Un misterioso rootkit UEFI è stato trovato sulle schede madri Gigabyte e Asus
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Un misterioso rootkit UEFI è stato trovato sulle schede madri Gigabyte e Asus

Un misterioso rootkit UEFI è stato trovato sulle schede madri Gigabyte e Asus

Redazione RHC : 26 Luglio 2022 22:23

I ricercatori di Kaspersky Lab hanno scoperto una nuova versione di un rootkit UEFI chiamato CosmicStrand, che è associato a un gruppo cinese sconosciuto. Il malware è stato rilevato per la prima volta dalla società cinese Qihoo360 nel 2017.

Gli esperti non sono stati in grado di determinare il vettore di attacco iniziale, ma l’analisi del codice dannoso ha mostrato che il rootkit si trova nelle immagini del firmware delle schede madri Gigabyte e Asus che utilizzano il chipset H81 ed è rimasto inosservato per molto tempo.

Secondo un rapporto pubblicato da esperti di sicurezza informatica, lo scopo del malware è quello di interferire con il processo di avvio del sistema operativo e installare un impianto nel kernel su Windows , che verrà caricato ad ogni avvio del sistema operativo. 


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Successivamente, uno shellcode viene iniettato nella memoria che si connette al server C&C per ricevere ed eseguire il payload dannoso sul dispositivo della vittima.

Il malware riceve il payload in diversi passaggi:

  • Un pacchetto UDP o TCP appositamente predisposto viene inviato al server C&C (update.bokts[.]com);
  • Il server C&C risponde inviando uno o più pacchetti contenenti 528 byte di dati al dispositivo della vittima;
  • Successivamente, i pacchetti di dati vengono raccolti nella sequenza corretta ed entrano nello spazio del kernel.
Illustrazione di CosmicStrand in funzione

I ricercatori sono stati in grado di scoprire che i cittadini di Cina, Vietnam, Iran e Russia, che non erano associati ad alcuna organizzazione privata o governativa, erano stati infettati dal rootkit. 

Inoltre, il codice di CosmicStrand coincide in parte con il codice della botnet MyKings e dell’impianto MoonBounce UEFI, motivo per cui il rootkit è attribuito agli sviluppatori cinesi.

Immagine del sitoRedazione
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