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Tag: zoom

Microsoft Teams farà la spia al tuo capo quando non sei in ufficio! A dicembre il deploy del tracciamento della posizione

Microsoft Teams riceverà un aggiornamento a dicembre 2025 che consentirà di monitorare la posizione dei dipendenti tramite la rete Wi-Fi dell’ufficio. Secondo la roadmap di Microsoft 365 , “quando gli utenti si connettono al Wi-Fi della propria organizzazione, Teams rileva automaticamente la loro posizione di lavoro, identificando l’edificio in cui lavorano”. A quanto pare, la posizione del dipendente verrà aggiornata automaticamente al momento della connessione. Teams consente già di specificare una sede di lavoro, come un grande ufficio o un campus. Questo processo potrebbe probabilmente essere automatizzato utilizzando i dati Wi-Fi, come l’indirizzo IP, e cambiare la posizione a seconda del dispositivo

“Zoom richiede il controllo del tuo schermo”: la nuova truffa che sta colpendo manager e CEO

“Elusive Comet”, un gruppo di hacker motivati finanziariamente, prende di mira gli utenti e i loro wallet di criptovalute con attacchi di ingegneria sociale che sfruttano la funzionalità di controllo remoto di Zoom per indurre gli utenti a concedere loro l’accesso ai propri computer. La funzione di controllo remoto di Zoom permette ai partecipanti di assumere il controllo del computer di un altro partecipante. Secondo l’azienda di sicurezza informatica Trail of Bits, che si è imbattuta in questa campagna di ingegneria sociale, i responsabili rispecchiano le tecniche utilizzate dal gruppo di hacker Lazarus nel massiccio furto di criptovalute Bybit da 1,5 miliardi di

Dall’inganno di Zoom al disastro ransomware: viaggio nel cuore dell’attacco BlackSuit

Era una giornata qualsiasi quando un utente ignaro, probabilmente alle prese con una call imminente, ha visitato un sito che sembrava legittimamente legato a Zoom, la nota piattaforma per videoconferenze. Grafica perfetta, dominio plausibile, contenuti apparentemente autentici. Ma dietro quell’interfaccia rassicurante si celava una trappola perfettamente architettata. L’utente scarica quello che crede essere l’installer ufficiale dell’applicazione. Lo esegue. E senza rendersene conto, spalanca le porte a un attacco multi-fase che culminerà, nove giorni dopo, nella devastazione completa del suo ambiente aziendale. È quanto accaduto recentemente in un attacco analizzato nel dettaglio da The DFIR Report, che ha portato all’infezione e alla crittografia

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