Carlo Denza : 8 Novembre 2024 07:58
Si parla spesso del rapporto dei bambini con i dispositivi digitali. Anche dopo la circolare del Ministero dell’Istruzione e del Merito, guidato da Giuseppe Valditara, che introduce il divieto di utilizzo dei cellulari in classe, dall’infanzia fino alle medie, anche per scopi educativi e didattici. Ma i pericoli per la sicurezza dei bambini e dei dati si limitano all’uso dei cellulari a scuola? No! come vedremo, i pericoli più insidiosi possono nascondersi anche tra le mura domestiche, nei dispositivi dei genitori.
Un nuovo sondaggio Cisco mette in luce i rischi per la sicurezza derivanti dalla condivisione dei dispositivi aziendali con i propri figli.
Cisco, azienda leader nel settore tecnologico, ha recentemente condotto un sondaggio tramite Censuswide su 6116 genitori lavoratori di età superiore ai 18 anni di diversi Paesi europei ed extraeuropei (Regno Unito, Francia, Spagna, Svizzera, Italia, Polonia, Paesi Bassi, Svezia, Sudafrica, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Germania) tra il 30 luglio e l’8 agosto 2024. Lo studio ha evidenziato come la condivisione dei dispositivi digitali, in particolare quelli utilizzati per lavoro, sia una pratica molto diffusa, nonostante i potenziali rischi per la sicurezza.
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«Il cyberbullismo è una delle minacce più insidiose e silenziose che colpiscono i nostri ragazzi. Non si tratta di semplici "bravate online", ma di veri e propri atti di violenza digitale, capaci di lasciare ferite profonde e spesso irreversibili nell’animo delle vittime. Non possiamo più permetterci di chiudere gli occhi».
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Un terzo dei bambini ha accesso al dispositivo del genitore. Spesso l’utilizzo avviene senza supervisione e conoscendone i codici di accesso. Il 33% dei bambini accede ai dispositivi lavorativi dei genitori e solo il 24% degli intervistati dichiara di adottare l’autenticazione a due fattori (2FA) come misura di sicurezza. Un dato allarmante, considerando che questi dispositivi possono contenere informazioni aziendali sensibili.
Secondo il sondaggio, la situazione in Italia è allarmante. 8 genitori su 10 hanno dichiarato di aver condiviso il proprio dispositivo lavorativo con almeno un figlio negli ultimi sei mesi. Inoltre, solo il 17% degli intervistati utilizza l’autenticazione a più fattori (MFA) per le attività lavorative più critiche, mentre meno della metà si affida ad una VPN. Ancora più bassa la percentuale di intervistati 38% che si affida a password considerate “forti”.
In un mondo in cui un numero crescente di dispositivi presenti nelle case sono connessi alla rete e condivisi tra i membri della famiglia diventa fondamentale utilizzare le migliori pratiche per garantire la massima sicurezza dei dati e dei propri dispositivi digitali. Tra queste buone pratiche ci sono: aggiornamenti regolari; password forti; attenzione ai link e agli allegati sospetti; software antivirus e anti-malware; backup regolari; rete wi-fi sicura; navigazione sicura. Tutte precauzioni indispensabili per proteggere dati aziendali, privacy e la sicurezza di tutta la famiglia.
Martin Lee, membro del Cisco Talos EMEA Lead, un gruppo di ricerca leader sulle minacce informatiche, sottolinea i rischi legati all’accesso non autorizzato ai dati aziendali: “Qualsiasi accesso non autorizzato a dati riservati costituisce una potenziale violazione. La mancanza di controllo da parte dei genitori quando i figli utilizzano i dispositivi aziendali introduce ulteriori rischi, come la possibilità di inviare o cancellare involontariamente dei dati o di commettere errori nella gestione della posta elettronica.”
Per mitigare questi rischi, gli esperti di Cisco Talos suggeriscono alcune best practice:
In un mondo in cui il confine tra vita professionale e vita privata è sempre più sfumato, proteggere i dispositivi aziendali con misure di sicurezza efficaci è ormai indispensabile per garantire la sicurezza di dati sensibili e la serenità di tutta la famiglia.
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