
Pietro Melillo : 7 Marzo 2025 09:05
Nelle ricognizioni nel mondo dell’underground e dei gruppi criminali svolte dal laboratorio di intelligence delle minacce DarkLab di Red Hot Cyber, ci siamo imbattuti all’interno di un Data Leak Site di una cyber gang mai monitorata prima: Skira.
I gruppi ransomware operano generalmente secondo la logica del “doppio ricatto” (double extortion): dopo aver ottenuto un accesso non autorizzato ai sistemi informatici di un’organizzazione, cifrano i dati e al contempo ne sottraggono una copia. Se la vittima non paga il riscatto, i cybercriminali minacciano sia di lasciare i sistemi inaccessibili sia di pubblicare i dati esfiltrati.
Skira si inserisce in questo quadro come nuovo gruppo emergente che, come molti suoi “colleghi” (es. LockBit, BlackCat/ALPHV, ecc.), dispone di un proprio sito Tor dove rivendica gli attacchi e mette in mostra l’elenco delle vittime.
CVE Enrichment Mentre la finestra tra divulgazione pubblica di una vulnerabilità e sfruttamento si riduce sempre di più, Red Hot Cyber ha lanciato un servizio pensato per supportare professionisti IT, analisti della sicurezza, aziende e pentester: un sistema di monitoraggio gratuito che mostra le vulnerabilità critiche pubblicate negli ultimi 3 giorni dal database NVD degli Stati Uniti e l'accesso ai loro exploit su GitHub.
Cosa trovi nel servizio: ✅ Visualizzazione immediata delle CVE con filtri per gravità e vendor. ✅ Pagine dedicate per ogni CVE con arricchimento dati (NIST, EPSS, percentile di rischio, stato di sfruttamento CISA KEV). ✅ Link ad articoli di approfondimento ed exploit correlati su GitHub, per ottenere un quadro completo della minaccia. ✅ Funzione di ricerca: inserisci un codice CVE e accedi subito a insight completi e contestualizzati.
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Nel contesto delle lingue scandinave, “skir” (o forme molto simili, come l’islandese “skír” o l’antico norvegese “skírr”) significa generalmente “puro”, “trasparente” o “chiaro”. In svedese moderno, ad esempio, l’aggettivo “skir” viene usato per indicare qualcosa di “sottile”, “delicato” o “trasparente”. Queste radici germaniche potrebbero dunque aver ispirato il nome “Skira”, sebbene non ci siano conferme certe che il gruppo ransomware abbia attinto a questa etimologia.
La homepage del Data Leak Site (DLS) di Skira, accessibile esclusivamente tramite la rete Tor, si presenta in modo estremamente essenziale. L’interfaccia è composta da pochi elementi testuali: un messaggio di benvenuto, un collegamento a una sezione chiamata Hacking News (dedicata alle vittime) e le istruzioni per contattare il gruppo tramite Session. L’assenza di elementi grafici elaborati e l’impostazione scarna suggeriscono la volontà di puntare tutto sui contenuti, fornendo solo le informazioni strettamente necessarie a negoziare un eventuale pagamento o a mettere in mostra i dati rubati.
Nella pagina “Hacking News” di Skira vengono elencati nomi di:
L’elenco indica che Skira potrebbe mirare a realtà eterogenee senza una particolare preferenza di settore, ma puntando a organizzazioni con un livello di sicurezza insufficiente o a target ritenuti in grado di pagare un riscatto per evitare l’esposizione di dati sensibili.
Il gruppo Skira rappresenta una nuova minaccia ransomware, chiaramente orientata al modello di “doppia estorsione” con tanto di Data Leak Site su rete Tor. Sebbene al momento le informazioni tecniche sul loro payload ransomware siano ancora scarse, la presenza di un elenco di vittime reali, le potenziali richieste di riscatto e l’uso di un canale di comunicazione sicuro (Session) mostrano che il gruppo è determinato a operare in modo strutturato.
Come per altre campagne ransomware, la prevenzione e la tempestiva rilevazione sono fondamentali per limitare i danni. L’adozione di buone pratiche di sicurezza, un monitoraggio continuo dell’infrastruttura e procedure di incident response ben definite restano i pilastri per ridurre il rischio di attacchi simili.
Pietro Melillo
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