iscriviti alla newsletter settimanale per non perdere nessun articolo.

Se lavoravi nel comparto IT nel 2003, ricorderai cosa stavi facendo quando Slammer è entrato nella tua vita. Era un sabato, precisamente il 25 gennaio del 2003 quando il worm SQL Slammer venne lanciato nelle prime ore del mattino.

Quando molti di noi si sono svegliati e ne hanno sentito parlare, Slammer aveva già bloccato la maggior parte dei server e delle reti SQL di tutto il mondo, tra le quali le reti degli sportelli bancomat delle banche che risultavano completamente fuori uso. 

Giornali e stampa non raggiunsero le edicole e se la tua azienda utilizzava in quel periodo i personal computer, è probabile che tu ne abbia sentito parlare.

SQL Slammer Virus (Harbinger of things to come) - CyberHoot
Stati presi di mira da Slammer

SQL Slammer era un incredibile malware di soli 376 byte. Ha tentato di connettersi a tutti i computer che poteva alla ricerca della porta MS-SQL UDP 1434. Non gli importava se il computer dove si stava connettendo eseguiva SQL server o meno. 

Fino ad allora, molti ricercatori pensavano che l’approccio “prova un exploit per comprendere se la falla c’è realmente” era un metodo molto inefficiente. Perché avresti dovuto perdere tempo a provare un exploit, qualora non esisteva un server MS-SQL o magari esisteva ed era aggiornato? 

Slammer dimostrò che gli esperti avevano torto e gettò le basi del funzionamento degli scanning massivi che oggi sono la normalità.

Infatti Slammer tentava la connessione su ogni computer raggiungibile nella rete per poter trovarne uno vulnerabile. Non includeva solo i server SQL, ma qualsiasi workstation che eseguiva versioni senza patch del prodotto SQL di Microsoft.

SQL Slammer si è diffuso su decine di migliaia di computer nella prima ora. 

Nel giro di poche ore, il suo codice aveva infettato la maggior parte dei server senza patch su Internet, e così avrebbe continuato fino alla tarda serata. Quando Slammer identificava un server SQL vulnerabile, si propagava per rieseguire una copia di se stesso sul nuovo server contagiato.

Non sappiamo oggi chi lo abbia scritto o per quale scopo, ma sappiamo che era un codice estremamente versatile e leggero.

Le ipotesi includono un esperimento di un hacker super intelligente che voleva entrare in uno specifico server SQL in mezzo a tutto il rumore generato dal malware, oppure un hacker dispettoso che non sapeva cosa stava facendo quando lo ha lanciato. Fino ad allora, nessun altro malware era mai arrivato a diffondersi in quel modo e a causare così tanti danni così velocemente. 

È stato un cambio di paradigma immediato.

I due maggiori segnali di un’infezione da SQL Slammer erano le applicazioni interconnesse che smettevano di funzionare oppure l’intera rete che collassava a causa di tutta la larghezza di banda utilizzata dal malware.

La cosa sorprendente di Slammer (cosa vista più volte nei tempi moderni) era che la patch relativa alla vulnerabilità sfruttata era disponibile da quasi sei mesi. 

Infatti, il ricercatore di sicurezza David Litchfield e la sua azienda, NGSSoftware, avevano scoperto il bug su SQL server a maggio del 2002 avvertendo in modo responsabile la Microsoft che rilasciò la patch a luglio 2002.

Cosa ci ha insegnato SQL Slammer

SQL Slammer ci ha insegnato che le patch di vulnerabilità critiche dovevano essere applicate il più rapidamente possibile. 

Il mondo da quel momento in poi, non poteva più essere cullato da un falso senso di sicurezza solo perché gli hacker e gli autori di malware non sfruttavano appieno gli exploit generati.

Questo significava che il tempo tra il rilascio della patch e l’exploit doveva iniziare ad essere misurato in secondi. 

Slammer alla fine non ha causato alcun danno intenzionale oltre al crash del server SQL e al collasso della larghezza di banda di una rete. 

Non ha infettato file, cancellato dati, raccolto password o fatto nessuna delle altre cose subdole che quasi tutti i malware di oggi fanno per impostazione predefinita. 

Erano tempi diversi da quelli di oggi, dove il crimine informatico non è più un gioco, ma una industria di miliardi di dollari.

Detto questo, applicate sempre le patch di sicurezza non appena sia possibile.

Redazione
La redazione di Red Hot Cyber è composta da un insieme di persone fisiche e fonti anonime che collaborano attivamente fornendo informazioni in anteprima e news sulla sicurezza informatica e sull'informatica in generale.

Lista degli articoli

Articoli in evidenza

Attacco Hacker a 4chan! Dove è nato Anonymous, probabilmente chiuderà per sempre

L’imageboard di 4chan è praticamente inattivo da lunedì sera (14 aprile), apparentemente a causa di un attacco hacker. I membri dell’imageboard Soyjak party (noto anche semplic...

Zero-day su iPhone, Mac e iPad: Apple corre ai ripari con patch d’emergenza

Apple ha rilasciato patch di emergenza per correggere due vulnerabilità zero-day. Secondo l’azienda, questi problemi sono stati sfruttati in attacchi mirati ed “estremamen...

CVE e MITRE salvato dagli USA. L’Europa spettatrice inerme della propria Sicurezza Nazionale

Quanto accaduto in questi giorni deve rappresentare un campanello d’allarme per l’Europa.Mentre il programma CVE — pilastro della sicurezza informatica globale — rischiava ...

Spotify è Andato giù e DarkStorm Rivendica un attacco DDoS col botto!

​Il 16 aprile 2025, Spotify ha subito un’interruzione del servizio che ha colpito numerosi utenti in Italia e nel mondo. A partire dalle ore 14:00, migliaia di segnalazioni sono state re...

20 Milioni di euro persi da IKEA per un attacco Ransomware

Fourlis Group, il gestore dei negozi IKEA in Grecia, Cipro, Romania e Bulgaria, ha dichiarato di aver subito un attacco ransomware prima del Black Friday del 27 novembre 2024, che ha causato...