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Tag: legge

Telegram volta Pagina e Aggiorna le FAQ: Come Segnalare Contenuti Illegali

La sezione Domande frequenti (FAQ) è stata aggiornata sul sito Web di Telegram. Ora indica chiaramente come segnalare contenuti illegittimi e fornisce informazioni di contatto per i servizi di messaggistica che accettano tali messaggi. A quanto pare, i cambiamenti sono legati all’arresto di Pavel Durov in Francia e alle accuse mosse contro di lui di favoreggiamento di terroristi, spacciatori e distributori di pornografia infantile. Le FAQ ora affermano che gli utenti di Telegram possono segnalare contenuti illegali all’amministrazione utilizzando il pulsante Segnala integrato in ciascuna applicazione (non è ancora apparso nella versione Windows verificata). Puoi anche inviare una richiesta di rimozione ad

Indipendenza di Telegram in Discussione: Durov Ammette Contatti con i Servizi Segreti Francesi

Recentemente si è saputo che il fondatore di Telegram , Pavel Durov, aveva collaborato con i servizi segreti francesi, il che ha suscitato discussioni e dubbi sulle sue pretese di indipendenza e riservatezza. Durante l’interrogatorio a Parigi, Durov ha ammesso di aver aperto un canale di comunicazione ufficiale con il controspionaggio francese (DGSI), che, secondo lui, ha contribuito a prevenire diversi attacchi terroristici. Secondo Libération, i contatti tra Durov e la DGSI sono avvenuti tramite una speciale hotline e un indirizzo e-mail destinati allo scambio di informazioni riservate. Durov, che da tempo si presenta come difensore della libertà e dell’indipendenza nello spazio digitale, in

Digital Crime: La violazione della corrispondenza informatica

Art. 616 c.p. :< Chiunque prende cognizione del contenuto di una corrispondenza chiusa, a lui non diretta, ovvero sottrae o distrae, al fine di prenderne o di farne da altri prender cognizione, una corrispondenza chiusa o aperta, a lui non diretta, ovvero, in tutto o in parte, la distrugge o sopprime, è punito, se il fatto non è preveduto come reato da altra disposizione di legge, con la reclusione fino a un anno o con la multa da euro 30 a euro 516. Se il colpevole, senza giusta causa, rivela, in tutto o in parte, il contenuto della corrispondenza, è punito, se

Digital Crime: Alla scoperta della frode informatica

Art.640– ter c.p.: “Chiunque, alterando in qualsiasi modo il funzionamento di un sistema informatico o telematico o intervenendo senza diritto con qualsiasi modalità su dati, informazioni o programmi contenuti in un sistema informatico o telematico o ad esso pertinenti, procura a sé o ad altri un ingiusto profitto con altrui danno, è punito con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da euro 51 a euro 1.032. La pena è della reclusione da uno a cinque anni e della multa da trecentonove euro a millecinquecentoquarantanove euro se ricorre una delle circostanze previste dal numero 1) del secondo

Digital Crime: Falsificazione, alterazione o soppressione del contenuto di comunicazioni informatiche o telematiche

Articolo Art. 617-sexies c.p.: <<Chiunque al fine di procurare a sè o ad altri un vantaggio o di arrecare ad altri un danno, forma falsamente ovvero altera o sopprime, in tutto o in parte, il contenuto anche occasionalmente intercettato, di taluna delle comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, è punito, qualora ne faccia uso o lasci che altri ne faccia uso, con la reclusione da uno a quattro anni.             La pena è della reclusione da uno a cinque anni nei casi previsti dal quarto comma dell’articolo 617-quater.>> Il contenuto della norma          L’art 617-sexies

Digital Crime: Intercettazione, impedimento o interruzione  illecita di comunicazioni informatiche o telematiche

Art.617-quater c.p. : Chiunque fraudolentemente intercetta comunicazioni relative ad un sistema informatico o telematico o intercorrenti tra più sistemi, ovvero le impedisce o le interrompe, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni.Salvo che il fatto costituisca più grave reato la stessa pena si applica a chiunque rivela , mediante qualsiasi mezzo di informazione al pubblico, in tutto o in parte, il contenuto delle comunicazioni di cui al primo comma.I delitti di cui ai commi primo e secondo sono punibili a querela della persona offesa.Tuttavia si procede di ufficio e la pena è della reclusione da uno a cinque

Digital Crime: la detenzione e diffusione abusiva dei codici di accesso ai sistemi informatici

Art.615-quater c.p. : Chiunque al fine di procurare a sé o ad altri un profitto o di arrecare ad altri un danno, abusivamente si procura, riproduce, diffonde, comunica o consegna codici , parole chiave o altri mezzi idonei all’accesso ad un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ,o comunque fornisce indicazioni o istruzioni idonee al predetto scopo, è punito con la reclusione sino ad un anno e con la multa sino a euro 5.164. La pena è della reclusione da uno a due anni e della multa da euro 5.164 a euro 10.329 se ricorre taluna delle circostanze di

Digital Crime: l’accesso abusivo ai sistemi informatici. Scopriamo cosa dice la legge e le relative pene

Art. 615-ter c.p. : <<Chiunque abusivamente si introduce in un sistema informatico o telematico protetto da misure di sicurezza ovvero vi si mantiene contro la volontà espressa o tacita di chi ha il diritto di escluderlo, è punito con la reclusione fino a tre anni. La pena è della reclusione da uno a cinque anni: se il fatto è commesso da un pubblico ufficiale o da un incaricato di un pubblico servizio, con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti alla funzione o al servizio, a da chi esercita anche abusivamente la professione di investigatore privato, o con abuso della

Il GDPR: non solo un obbligo ma anche un’opportunità per costruire la cultura aziendale

Sempre più spesso si sente parlare oggi di quanto sia importante per le imprese rispettare le disposizioni contenute nel Regolamento Generale sulla protezione dei dati. Ma si tratta solo di un obbligo formale o anche di un’opportunità di crescita? KRUK Italia, azienda operante nel settore della gestione del debito, attraverso il suo modello formativo in relazione alla data privacy prova a fornire una risposta concreta a tale interrogativo. Nel contesto della protezione dei dati personali, le Organizzazioni hanno l’obbligo e l’onere di formare il proprio personale, come stabilito dall’art. 29 del Regolamento 2016/679 (“GDPR”). Questo articolo afferma: “Il responsabile del trattamento, o

USA: Allarme del Presidente della Corte Suprema. L’Intelligenza Artificiale Potrebbe Deumanizzare la Legge!

In un’analisi prospettica sul futuro dei tribunali federali, il giudice capo della Corte Suprema, John Roberts, ha recentemente messo in guardia sull’adozione dell’intelligenza artificiale (IA) nei processi decisionali legali, sottolineando i rischi connessi. Nel suo rapporto annuale di fine anno, il capo della magistratura federale ha esortato a un approccio cauto nell’incorporare nuove tecnologie nei tribunali, considerando la tendenza della professione legale a resistere al cambiamento. Roberts ha riconosciuto il potenziale dell’IA nel migliorare l’accesso alle informazioni cruciali per avvocati e non avvocati, ma ha altrettanto enfatizzato il rischio di violare la privacy e di deumanizzare la legge. Ha sottolineato la necessità

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