
Perché il Task Scheduler è diventato il peggior incubo dei team di sicurezza
Negli ultimi dodici mesi, gli esperti di sicurezza hanno notato un incremento degli attaccanti che utilizzano le funzionalità di pianificazione di Windows, previste per la gestione sistemistica, al fine di stabilizzare la loro presenza all’interno di sistemi già stati violati. All’interno dei processi di Task Scheduler vengono integrati comandi dannosi che si attivano in concomitanza con l’avvio, l’accesso o a intervalli di tempo prestabiliti, permettendo agli aggressori di acquisire un accesso occulto e persistente, in grado di eludere con frequenza i sistemi di rilevamento standard. A differenza dei rootkit elaborati o degli exploit zero-day, queste tecniche sfruttano le funzionalità integrate del sistema,

